Furia e nervi Milan, la Juventus si avvicina

gallianiUna giornata di campionato che finisce con un intero stadio che intona ‘O surdat ‘nnamurat: ma non sono i tifosi napoletani a festeggiare, bensì quelli juventini che celebrano così una prestazione superba dei propri beniamini che schiantano il Napoli e si portano a due lunghezze dal Milan.


C’è stato nervosismo da parte dei dirigenti e dell’allenatore dei rossoneri a Catania. Il Milan ha reclamato per un presunto goal fantasma inondando l’etere con una foto scattata alla tv di casa dal telefonino di un tifoso amico di Galliani. Non ci sono immagini, nemmeno quelle della consorella Mediaset, che dimostrino con certezza che il pallone abbia oltrepassato completamente la linea, anzi, ma Galliani e Allegri ne sono certi. I principali media hanno la colpa di cavalcare l’equivoco allineandosi su un “sembra” goal paradossale, vista l’inesistenza di un’immagine chiara. Una polemica, quella innescata dai milanisti, che si prende tutto il dopo partita del Massimino, spostando l’attenzione da un Milan in debito di ossigeno che, per lunghi tratti della ripresa, è sembrato in completa balia di un Catania che senza rubare nulla, ma anzi con merito, ha spuntato un pareggio. Un piccolo inciso lo merita l’allenatore milanista. E’ subdolo quando, in sala stampa, dice di non volersi lamentare delle decisioni arbitrali, ma poi lo fa spudoratamente. Grottesco quando parla con certezza di goal non convalidato in riferimento all’episodio già evidenziato. Smemorato quando ricorda solo i presunti torti subiti dalla sua squadra e non la vagonata di “sviste” arbitrali di cui ha usufruito. Fuori luogo quando fa riferimento a dichiarazioni di Marotta in cui il dirigente juventino, con pacatezza, aveva risposto alla domanda di un giornalista augurandosi semplicemente “serenità nei giudizi arbitrali”. Che stile! Tanto nervosismo si giustifica anche con l’intenso ritmo a cui è costretto a giocare il Milan in questo periodo. In campo a Catania dopo nemmeno 72 ore dalla partita di andata di Champions League contro il Barcellona e con il pensiero rivolto alla partita di ritorno al Camp Nou che già arriverà martedì sera. A rendere più pensierosa la vigilia di Champions dei rossoneri ci si è messa anche la Juventus che si è avvicinata in classifica.

Dopo un primo tempo equilibrato è stata la ripresa quella in cui la Juventus ha abbattuto il Napoli. La squadra bianconera ha ripreso a giostrare a ritmi elevatissimi, che hanno fatto girare la testa a un Napoli imbrigliato soprattutto nei suoi tre magi partenopei e incapace di creare pericoli alla porta di Buffon. Impeccabile la prestazione difensiva, la marcia in più alla Juventus l’hanno data soprattutto i tre di centrocampo capaci di esprimersi ai livelli più alti. Buona anche la spinta di De Ceglie sulla sinistra, positivo anche Lichtsteiner, per quanto non al meglio della forma. A fasi alterne Vucinic, mentre chi non frequenta Vinovo non sa spiegarsi come Borriello possa essere schierato titolare di questa Juventus; ma se Conte lo fa avrà certamente i suoi buoni motivi. In un’ottica di risultato di squadra poi i fatti continuano indubbiamente a dargli ragione. Messo in cassaforte il secondo posto con la vittoria contro i partenopei, data la forma fisica dimostrata dai bianconeri contro Inter e Napoli, piegate entrambe nella ripresa, crescono di fatto anche le quotazioni della Juve in chiave scudetto. Una delle chiavi di volta del torneo sarà verificare come il Milan supererà l’esame del Camp Nou. Un’eliminazione potrebbe avere un contraccolpo importante su un Milan già ammaccato ma, anche se per ipotesi i rossoneri dovessero passare il turno, sarebbe pesante sul piano della tenuta fisica continuare ad incrociare le partite di Champions con quelle di campionato.

Alle spalle della Juventus ora c’è una voragine di 11 punti. Tutto invariato in chiave terzo posto perché perde la Lazio a Parma, ma, oltre al Napoli sconfitto a Torino, anche l'Udinese a Siena incappa nella sconfitta. Ne approfittano per risalire la Roma che rifila una cinquina al Novara e anche l’Inter che, con la scommessa Stramaccioni a guidare la squadra, torna al successo con un rocambolesco, ma poco calcistico, 5-4 contro un Genoa davvero imbarazzante soprattutto per la sconcertante prestazione della sua linea di difesa. Preziose le vittorie esterne di Chievo e Palermo, che a Firenze e a Bologna trovano i punti che le avvicinano alla quota salvezza. Il Cagliari piega l’Atalanta ed è un salto triplo quello di Siena e Parma che, battendo rispettivamente Udinese e Lazio, scavalcano in un colpo solo sia Fiorentina che Genoa, che ora sono davvero coinvolte nella lotta per non retrocedere, anche se il Lecce non va oltre il pari contro il Cesena, sprecando l’opportunità di avvicinarsi ulteriormente. Ma i 5 punti che separano i viola dai salentini e i 6 in più del grifone rispetto alla terzultima rappresentano un vantaggio per nulla rassicurante.

TOP DI GIORNATA

Vidal (Juventus). Segna un grandissimo gol a coronamento di una prestazione maiuscola sia come quantità che qualità. Recupera una quantità impressionante di palloni, ma anche in fase di impostazione e di inserimento si dimostra su livelli altissimi.

Carrizo (Catania). Dopo un paio di stagioni sfortunate all’ombra del Cuppolone laziale, contro il Milan sfodera una prestazione superba. Decisivo in più interventi e in particolare con il tuffo con cui blocca il pallone colpito di testa da Mexès e che si stava infilando nell’angolino basso della porta sulla sua destra.

Milito (Inter). Approfitta nel migliore dei modi dei regali della difesa genoana imponendosi con una tripletta, ma si rivela utile alla squadra anche con un prezioso lavoro in fase di appoggio.

FLOP DI GIORNATA

Cavani-Lavezzi-Hamsik (Napoli). Sarebbe da contraltare esaltare la prova top della collaudata difesa juventina, ma è comunque da flop una partita in cui i cosiddetti tre tenori non riescono a tirare in porta se non in un'unica occasione, nel finale, per giunta con un tiro sbilenco di Cavani.

Amauri (Fiorentina). Gli errori di Natali e Pasqual sono sicuramente più decisivi del nulla che riesce a combinare Amauri finché Rossi lo tiene in campo. Ma la palma di flop se la merita tutta lui in rapporto alla sua supponenza. Dieci presenze con zero gol è il suo parziale desolante score in maglia viola.

Kaladze (Genoa). Un flop da condividere con i suoi compagni di difesa che compromettono la partita genoana regalando letteralmente tre gol agli avversari nella prima mezz’ora di gioco. Difensori molli e mal posizionati che ricordano gli scapoli e ammogliati protagonisti della partita organizzata dal ragionier Filini in Fantozzi.



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