La Juventus riallunga e fa bello un calcio italiano tempio di cattivi esempi

day_afterAlla faccia del fair play! Una giornata di campionato in cui un allenatore mostra il dito medio a un calciatore dell'altra squadra, un giocatore sfregia la maglia di un avversario buttandola per terra, e un altro ancora provoca i tifosi avversari zittendoli dopo aver segnato un gol. Se il buon esempio non viene dagli addetti ai lavori non c’è proprio speranza per il calcio italiano. La maleducazione e i cattivi esempi imperversano e non fanno nemmeno più notizia. Solo se quattro idioti fanno “buuh” a un calciatore di colore allora si scomoda inutilmente il razzismo dando spazio al conformismo più ipocrita. Così vanno le cose.

Una Juventus formato “Champions”. Dopo aver visto la Juventus vincere annientando la Fiorentina, Lazio-Napoli è sembrato solo un incontro fra sparring partners che se la sono giocata alla grande per portarsi a casa uno striminzito punticino per ciascuno, in un pari che ha permesso ai bianconeri di riallungare in classifica a +5 sui partenopei. Quella contro i viola è stata una delle migliori partite disputate fin qui in stagione da Buffon e compagni. Tutti ben al di sopra della sufficienza, compresi Marrone, Peluso e De Ceglie, chiamati a sopperire le pesanti assenze di Bonucci, Chiellini e Asamoah. Menzione particolare per per Barzagli e Vidal protagonisti di una prestazione di altissimo livello. La Fiorentina è stata annientata sotto ogni punto di vista dal gioco spumeggiante dei bianconeri che hanno ripresentato Marchisio, Vidal e Pirlo di nuovo insieme nella formazione titolare, cosa che non accadeva dalla vittoriosa trasferta a Parma contro il Cagliari, nell’ultima giornata di campionato del 2012. Doppio vantaggio siglato nel primo tempo dai due attaccanti (!) Vucinic e Matri e controllo assoluto della partita nella ripresa, con sconfitta contenuta in misura onorevole dagli ospiti sebbene per il divario visto in campo potesse starci almeno un gol in più da parte bianconera. Da segnalare, nel dopopartita, l’inqualificabile episodio (citato nei flop) che ha visto protagonista il portiere viola Viviano.

La rincorsa di Lazio e Napoli. Di fronte a una Juventus apparsa quanto mai tonica e pronta per affrontare al meglio gli ottavi di Champions League, Lazio-Napoli è sembrata più una partita importante in chiave secondo posto che non il tentativo del Napoli di non perdere terreno in chiave scudetto, sebbene la strada per il titolo sia ancora lunga. Ottima la Lazio, che ha trovato il gol in apertura e per un’ora ha fatto la partita, mentre il Napoli ha avuto il merito di fare davvero di tutto per arrivare al pari, raggiunto solo nei minuti finali. Mazzarri nell’ultimo quarto d’ora ha schierato tutti insieme Cavani, Pandev, Insigne, El Kaddouri e Calaiò, senza rinunciare ad Hasmik, facendo ricordare quelle mosse disperate di Mourinho che tanto spesso si rivelarono fortunate. Anche a Mazzarri è andata bene visto anche che Floccari, in pieno recupero, ha girato sulla traversa un colpo di testa che avrebbe potuto essere decisivo. Ma i legni sono stati una costante per tutta la partita, tanto che alla fine se ne sono contati due per parte.

Torna a vincere l'Inter, per il Milan pari di rigore a Cagliari. Archiviate il sabato le partite clou della giornata, per la domenica pomeriggio rimaneva la curiosità di verificare la prestazione della prima Roma post Zeman a Marassi e quella del Milan nell’insidiosa trasferta di Cagliari, mentre il palinsesto serale proponeva un posticipo Inter-Chievo senza molto appeal. Diciamo prima dell'Inter, tornata alla vittoria che mancava dalla partita contro il Pescara il 12 dicembre, giusto un mese fa. Successo netto, quello di Milito e compagni, contro un Chievo meno incisivo del solito. Rallenta la rimonta il Milan in trasferta a Cagliari, dopo un filotto di tre vittorie consecutive. Ancora una volta è stato un rigore che ha permesso ai rossoneri di fare risultato. Il fallo di Astori su Balotelli c’era, ma “la cintura” ha ricordato quella di cui si rese protagonista lo stesso difensore, ai danni di Quagliarella, in Cagliari-Juventus di qualche giornata fa. In quell’occasione non fu ravvisato il fallo da un Damato poco in forma, mentre stavolta un Giannoccaro in forma non solo ha concesso la massima punizione ai rossoneri ma ha anche espulso Astori per somma di ammonizioni. E un caso del tutto simile è stato quello che ha riguardato l’affossamento di Pogba nell’area genoana nella partita diretta da Guida da Torre Annunziata, quello che “non se la sentiva”. Il tutto alla faccia dell’uniformità del metro di giudizio arbitrale.

