Juventus prima e l'Inter che piange: torna la normalità

piagnoniDura solo una giornata il distacco della Juventus dal primo posto in classifica, perso dopo il pareggio casalingo col Genoa. Nel giro di tre giorni cambia tutto: Udinese e Lazio rallentano e la bella Juve di martedì strapazza la Fiorentina e riconquista il primo posto in solitaria, cosa che non accadeva dal maggio 2006, ossia dal giorno in cui a Bari conquistava il ventinovesimo scudetto con il golpe di Farsopoli alle porte. E, neanche a farlo apposta, tutto ciò accade a tre giorni (VENTINOVE ottobre: segno del destino?) dalla sfida di San Siro contro il team dei prescritti, che arrancano nelle zone basse della classifica con la metà dei punti della Juventus e piangono per un rigore contro per giunta sbagliato, proprio come ai bei tempi. Ci sarebbe tutto per chiudere un cerchio lungo cinque anni, sabato, come sempre sul campo. Vedremo.

Nel frattempo bisogna dire di una Juve che il primo posto se lo conquista con una prestazione maestosa, soprattutto nel primo tempo. Il solito difetto di concretizzare pochissimo e subire goal alla prima distrazione non può mettere in ombra una gara maiuscola sotto il profilo del gioco e dell'intensità, con un primo tempo spumeggiante come pochi se ne sono visti anche negli anni migliori. L'impressione è che con Pepe-Matri-Vucinic davanti e i tre incursori (Vidal imprescindibile) a centrocampo si sia trovata la quadratura giusta, il problema può essere che non è il modulo per cui la rosa è stata costruita in estate: quindi serviranno aggiustamenti chirurgici a gennaio; occorrerà rendere omogeneo il gruppo, tagliare qualche ramo secco e inserire, se possibile, un po' di qualità in più soprattutto in difesa e sulle fasce.

La classifica sta iniziando a sgranarsi e i valori a venir fuori. Juventus-Lazio-Udinese-Milan-Napoli: sarà difficile che il terzetto Champions non esca da queste che ora sono le prime cinque, racchiuse nell'arco di due punti. Troppo incostante la Roma ispano-americana di Luis Enrique, che continua a mostrare una manovra a tratti piacevole, ma anche lacune difensive molto evidenti. E troppo Inter l'Inter, quella solita, dei vecchi tempi: Ranieri continua a parlare di obiettivo scudetto ma pareggiare a Bergamo e prendersela per un rigore che, per quanto dubbio, comunque l'Atalanta ha sbagliato è proprio un classico del pensiero meneghino bauscia. Molto probabile che la tirino su questo tono fino a sabato, nella speranza magari di trovare un arbitro che, nel dubbio, "pensi a chi sta dietro".
Il Milan è in forte risalita: dopo la batosta dello Juventus Stadium ha inanellato tre vittorie consecutive, ma continua a non convincermi del tutto. Non come l'anno scorso almeno. Al primo tempo disastroso di Lecce si è aggiunta una prima mezz'ora impalpabile contro il Parma: poi un clamoroso errore difensivo dei ducali ha messo la strada in discesa e il Parma è uscito dalla partita. C'è da dire però che ancora non si è rivisto il vero Ibrahimovic, e ciononostante, sono lì a due punti dal primo posto. Dovesse tornare devastante come un tempo, la compagine rossonera sarebbe senza dubbio ancora la stragrande favorita.
Il Napoli torna alla vittoria dopo 25 giorni, ma ancora non ritrova il Cavani dell'anno scorso. Anche qui vale il discorso fatto sul Milan per Ibra: se l'uruguagio ricomincerà a segnare con continuità sarà sicuramente tutta un'altra musica, altrimenti gli alti e bassi di questo primo scorcio di stagione saranno destinati a proseguire.

In coda, sono sempre più traballanti le panchine di Di Francesco (sesta sconfitta su otto per il Lecce) e di Giampaolo, il cui Cesena rimane l'unica squadra ancora senza vittorie. Buon colpo per il Bologna, alla seconda vittoria in trasferta da quando Pioli è subentrato a Bisoli, mentre il Novara, dopo la vittoria nello scontro salvezza con l'Inter, non riesce più a ritrovarsi.


TOP DI GIORNATA

Matri (Juventus). Terzo goal in quattro giorni: sembrava finito ai margini della squadra e invece coglie al volo la sua occasione e si conferma l'unico vero bomber a disposizione di Conte. Inamovibile.

Nocerino (Milan). Incredibile tripletta, nonché quarto goal in campionato (quanto Ibra e Cassano insieme!). Preso all'ultimo secondo del mercato, si scopre improvvisamente punto fermo del centrocampo dei campioni d'Italia.

Bergessio (Catania). Una segnalazione la merita questo attaccante arrivato in Italia lo scorso gennaio, e con lui il brillante Catania di Montella. Tabellino timbrato contro Juve e Lazio, le prime due della classifica, si conferma abilissimo rapace d'area di rigore.

FLOP DI GIORNATA

La solita Inter. Arrancano e piangono. Sono tornati.

I soliti viola. Un classico di ogni Juve-Fiorentina è la stupidità del tifosi viola sbarcati a Torino. Ancora sciarpe e cori pro Liverpool, a ricordare la loro gratitudine per il massacro dell'Heysel. E come sempre, nessuno vede e dice nulla.

Il solito Guidolin. Non più tardi di tre giorni fa faceva il piccato perché nessuno dei suoi colleghi considerava l'Udinese tra le papabili per lo scudetto. Se poi vai a giocare contro una delle pretendenti e non la vedi mai, forse era meglio stare zitti e tenere il profilo basso di sempre.