Da Parma-Juve un pari e segnali incoraggianti

VucinicSe la Juventus doveva pagare dazio alla sorte direi che questo è il momento in cui ciò sta avvenendo.
Un punto in due partite nel nuovo anno: persa come sappiamo quella con la Samp, pareggiata quella di oggi a Parma.
In entrambe le situazioni ci sono attenuanti da considerare: assenze, fatalità, errate valutazioni tattiche e di formazione, errori macroscopici di giocatori solitamente non avvezzi a certe “prodezze” negative.
Anche oggi, il primo tempo di Parma era partito in tono minore, i padroni di casa sembravano più pimpanti e reattivi, mentre i ragazzi di Conte faticavano a tenere il ritmo degli avversari e non riuscivano a proporsi dalle parti di Mirante.
Questo almeno fino alla fase finale del tempo, quando la Juventus prendeva campo e impegnava il portiere emiliano con Padoin, Pirlo e soprattutto Quagliarella, che ha sbagliato quello che a dicembre era riuscito a Matri - praticamente dalla stessa zolla - contro il Cagliari.
La ripresa ha visto subito un Parma meno intraprendente, e una Juve sorprendentemente cresciuta alla distanza sul piano fisico, un buon segnale rispetto alle prestazioni contro Milan e Sampdoria.
Trovato il vantaggio con Pirlo, la gestione della partita è stata per certi versi perfetta: il Parma non riusciva più a rendersi pericoloso e, se una colpa va addossata alla Juve, è la mancanza di ferocia nel tentare di chiudere il match.
Sono d'accordo che davanti qualche problemino ci sia, le statistiche dicono che la Juventus abbia bisogno di 8 tentativi per fare un gol (è fra le ultime in serie A), ma sono altrettanto convinto del fatto che molto dipenda dal lavoro richiesto dal Mister, che spesso porta i giocatori ad essere poco lucidi in fase di conclusione.
E' innegabile che le assenze pesino, soprattutto quelle di Chiellini e Asamoah: manca tutta la catena di sinistra, che in effetti soffre, e proprio da quella parte sono arrivate le tre reti prese in queste due domeniche.
Non può essere un caso.
E' altrettanto indiscutibile che la condizione non sia eccellente, ma lascia speranzosi per il prossimo futuro.
E per finire succede che il Mister suggerisca un gesto tecnico poco assennato al suo più bizzarro pupillo (Vucinic), uno che di solito già si complica la vita di suo e non avrebbe bisogno di suggerimenti troppo fantasiosi.
Frittata fatta.
E così tutti i discorsi sulla gestione della gara vanno a farsi benedire, anche se personalmente resto sempre convintissimo della possibilità di chiudere il discorso scudetto in tempi relativamente brevi.
D'altronde, sarebbe utopico pensare ad una stagione perfetta senza battute d'arresto e qualche episodio sfortunato, roba che non è mai riuscita neppure ai marziani del Barcellona.
Quindi, se deve andare storto qualcosa, meglio accada ora piuttosto che nei momenti decisivi della stagione.
O no?

P.s. Non intendo far polemica, come chi sostiene di essere stato frenato da errori arbitrali.
Voglio puntare il dito su un aspetto diverso, quello mediatico.
A chi associa la Juventus ai favori arbitrali (“siamo l'alibi di chi non vince mai”) suggerisco di analizzare per bene le sviste arbitrali di cui ha goduto la Lazio negli ultimi 7 giorni.
Altro che “i fatti di Catania”.
Eppure, non sento scatenarsi processi.
E voi?

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