Tre punti, alla faccia delle polemiche

VidalJuventus poco brillante ma vincente a Catania, su un campo difficile per tutti, di fronte ad un avversario temibile.
Partiamo sgombrando il campo da qualsiasi equivoco: il successo bianconero è meritato, e cerchiamo di far chiarezza una volta per tutte sul gol annullato a Bergessio, possibilmente facendo ricorso a serenità e buon senso.
Che sia una decisione sbagliata è acclarato da quel che mostrano le immagini al rallentatore, ma che la dinamica dell’azione abbia ingannato i sei arbitri è altrettanto sacrosanto.
Il tocco di Lodi successivo all’intervento di Spolli mette in difficoltà i giudici di gara, che combinano un pasticcio e annullano il gol al centravanti argentino che tanto piace al suo ex allenatore Montella.
Chi si sia assunto la responsabilità di annullare la rete è relativamente importante, quel che conta è il risultato: la dinamica dell’azione ha minato le certezze di chi quell’episodio doveva giudicare.
Tutto qui, e che Pulvirenti sbraiti e rivolga gravissime accuse all’indirizzo della panchina bianconera (“il gol lo hanno annullato loro”) deve solo far riflettere su una persona sportivamente sfortunata (i precedenti: gol di Bergessio regolare annullato a Parma, rigore netto negato al “Papu” Gomez a San Siro) che evidentemente deve aver perso il controllo dei propri nervi.
E sfortuna vuole che il gol decisivo di Vidal nasca da un fuorigioco altrettanto difficile da cogliere, quello di Bendtner: c’è un fermo immagine che sancisce l’off side del danese, ma nel fotogramma successivo il numero 17 è già in posizione regolare.
Molto, ma molto complicato, diciamo semplicemente che gli “incroci” hanno detto male al Catania. Attendiamoci però il puntuale carico d’odio riversato sui bianconeri, un grado di livore come nemmeno ai tempi pre-2006 e un rosicamento di lunga data talmente spudorato che rientra ormai nella norma.
Urgono camionate di Maalox da distribuire per le sedi delle società di serie A: il Milan, previdente come al solito, del famoso antiacido ha fatto persino uno sponsor istituzionale.
Quanto alla partita, la fanno sempre i bianconeri, il Catania non impegna mai Buffon (peraltro incerto in alcune uscite) ma il movimento del Papu Gomez e la fisicità di Bergessio (a proposito: che ci fa ancora a Catania uno così?) mettono in apprensione l’attento trio difensivo bianconero.
La novità Pogba, all’esordio dal primo minuto al posto di Marchisio, si disimpegna bene, anche se con quel fisico dovrebbe resistere un pochino di più anche ai contrasti, soprattutto quelli poco vigorosi e con avversari meno dotati.
Vidal è tornato ai suoi livelli, e non solo per il gol ma per la prestazione convincente fatta di recuperi continui e una partecipazione alla manovra in netta progressione.
La solita grande regia di Pirlo, un po’ sottotono gli esterni: Lichtsteiner timido e frenato sulla destra, mentre Asamoah, dopo il primo dribbling riuscito, non è più andato via una volta all’avversario Izco. Rientrava Vucinic e il suo solito contributo qualitativo si è notato, e aver visto Bendtner all’opera non mi ha fatto rimpiangere nessuno dei vari Matri, Quagliarella e Giovinco che, per inciso, nel finale ha dimostrato quanto si era visto in Danimarca: tanto fumo, niente arrosto.
Ragion per cui, nel “minestrone” di punte che potrebbero affiancare il montenegrino, se la preferenza fosse accordata al sosia di Simon Le Bon non ci troverei nulla di scandaloso.
Piuttosto è la manovra a latitare, 11 tiri in porta contro 1, rischi limitati, ma senza rapidità e fluidità di gioco, sempre piuttosto compassato.
Si è visto un Conte insoddisfatto lamentarsi in tribuna durante il primo tempo, non dubito che il suo ritorno potrà far cambiare molte cose.

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