Juve inarrestabile. Napoli KO.

pogba01Dove eravamo rimasti?
Ah, alla finale di Coppa Italia, quella vinta meritatamente dal Napoli per 2-0, contro una Juventus un po’ troppo prigioniera della propria riconoscenza nei confronti di una bandiera.
Quella partita vinta dal Napoli nonostante un rigore non concesso per fallo su Marchisio e un gol – quello del 2-0 - nato da una rimessa laterale invertita a favore del Ciuccio.
Come?
Mi aggrappo alle rimesse laterali?
Boh, ne abbiamo sentite così tante in questi anni – la fantasia antijuventina è fervida e feconda - che se ogni tanto la facciamo fuori dal vaso pure noi mica casca il mondo.
Quello che conta è il dopo: riguardo agli episodi dello scorso maggio vi risultano lamentele provenienti da casa-Juve?
Dicevo: dove eravamo rimasti?
Ah, alla Supercoppa di Pechino, quella delle spie di Mazzarri all'allenamento della Juve, quella delle espulsioni di Pandev (“che non ha detto niente!”) e Zuniga, quella di Mazzarri che voleva lasciare il calcio perché schifato, quella del “rigore che non c’è” su Vucinic, quella della premiazione disertata e del premio partita riconosciuto da De Laurentiis ai suoi pupilli “vincitori sul campo”.
La stessa partita del rigore negato a Matri - e di quello a Vucinic che comunque c’era-, del Pandev che si giustifica per l‘espulsione (“l’assistente non può conoscere il macedone”) smentendo chi giurava sul suo silenzio, delle botte da orbi che gli azzurri hanno rifilato agli avversari.
Gli strascichi di quell’8 agosto si sono trascinati fino a stasera, fra accuse e chiacchiere in libertà con protagonista l'ambiente napoletano.
Però, se parli di scudetto, poi vieni a Torino bello baldanzoso e finisci col centrare la porta avversaria una volta sola (gran numero di Cavani, nulla da dire) in 97 minuti cosa vuoi dire?
A quali scuse vuoi aggrapparti?
Con che coraggio sfidi un avversario privo di mezza spina dorsale (Buffon e Vucinic, i riferimenti dei singoli reparti con Bonucci e Pirlo) e non provi ad attaccarlo con convinzione nemmeno quando un altro pilastro (Bonucci) si fa male da solo e recupera così lentamente?
Con quale spirito affronti un finale di partita in cui l’inerzia sembra dalla tua soprattutto perché la soluzione più efficace della Juve (Asamoah, il migliore in campo) finisce sotto una “falciatrice” di nome Maggio e deve abbandonare il campo?
E che pensieri hai avuto quando hai pensato all’infortunio di Asamoah e all’assenza del suo sostituto naturale De Ceglie?
Quale riflessioni ti suggerisce il fatto di aver lasciato solo in mezzo alla tua area di rigore Martin Caceres?
E come si permettono 'sti gobbi di togliere Vidal e mettere un ragazzino di colore di 19 anni che mi mette un sinistro al volo dove De Sanctis non può arrivare?
C'è una sola certezza: la Juve passa sopra a tutte le chiacchiere da bar – che stanno a zero - e lascia che il rosicamento continui pure, perché ho l’impressione che da questi attacchi la squadra tragga ulteriore "benzina".
Questa Juve è imbattuta in serie A da 47 partite, e mentre tutti gli antijuventini aspettano solo la prima sconfitta per poter dare sfogo alla propria frustrazione, i goleador di giornata (Caceres e Pogba) portano a 12 il numero dei marcatori diversi in otto giornate.
Una volta lo chiamavano “calcio totale”.
Apro e chiudo una parentesi: evidentemente sovraeccitati da tante aspettative, stasera il dinamico duo Caressa-Bergomi si è regalato un happy hour stile anni d’oro, gli anni in cui ogni loro telecronaca faceva trasudare quintalate di antijuventinità.
Inutile citare episodi specifici, in generale la tolleranza usata nei confronti dei giocatori napoletani (come da copione molto duri e fallosi) veniva negata ai loro colleghi, stasera eccezionalmente, in (elegantissima) divisa all black.
Ci dispiace, cari rosiconi, dovrete attendere ancora, anche se nel mirino avrete già la data del 3 novembre, quando l’ennesima anti-Juve designata (“l’Inter di “Strama”, Fabio… l’Inter!) farà visita allo Juventus Stadium.
Se non ce ne siamo ancora resi conto, la domanda cruciale del campionato non è “chi vincerà lo scudetto?”, bensì “chi riuscirà a battere la Juve?”. Salvare il campionato dalla Grande Tiranna sembra la mission di tutti, media, tifosi da bar e palazzi federali compresi.

 

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