Aggregate: Juventus 5-Celtic 0

champions03La Juventus chiude la pratica Celtic con una partita ridotta a mera formalità dal risultato dell'andata.
Alla faccia delle dichiarazioni low profile della vigilia, Conte applica turnover massiccio negli uomini e nei ruoli.
Riposa Marchisio, a rischio squalifica ma soprattutto in previsione del prossimo impegno di campionato, che invece non vedrà protagonista Vidal, altro diffidato che va in campo senza mai affondare il tackle.
Pirlo, al piccolo trotto, e Pogba completano la linea dei centrocampisti, ai lati dei quali Conte schiera Peluso esterno sinistro e Padoin sulla corsia opposta.
Marrone in mezzo ai due centrali che vengono dirottati in zone che abitualmente non frequentano (Barzagli a sinistra, Bonucci a destra) e davanti Matri-Quagliarella, che insieme non giocavano da tempo immemorabile.
Tanto basta per aver ragione del Celtic, che ha dato tutto quello che aveva e forse avrebbe meritato il gol che un tempo definivano “della bandiera”.
Di sicuro le recriminazioni di Lennon non hanno fatto benissimo, né hanno influenzato l'arbitraggio come alcuni avevano paventato.
Nei primi minuti gli scozzesi ci hanno provato, esercitando pressione provando a chiudere la Juve negli ultimi venti metri, ma i bianconeri rintuzzavano gli attacchi senza grossi affanni.
Un tiro dalla distanza che sfiorava l'incrocio di Buffon e pochi istanti dopo la Juventus passava con Matri, pronto a raccogliere una corta respinta del portiere su tiro di Quagliarella.
Pratica ancora più chiusa e chiave buttata.
Sembra ingeneroso parlare di note negative, ma l'inizio di Peluso, i limiti di piazzamento di Marrone in quel ruolo per lui ancora innaturale, qualche difficoltà di Bonucci nell'interpretare il ruolo di centrale-laterale sono le cose saltate all'occhio stasera.
Nella ripresa il furore del Celtic si placa, e i bianconeri provano a divertirsi sprecando qualche occasione finché Quagliarella torna al gol (11° in stagione, miglior marcatore con Giovinco ma con una media di un gol ogni 90 minuti) ed è festa anche per lui appena dopo l'ora di gioco.
Festa anche per Isla e Giaccherini, riproposti per l'occasione dopo il 2-0, per far rifiatare Vidal e Pirlo, dando alla partita il valore di un allenamento agonistico persino utile.
5 gol fatti, 0 subiti in 180 minuti, con buona pace delle lamentele scozzesi, in verità più provenienti dallo staff che dal pubblico, fantastico anche stasera nel supportare i propri beniamini e nel familiarizzare con i tifosi juventini presenti allo Juventus Stadium.
In attesa che si completi il gruppo delle qualificate, c'è tempo per gustarsi una squadra ancora imbattuta in Europa e che non subisce gol da 498 minuti, dal gol del danese Beckmann al settimo della ripresa in Nordsjælland-Juventus.
Un gol che sembrava decretare la fine di ogni velleità di qualificazione, e invece da quel momento la Juventus ha cambiato marcia in Champions League, iniziando una striscia aperta di cinque vittorie, con 13 gol fatti e nessuno subìto.
Alzi la mano chi se lo immaginava dopo le prime tre partite pareggiate, addirittura dopo la doppietta di Oscar al debutto in casa dei campioni in carica.
Adesso arriva il bello, attendiamo il sorteggio di venerdì prossimo con serenità e la consapevolezza di potercela giocare con grande voglia ed entusiasmo con tutte.
Real Madrid, Paris Saint-Germain, Borussia Dortmund, Juventus, le prime 4 qualificate riportano alla memoria del tifoso juventino partite memorabili ma, ahimè, alcune delle più grandi amarezze che la storia bianconera ricordi.
La strada verso Wembley è lunga e complicata, ma chi ha mai pensato potesse essere facile?

 

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