Campionato lento con l’Inter che scivola al penultimo posto

giovincoRiparte con il freno a mano tirato un campionato in cui le prime tre in classifica non riescono a schiodarsi dal nulla di fatto, cade rovinosamente in casa il Napoli, la Lazio si aggiudica il derby capitolino, riemerge il Milan, mentre l’Inter a Catania colleziona la quarta sconfitta su sei turni di campionato scivolando in piena zona retrocessione. Non si ricorda a memoria una domenica pomeriggio così povera di gol. Appena due e tutti sullo stesso campo su sei partite.

L’astinenza da gol ha toccato anche la Juventus, che contro il Chievo non è riuscita a sbloccare il risultato di partenza contro una squadra arcigna e scorbutica (21 falli subiti dai bianconeri). Buono l’approccio alla partita della squadra di Conte, che per la prima mezz'ora ha messo alle corde l’avversario, pur senza creare grandi occasioni da gol, arrivate invece più copiose nella ripresa. Ancora una volta l’allenatore ha scelto di schierare una sola punta di ruolo (Vucinic) e un centrocampo che con Pirlo (sotto tono), Marchisio e Vidal è una diga su cui non si può far altro che sbatter contro. D’altro canto però anche il montenegrino (per altro in scarsa vena) lasciato solo là davanti e irretito nelle maglie della difesa clivense non è riuscito a combinare granché. Quando nell’ultimo scorcio di gara Del Piero ha rilevato Marchisio è arrivata la palla gol più ghiotta, finita purtroppo sul palo, ma è pur vero che nel finale la Juve è andata talvolta anche in sofferenza rischiando di capitolare. Scelta difficile quindi quella di optare per uno dei due moduli, perché entrambi presentano delle controindicazioni pratiche. Schierando un solo attaccante di ruolo si fatica a segnare, ma schierandone due si rischia pure di prenderle. Un discorso un po’ “alla Catalano”, che tuttavia Antonio Conte deve avere ben presente se, come sta capitando, continua ad alternare i due moduli secondo l’andamento della partita. Se è vero che la Juventus ha colto sul campo del Chievo un punto da non disprezzare, è vero anche che i bianconeri hanno perso una bella occasione per allungare in classifica. Invece con il passetto fatto in avanti Del Piero e compagni sono ancora a braccetto con l’Udinese, che ha conquistato un pareggio tutto sbadigli a Bergamo riuscendo a resistere, pur in inferiorità numerica durante l'ultima mezz'ora, all'assalto atalantino. Stesso risultato quello del Cagliari fermato da un Siena combattivo come il suo allenatore. Passo triplo invece quello della Lazio che, vincendo il derby in rimonta e all’ultimo respiro, affianca i sardi a un punto dalla vetta.

Le italiane di Champions League sono scese in campo il sabato regalando gol e parecchie sorprese al campionato. Tutto secondo pronostico per il Milan opposto a San Siro ad un Palermo quanto mai inconsistente. Tre gol e un Ibra in grande spolvero rilanciano così le quotazioni rossonere in campionato. La sosta è servita ad Allegri per recuperare giocatori importanti come lo svedese e Robinho, risultati subito determinanti. Le sorprese sono arrivate dagli altri due campi degli anticipi. Sconfitta l’Inter a Catania seppur con la complicità di un inesistente rigore contro. La squadra allenata da Ranieri ora è al penultimo posto in classifica, nulla che non si possa rimediare in un campionato appena iniziato, ma sono soprattutto i problemi legati a un gioco scontato, a una squadra che corre poco, a una difesa che è la più perforata del campionato (13 gol in 6 partite) e poi gli infortuni e il letale doppio impegno Campionato-Champions League a rappresentare una somma di fattori negativi di difficile soluzione nel breve periodo. Si aspetta il ritorno di Sneijder come se l’olandese, con il suo estro, potesse essere il salvatore della patria; ma ben difficilmente potrà bastare per invertire la china. Diversa la sconfitta del Napoli che è scivolato in casa senza giustificazioni contro un Parma che ringrazia e porta a casa. L’ambiente partenopeo tutto sogna la Champions ed ha affrontato l’impegno di campionato, sulla carta abbordabile, già con la testa alla partita con il Bayern Monaco, come già successo a cavallo della partita contro il Villarreal, quando il Napoli finì con l'essere sconfitto dal Chievo e poi bloccato al San Paolo dalla Fiorentina. Risultati alla mano si possono riscontrare quindi le notevoli difficoltà per Cavani e compagni a reggere il doppio impegno, considerata anche la difficoltà del girone di Champions che stanno affrontando. Completano il quadro di giornata il fischiatissimo zero a zero fra Genoa e Lecce, con il grifone che, in piena crisi e reduce da due sconfitte consecutive, nel prossimo turno sarà di scena allo Juventus Stadium, e il successo corsaro del Bologna, piuttosto fortunato nel piegare un Novara in una partita in cui alla matricola è veramente andato tutto storto.


TOP DI GIORNATA

Ibrahimovic (Milan). Dopo due settimane in cui ha fatto discutere per una sua presunta stanchezza del calcio, torna in campo e si riprende la scena con quello che sa fare meglio: giocare a pallone. Non segna ma fabbrica due assist vincenti tornando ad essere l’insostituibile perno dell’attacco rossonero.

Almiron (Catania). Notte da incorniciare per l’argentino praticamente regalato dalla Juventus al Catania. Domina in mezzo al campo coronando un’ottima prova con il gol da antologia con cui gli etnei avviano la rimonta.

Giovinco (Parma). Non segna, ma è una spina nel fianco nella difesa partenopea quando cerca l’uno contro uno; e nel finale ci scappa anche l’assist vincente per la rete grazie alla quale il Parma espugna il San Paolo.

FLOP DI GIORNATA

Kjaer (Roma). Compie un fallo che è una sciocchezza colossale, che gli costa il cartellino rosso e per il quale Tagliavento assegna il rigore del pareggio alla Lazio. E’ il punto di svolta del derby capitolino che fino a quel momento era stato ben controllato dalla Roma.

Lucio (Inter). Fino a qualche tempo fa dalle sue anarchiche uscite palla al piede dalla difesa potevano nascere anche dei gol. Di questi tempi invece Lucio con le sue scorribande finisce per creare vere e proprie voragini in difesa. Letali contro il Catania gli errori di posizionamento in entrambe le occasioni da cui scaturiscono i gol avversari.

Mutu (Cesena). Finisce nel peggiore dei modi la sua partita, per altro ben giocata, contro la sua ex squadra. L’ex viola rimedia infatti un’espulsione per una gomitata a un avversario che, per altro, nemmeno va a segno. E’ imperdonabile come un veterano del suo livello possa ricadere in simili stupidaggini lasciando i compagni in inferiorità numerica. Incorreggibile!