Champions League: dopo tre anni Juve vincente.

champions03Dopo i sei pareggi consecutivi in Europa League nell'anno di Del Neri, e i tre pareggi collezionati in questo inizio di Champions League, finalmente la Juventus torna al successo in Europa.
L'ultima vittoria europea risaliva all'11 marzo 2010, andata degli ottavi di Europa League contro il Fulham, 3-1 a Torino prima del clamoroso rovescio nel ritorno a Craven Cottage.
Per tornare all'ultimo successo in Champions League bisogna però risalire al 3 novembre del 2009: Maccabi Haifa-Juventus 0-1 con gol di Camoranesi che illuse la Juve e la portò a quota 8 punti in 4 partite, un andamento che ci saremmo augurati di avere oggi.
A chi si rammarica del maledetto punto concesso al Nordsjælland tre settimane fa, vale la pena ricordare come andarono le cose quella volta: la squadra di Ferrara esordì contro il Bordeaux pareggiando 1-1 in casa rischiando molto, impattando (0-0) e faticando parecchio anche nella seconda partita del girone, all'Allianz Arena contro il Bayern di Van Gaal.
Poi arrivarono le due vittorie (entrambe per 1-0 ed entrambe soffertissime) contro il Nordsjælland di turno, il club israeliano appunto, e i suddetti 8 punti portarono la Juventus al secondo posto in classifica dietro al Bordeaux (a quota 10), mentre il Bayern - apparentemente fuori dai giochi - rincorreva a quota 4 dopo le due sconfitte rimediate nel doppio confronto con Gourcuff e compagni.
Il finale di girone fu un disastro: a Bordeaux finì 2-0 per i padroni di casa con pessima prestazione dei bianconeri (gridano ancora vendetta gli errori di Diego e Amauri) e, nella sfida decisiva contro i bavaresi, dopo l'iniziale vantaggio siglato dal solito Trezeguet, il Bayern passeggiò sulle macerie di una Juve che proprio quella sera avviò il proprio ciclo orribile, interrottosi di fatto con l'arrivo di Antonio Conte.
Il Bayern che dopo quattro gare sembrava spacciato arrivò fino alla finale, il Bordeaux brillante che aveva dominato il raggruppamento si arenò ai quarti contro i connazionali del Lione.
Strano torneo la Champions League...
Tornando all'attualità, 4 gol al  Nordsjælland riassestano un pochino la classifica europea della Juventus, che ora ha davanti a sé due sfide che, come ha detto Buffon, decideranno se i bianconeri in primavera rivedranno l'Europa che conta oppure saranno costretti a migrare nel "quartiere" meno nobile del calcio continentale.
Apre Marchisio, continua Vidal, e questi due gol sono significativi: chi li dava per morti può tranquillamente rinfoderare il proprio disfattismo.
Poi tocca anche a Giovinco, e infine, dopo il - vano - tentativo di tutta la squadra di far segnare Matri, Quagliarella chiude il discorso.
Due centrocampisti sbloccano la gara, due attaccanti segnano gol inutili: è il leit motiv di questo periodo e l'ennesimo segnale per Marotta.
Fatta la tara all'avversario, la Juventus di oggi è stata diversa da quella vista nelle ultime esibizioni: si sono riviste la giusta aggressività e la giusta "fame", e che sia stato 4-3-3 o 3-5-2 stasera non se ne è accorto nessuno.
C'era solo una squadra che doveva fornire delle risposte dopo la seconda sconfitta in 58 partite, e le risposte sono state chiare: forse serviva uno scossone, e quando si assegneranno i trofei potremmo paradossalmente ritrovarci a dover ringraziare la Stramaccioni-band per lo schiaffone ricevuto sabato scorso.
Un tiro in porta concesso ai danesi, esattamente come all'andata, le 15 occasioni create a Copenhagen si sono riviste anche allo Stadium, ma averne concretizzate 3 in meno di un tempo è stato un segnale positivo e un buon viatico per una ripresa tranquilla con le orecchie rivolte a Londra.
Allo Stamford Bridge andava in onda l'altra gara del girone, nella quale il brillante Shakhtar ha dominato però alla fine è stato beffato da un Chelsea esperto ma una volta di più baciato dalla sorte, "qualità" che i londinesi nell'anno di grazia 2012 hanno illustrato a livelli che hanno avuto pochi riscontri nella storia del calcio.
Ma, nonostante tutto, stasera sono contento di aver rivisto una Juve feroce nell'approccio, cattiva nel credere sempre di poter ricavare il massimo da palloni apparentemente inutili (esemplare in tal senso il gol di Vidal) e il successo del Chelsea, se da un lato complica un pochino le cose, dall'altro offre alla Juve una doppia chance: fermo restando che un successo contro i campioni d'Europa sarebbe manna dal cielo, anche in caso di pari i giochi non sarebbero chiusi.
La Juve è padrona del suo destino, 4 punti (non importa come siano distribuiti) e la qualificazione sarà matematica.
Difficile?
Certo, ma questa è la Champions League, mica il torneo dei bar...