Juventus prima davanti alla TV, l'Olimpico è gelato per il Milan

miccoliImprovvisamente il calcio italiano scopre che in inverno può fare davvero freddo e che può addirittura nevicare. Cosa assolutamente imprevedibile quando nell’afa dell’estate scorsa si sono stilati i calendari. Sono state così rinviate ben quattro partite nella terza giornata di campionato prevista maldestramente in notturna il 1° febbraio. Eppure è stata una serata di calcio elettrizzante, specie per gli juventini che si sono goduti lo spettacolo davanti al televisore. Sconfitte pesanti per Milan e Roma, vittoria striminzita dell'Udinese, pareggio pirotecnico per l'Inter e Napoli bloccato sul nulla di fatto al San Paolo. Questa l'estrema sintesi.

Gelata sul Milan, sorride la Juve. Il Milan che perde all’Olimpico contro una Lazio che nel prepartita deve anche rinunciare a Klose non rientrava nei pronostici della vigilia, anche se si trattava di una trasferta insidiosa. Supremazia rossonera fino a un quarto d’ora dalla fine, quando sull’asse Rocchi-Hernanes è nato il vantaggio della squadra di casa. Reazione sterile del Milan e raddoppio di Rocchi che chiude i giochi e rilancia i laziali. Secondo pronostico invece la vittoria casalinga dell’Udinese contro un volenteroso Lecce con gol del vantaggio dei friulani segnato proprio da Pazienza, appena arrivato dalla Juventus. Grande spettacolo sotto la neve a San Siro fra Inter e Palermo con girandola di gol per il 4-4 finale, con protagonisti Milito (4 gol) da una parte e Miccoli (3 gol) dall’altra. Pesante la sconfitta della Roma a Cagliari, mentre il Napoli non riesce a sbloccare il risultato contro un Cesena arcigno che strappa così un punticino al San Paolo.

Riecco la litania che “ci vogliono nuovi stadi”. Ma oltre al calcio giocato è stata una giornata di campionato che fa discutere per ben quattro partite rinviate per il maltempo che sta imperversando nel centro-nord d’Italia. Dalla Lega, il presidente Beretta ci fa sapere che ci sarebbe bisogno di stadi più sicuri, riscaldati, con nuove tecnologie. "Maddai! Che uscita originale!" Sono anni che sentiamo parlare di legge sugli stadi che finalmente è stata almeno approvata nel novembre scorso in Commissione Cultura. Stanno anche spuntando alcuni progetti (a Bergamo, Cagliari, Firenze, Palermo e Udine), ma prima di vedere qualche nuovo impianto passeranno minimo un paio di anni. Sarà certamente un passo avanti, ma difficilmente i nuovi stadi cambieranno il clima invernale rendendolo più mite. Se infatti “una volta” a rinviare le partite ci pensava l’arbitro verificando se il pallone poteva o meno rimbalzare sul terreno di gioco, ora le decisioni, di fatto, le prendono i prefetti, com’è successo nel novembre scorso a Napoli, quando fu rinviata in modo un po’ grottesco Napoli-Juve o, per quanto riguarda questa giornata di campionato, è successo per Bologna-Fiorentina e Siena-Catania, di cui è stata data la notizia del rinvio già in mattinata. Tre quarti d'ora prima dell’ipotetico inizio partita c’è stata invece la decisione di rinviare Parma-Juventus per decisione presa a maggioranza dal GOS (ovvero il Gruppo Operativo Sicurezza), lo stesso organo decisivo per il rinvio di Atalanta-Genoa. Da qualche tempo si è scoperto che bisogna anche cautelare la salute del pubblico, prevenire possibili incidenti, assicurarsi che l’evento non condizioni la viabilità, nonché, per quanto riguarda ben determinate realtà, preservare la squadra di casa in vista delle prossime partite di Champions League.

Campionato a Ferragosto? Eppure ci sarebbe una soluzione dettata dal buon senso. Allineare l’inizio del campionato italiano a quello delle altre Leghe europee, evitando il più possibile partite in notturna a gennaio e febbraio in città fredde come Milano e Torino, per esempio. I campionati in Francia e Germania sono iniziati il 6 agosto, in Inghilterra il 13, in Spagna doveva iniziare il 20, poi per uno sciopero dei calciatori l’inizio è slittato al 27. E l’Italia? Da noi si doveva iniziare il 27 agosto, ma poi si è slittato al 10 settembre... Il quadro quindi è piuttosto chiaro. Ma potrà mai l’unico Paese al mondo “chiuso per ferie” ad agosto far partire il campionato a Ferragosto? Difficile. Servirebbe soprattutto un’apertura mentale che chi dirige il calcio in Italia ha già dato prova di non avere. Del resto in Italia non si cerca mai di prevenire o di attenuare un problema, ma si preferisce di solito aspettare che il problema diventi emergenza. Nessuno ci sta, ma poi le cose vanno sempre così. Non rimane quindi che continuare a fare i soliti discorsi ad ogni maledetto inverno. “Nevica! Governo ladro!” Sono i giorni della merla, la figura assicurata è quella della rima baciata.

TOP DI GIORNATA

Milito (Inter). E’ tornato ad essere “el principe” che ogni pallone che tocca trasforma in gol. Contro il Palermo lo fa per ben 4 volte.

Rocchi (Lazio). Confinato in panca ad inizio stagione per far spazio alla meteora Cissé, ha riconquistato il posto e contro il Milan si è preso il palcoscenico. Lotta da solo in avanti fra Nesta e Thiago Silva e nel finale prima serve l’assist vincente per Hernanes e poi finalizza il raddoppio che chiude la partita. Standing ovation.

Miccoli (Palermo). Contende la palma di mattatore a Milito a San Siro con una tripletta di reti una più bella dell’altra, fra cui un gol di testa in tuffo, perla piuttosto rara nel suo repertorio.

FLOP DI GIORNATA

Galliani (Amm. Del. Milan). Chiede di rinviare Milan-Napoli di domenica sera motivandola con il calo di temperature previste nella città meneghina. Più logico sarebbe stato chiedere l’anticipo alle 15 per equiparare la situazione di San Siro a quella di tanti altri stadi del Nord che domenica pomeriggio ospiteranno partite. Juventus Stadium compreso. Richiesta che, nel caso venisse accolta, costituirebbe un precedente pericolosissimo.

Luis Enrique (all. Roma). Il solito possesso di palla sterile che diventa un’arma a doppio taglio quando innesca il contropiede avversario. Difesa da rivedere. Quattro gol al passivo a Cagliari significano un grande passo indietro per i giallorossi.

Robinho (Milan). Prova assolutamente impalpabile del brasiliano che, schierato insieme a El Shaarawy a supporto di Ibrahimovic, risulta praticamente nullo.