La Roma fa la partita ma perde ancora. Dopo il primo tempo sembrava strano ritrovare la Roma sullo 0-0 a Marassi, come se l’effetto Zeman fosse finito improvvisamente con l’esonero del boemo. Solo una suggestione per una Roma poco fortunata, che ha fatto la partita (testimoniata alla fine da un 64% di possesso palla) ma è stata sfortunata negli episodi che hanno indirizzato la partita tutta in direzione della Sampdoria. Da segnalare che ai giallorossi è stato anche accordato un rigore con cui avrebbero potuto pareggiare, ma Osvaldo, dopo aver strappato la palla a uno stranito Totti, ha calciato il rigore come peggio non avrebbe potuto, regalandolo alle braccia di Romero. Se non di gioco quella della Roma è una grave crisi di risultati, visto che nelle ultime 6 partite sono state ben 4 le sconfitte e 2 striminziti pareggi. Facile prevedere una settimana turbolenta a Trigoria e una squadra molto carica quando, nell’anticipo di sabato prossimo, affronterà la Juventus reduce dalla trasferta di Glasgow. Di questo anticipo a sabato sera, strano per una squadra impegnata in Champions durante la settimana, si è lamentato Antonio Conte in conferenza stampa, ma forse qualche altro dirigente avrebbe dovuto farlo quando, il 21 dicembre scorso, è stato reso noto il calendario degli anticipi e posticipi.

Pareggiano tutte in coda. Pochi lampi per il resto delle partite in programma con il segno “X”, vera costante della giornata a parte la vittoria dell’Udinese che ha interrotto la serie positiva del Torino, imbattuto da 7 giornate. Da sbadigli lo 0-0 fra Atalanta e Catania, non molto meglio, nell’anticipo di mezzodì, quello fra Parma e Genoa, ravvivato solo da un paio di pali colpiti da Bertolacci . Da segnalare quanto fin qui il cambio in panchina di Delneri con Ballardini abbia giovato al Genoa, che ha strappato due pareggi in trasferte difficili quali quelle contro la Juventus e il Parma e vinto in casa contro la Lazio, girando a favore del Grifone un calendario che sembrava quasi proibitivo sulla carta. Genoa che rimane quartultimo con un punto di vantaggio sulla zona retrocessione rimasta invariata, visti i pareggi in Bologna-Siena e Palermo-Pescara.

Top di giornata

Vidal (Juventus). Dopo un inizio di stagione sofferto è tornato finalmente a dare il meglio di sé. Giocatore universale capace di fare tutto nel migliore dei modi. Ispira il raddoppio di Matri con uno spunto da fuoriclasse autentico.

Floccari (Lazio). Non è fortunato alla scadere quando un suo colpo di testa si stampa sulla traversa, ma questo bomber di scorta è stato certamente un giocatore fin qui sottovalutato. Decisivo in Coppa Italia e ancora una volta in campionato, dove ha segnato 4 gol nelle ultime 5 partite. E se non l’avessero fermato un palo e una traversa contro il Napoli il bottino ora sarebbe più pingue.

Sansone (Sampdoria). Il suo ingresso in campo nella ripresa cambia la partita, tanto che dai suoi piedi partono tutte e tre le marcature della squadra di casa: una punizione vincente che si insacca imparabile nel sette della porta giallorossa e due assist. Miglior esordio con la maglia doriana non ci poteva essere.

Flop di giornata

Viviano (Fiorentina). La prestazione sul campo passa in secondo piano, perché una sequenza fotografica di Salvatore Giglio lo immortala mentre sfila dalla spalla di Borja Valero la maglia di Pirlo (con cui il giocatore viola aveva scambiato la sua) e la butta per terra...

Osvaldo (Roma). Egoista e svogliato, sembra potersi riscattare quando subisce il fallo su cui l’arbitro fischia quel rigore che per la Roma potrebbe valere il pareggio. Allontana Totti e calcia lui nel peggiore dei modi.

Rossi (all. Sampdoria). Dopo essersi beccato una lunga squalifica per l’aggressione a un suo giocatore quando allenava la Fiorentina, oggi, da allenatore della Sampdoria, ha pensato bene di esporre il dito medio a un giocatore della Roma. Ci starebbe bene un bel daspo a chi, alla faccia del fair play, mostra il dito medio a un calciatore dell'altra squadra, ma anche a chi butta per terra la maglia di un avversario e a chi provoca l'opposta tifoseria. Cattivi esempi.

 

Twitter: @nicolanegro