Champions League: per la Juve sorteggio OK

ChampionsPer il ritorno in Champions League la Juventus non poteva onestamente chiedere di meglio, il pericolo del girone di ferro - la collocazione in terza fascia presentava questo rischio - è stato evitato.
Gli avversari pescati dall'urna di Montecarlo saranno Chelsea, Shakhtar Donetsk e gli sconosciuti danesi del Nordsjælland (sorteggiati da Fabio Cannavaro).
Soddisfatti Marotta e Andrea Agnelli, presenti in sala, e il dg ha così potuto vedere per la prima volta dal vivo come sono fatti dei veri "top players" come Iniesta (proclamato miglior giocatore UEFA della scorsa stagione), Messi e Cristiano Ronaldo, anche se gli sguardi di tutti - regista televisivo compreso - sono stati catturati dalla regina della kermesse.
La Coppa?
Nient'affatto, parlavo di Irina Shaykh, la stratosferica fidanzata di CR7 davvero "emozionante" in un mini abitino bianco...
Non c'è che dire: è bello essere Cristiano Ronaldo...
Lasciando da parte i sogni, torniamo all'aspetto tecnico del sorteggio che ha riservato alla Juve un posto nel girone E.
Chelsea, dunque, e Buffon già pregusta un "regolamento di conti" sportivamente parlando.
Gli inglesi sono i detentori della Coppa, non c'è più il totem Drogba, leader carismatico e determinante per la recente, vittoriosa campagna europea ma Abramovich, dopo aver confermato Roberto Di Matteo - chi poteva cacciarlo dopo il double Champions League-FA Cup? - in estate ha ritrovato il gusto di spendere ringiovanendo la rosa.
Il dribblomane Eden Hazard, il brasiliano Oscar, Marko Marin e l'ex marsigliese Azpilicueta hanno raggiunto i senatori Lampard, Terry e Cech, e i soliti noti (Cole, Mata, Torres, Malouda, David Luiz, Ramires, Meireles, Ivanovic e Obi Mikel) completano una rosa forse meno potente ma di certo più tecnica e imprevedibile.
Il Chelsea sarà il primo avversario della Juventus (appuntamento a Stamford Bridge il 19 settembre, ritorno allo Juventus Stadium il 20 novembre), e fra i due club c'è un precedente recente legato agli ottavi della stagione 2008/09: all'1-0 firmato Drogba in quel di Londra (con qualche rammarico bianconero) fece seguito il ritorno all'Olimpico torinese, con l'impresa sfiorata due volte (prima l'1-0 di Iaquinta, poi il 2-1 con Del Piero su rigore) prima del gol del definitivo 2-2 ad opera del solito centravanti ivoriano.
Speriamo che i propositi di Buffon si concretizzino, e anche Chiellini (espulso nel match di Torino) avrà sicuramente voglia di riscatto.
Lo Shakhtar Donetsk del milionario Rinat Akhmetov è allenato dal quasi italiano Mircea Lucescu, visiterà lo Juventus Stadium il 2 ottobre e ricambierà l'ospitalità il 5 dicembre, nell'ultimo turno che, visto il clima ucraino in quel periodo, mi auguro sia ininfluente.
L'ex squadra di Cristiano Lucarelli è un mix di fisicità ucraina e tecnica brasiliana: sono otto i verdeoro in rosa, nove con il naturalizzato croato Eduardo, ex Arsenal, forse il giocatore più rappresentativo del gruppo insieme al capitano - pure lui croato - Darijo Srna e al ceco Hubschmann.
Precedente dolce per la Juventus che risale alla Coppa UEFA 1976/77: un ottavo di finale concluso con un 3-1 complessivo (3-0 e 0-1) firmato Bettega, Tardelli e Boninsegna, un turno che lanciò il club verso la conquista del suo primo trofeo internazionale.
Quanto ai danesi del Nordsjælland... si tratta di un club nato nel 1991 e che ha un legame con la Juventus per via di un suo giocatore: Andreas Laudrup, figlio di "Michelino", 4 anni in bianconero con uno scudetto e una Coppa Intercontinentale (con tanto di gol impossibile realizzato per il definitivo 2-2 nei tempi regolamentari della finale di Tokyo) e il resto della carriera spesa a collezionare trionfi fra Barcellona, Real Madrid e Ajax.
L'unica certezza è che il figlio non ha le stesse qualità del padre, per nostra fortuna.
L'ultima volta della Juve in Danimarca risale al 1982, quando al primo turno di Coppa dei Campioni affrontò l'Hvidovre Copenhagen, regolato con un 4-1 a domicilio (Platini, Rossi, Brio, Cabrini) e uscito sorprendentemente imbattuto nella gara di ritorno (finita 3-3 con gol juventini di Boniek, Platini e Rossi) al vecchio Comunale, risultato quest'ultimo che auspichiamo non si verifichi contro il Nordsjælland, atteso a Torino il 7 novembre dopo la gara "d'andata" in programma il 23 ottobre e che con tutta probabilità si disputerà a Copenhagen per questioni di incasso.
Uno sguardo alle altre: è andata bene al Milan - testa di serie nel gruppo C - che ha pescato lo Zenit di Spalletti, l'Anderlecht e un Malaga appena emerso e già in smobilitazione; girone facile anche (almeno sulla carta) per il Manchester United, che nel girone H si è visto assegnare Braga, Galatasaray e Cluj e non male è andata al Paris Saint-Germain milionario, partito in terza fascia: Porto, Dynamo Kiev e Dinamo Zagabria non sembrano avversari irresistibili per una squadra piena di talenti pur se tutta da rodare, favorita d'obbligo del gruppo A. Incerto e con possibili sorprese il girone B, con l'Arsenal di questi tempi mica tanto certo della propria superiorità nei confronti di Schalke 04 e Montpellier, con l'Olympiacos pronosticabile come anello debole del girone, la stessa sorte che dovrebbe toccare al Bate Borisov, inserito nel gruppo F con Lille, Valencia e i vicecampioni in carica del Bayern, logici favoriti per il primo posto.
Ma tutto da vedere sarà il gruppo D, con il Real Madrid, il Manchester City e il Borussia Dortmund a scatenare la fantasia degli appassionati. E anche se l'Ajax non è più quello di un tempo, e sembrerebbe destinato a recitare il ruolo di vittima sacrificale, per la filosofia propria del club olandese c’è da scommettere che nel raggruppamento più blasonato del lotto (14 Coppe dei Campioni/Champions League) assisteremo a sei sfide di grande livello.
Buona Champions a tutti!