E ora si parrà la nostra virtute.

vucinicIl recupero della 23esima giornata di Serie A ci ha regalato una partita che avrà suscitato più di un malumore tra i tifosi e nello spogliatoio juventino. Difficile trovare una parola che sintetizzi tutta la gara. Innanzitutto, togliamoci subito di mezzo la questione arbitrale. Noi juventini storicamente siamo degli autolesionisti, tanto che se perdiamo una partita per 1-0 con tre rigori solari negatici arriviamo comunque a dire di aver fatto pena. Da un lato, è un atteggiamento giusto trovare le colpe in casa piuttosto che altrove; ma questo è anche dovuto ad anni e anni di "esperienza mediatica", consci che nessuno all'infuori degli undici in casacca bianconera potesse ribaltare le sorti delle partite. E' innegabile però che sia molto più facile sventolare un cartellino giallo davanti ad uno juventino piuttosto che a un qualsiasi altro giocatore, men che meno si è propensi a dargli un rigore. Molto più facile concedere un generoso quanto dubbio rigore a Giovinco contro la Fiorentina.

Ma veniamo agli aspetti tecnici. Il problema è sempre lo stesso: la stitichezza in attacco. Se da un lato si è trovato un Bologna ben organizzato, è anche vero che fino al goal la Juventus non stava sfigurando; ma è bastato un errore per far prendere campo ai felsinei. Purtroppo, in queste situazioni, mentre il Milan ha un campione pronto a risolvere tutto, i bianconeri ne sono privi. Vucinic (fino al gol) è stato a tratti davvero irritante, fino a quando non ha fatto quello per cui è stato comprato: il colpo del campione. Ma il problema degli attaccanti non è nuovo, essendo stato finora mascherato dalle prestazioni maiuscole del centrocampo e di un Matri in doppia cifra. Per un Pirlo che ancora mantiene lucidità, ci sono un Pepe e un Marchisio in calo; Vidal segue a ruota, anche se fortunatamente in mezzo al campo il suo lavoro di filtro è imprescindibile. Permettetemi però di muovere una critica a Conte: pressoché perfetto fino alla partita col Milan, sembra in queste settimane accusare il colpo. Dallo scellerato modulo adottato coi rossoneri, l'allenatore sembra aver perso un po' la bussola: l'impressione è che Vucinic sia più rilassato per via del posto "fisso" in campo e, a parte il gol segnato, la sua prestazione è stata a dir poco irritante, tra i tanti palloni persi e la poca incisività in fase offensiva. E avere accanto un Borriello che non segna da ormai quasi 300 giorni non lo ha aiutato. E' vero che un giocatore fisico come lui rende (sulla carta) bene nel 4-3-3, ma rinunciare a un Matri così in forma pare un rischio inutile. Spiace anche vedere Quagliarella in queste condizioni, ormai l'ombra di quello che era durante la gestione Del Neri, nella stessa sera in cui invece Leo Messi diventa il primo calciatore a segnare 5 gol in una partita di Champions League. E pensare che a noi basterebbe qualcuno che ne segnasse uno soltanto!

La difesa invece, a parte l'errore di Lichtsteiner che ha tenuto in gioco Di Vaio in occasione del gol, non si è comportata male: Bonucci ha risposto responsabilmente alla chiamata di Conte, e Caceres si è disimpegnato egregiamente. Purtroppo, però, sembra che la sfortuna abbia preso di mira il centrale italiano che, anche quando gioca bene, come col Chievo, incappa in qualche cosa che ne compromette la prestazione. E psicologicamente, sia lui sia la squadra, sono sul ciglio del burrone, come la loro condizione fisica. A mio avviso, è fondamentale che Conte lavori su questi due aspetti, e che inizi anche a far rifiatare i suoi stakanovisti come Marchisio (avrei aggiunto alla lista anche Barzargli e Chiellini, ma per quello ci ha pensato il caso), e incominci ad usare "alcune delle frecce del suo arco", come Elia. L'oggetto del mistero in casa Juventus non può essersi trasformato in un brocco, e sicuramente mostrerebbe una freschezza fisica invidiabile rispetto agli altri.

Se prima di questa partita si poteva usare a parziale scusa delle opache prestazioni il fatto di avere una partita in meno, ora il tempo delle chiacchiere è finito. Manca un po' più di metà girone alla fine del campionato, la squadra è in calo fisico, anche se pare tenere ancora psicologicamente. Potremmo prendercela con il mercato di gennaio, che ha portato un attaccante finora inutile alla causa bianconera, potremmo lamentarci degli arbitri e dei media che non trovano scandaloso negarci rigori... ma non c'è utilità (e onore) nel lamentarsi di queste cose. I giocatori devono stringere i denti e Conte deve avere il coraggio di osare di più, usando tutti i giocatori a sua disposizione, senza nascondersi dietro false modestie o settimi posti. Siamo senza tre centrali di ruolo, è vero; siamo stanchi, è vero; ma siamo la Juventus, è nostro dovere provarci fino in fondo, anche se la situazione sembra disperata, perché nessuno, nessuno mai verrà a darci una mano.

 

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