Milanesi sempre più in affanno, Juve e Napoli non ne approfittano

pirloLa terza giornata ci racconta innanzitutto come manchi al momento una squadra capace di svettare sulle altre. Nessuna delle quattro che erano in testa ha vinto e ben sette squadre si dividono le prime due posizioni della classifica. Poteva esserci da sola la Juve, su in vetta, ed è un vero peccato, visto come è andata la gara interna col Bologna. Ma avere più del doppio dei punti delle due milanesi messe insieme alla terza giornata era un dato difficilmente prevedibile a fine agosto. L'inizio difficilissimo delle due compagini meneghine è forse l'elemento più forte che emerge da questo primissimo scorcio di stagione: tre soli punti, nessuna vittoria in sei partite e ben 13 goal subiti dicono di un prologo tra i più difficili di sempre.

Puntualissimo è arrivato l'esonero di Gasperini, a riportarci alla mente i ricordi della cara vecchia Inter che tanto ci piace. Siamo già al quinto allenatore negli ultimi 16 mesi, e qualcosa vorrà pur dire. Il tecnico di Grugliasco sin dall'inizio è sembrato avere il physique du rôle del capro espiatorio, e se il suo destino sembrava ai più segnato già dal giorno della sua assunzione, arrivata in seguito ai numerosi rifiuti altrui, c'è anche da dire che ci ha messo lui stesso molto del suo. Aggrappato alla sua difesa a tre, modulo che in Europa nessuna grande squadra adotta ed evidentemente mal digerito dai suoi stagionati campioni, ha inanellato una serie di decisioni cervellotiche (dall'incomprensibile ostracismo nei confronti di Pazzini a Sneijder sballottato ora tra i mediani ora vicino alle punte) che ne hanno accelerato l'inevitabile destino. Vediamo cosa sarà in grado di tirar fuori Ranieri da questa banda di ex campioni (con rare eccezioni) e nuove meteore. Ricominciare dal 4-3-1-2 col rombo sembra il minimo, perché rimetterebbe i due migliori giocatori della rosa (Sneijder e Pazzini) nelle condizioni di potersi esprimere al meglio. Credo che comunque la strada per la compagine prescritta sarà ugualmente dura, e immagino un piazzamento finale in bilico tra la Champions e l'Europa League.

Sull'altra sponda del naviglio ci sono i campioni d'Italia che stanno scontando un'ecatombe di infortuni che inevitabilmente ne mina le prestazioni, soprattutto nel reparto avanzato ormai ridotto all'osso. Ma c'è anche un mercato, da molti incensato, che ha portato solo qualche pedina di complemento, ma non ha migliorato il livello di una rosa già usurata in alcuni elementi. Nesta alterna lampi della sua eterna classe a pericolose distrazioni; in mezzo la diga che l'anno scorso costruì Van Bommel, perno fondamentale della seconda metà di stagione, sembra essere miseramente crollata. E c'è da gongolare al solo pensiero che Pirlo sia stato spedito tra le nostre braccia per fare posto a questo bolso olandese. A essere cattivi, si può dire che sabato sarà una giornata importante per la lotta salvezza, visti i big match che vedranno le due milanesi opposte a Bologna e Cesena, rispettivamente ad uno e zero punti.

Il tanto osannato Napoli, che tra domenica e mercoledì pomeriggio, a leggere certe spericolate analisi, sembrava avere ormai lo scudetto in pugno, ha dimostrato di andare in difficoltà al primo accenno di turnover. Mazzarri ha anche esagerato a lasciare a riposo tutti e tre gli attaccanti, salvo poi buttarne due nella mischia a frittata già fatta, ma la storia del mercato di qualità che ha migliorato la profondità della rosa, raccontata a lungo in estate, forse deve esser rivista alla luce delle prestazioni dei vari Pandev, Fideleff e Fernandez. Il Chievo si conferma così la bestia nera dei napoletani, inanellando la terza vittoria consecutiva negli scontri diretti contro i partenopei.

La Juve, si diceva, ha buttato alle ortiche la possibilità di ritrovarsi da sola in testa. Ma deve rammaricarsi solo per alcune scempiaggini assortite dei suoi (da Vucinic a De Ceglie e Chiellini fino a Krasic) che hanno compromesso una prestazione di grande fattura, in cui si sono rivisti quello spirito e quella voglia feroce di superare ogni ostacolo verso la vittoria, che hanno contraddistinto le Juve vincenti del recente passato. Penso però che sia la squadra che esce meglio da queste prime tre gare, consapevole di aver riacquisito determinati valori e assimilato il carattere del proprio allenatore. I margini di miglioramento sono elevati e se Conte riuscirà a limare alcuni difetti ancora esistenti credo che quest'anno si potranno riassaporare antiche soddisfazioni.

Dietro continua il calvario della Roma americana, velleitaria e sconclusionata, mentre stupiscono gli zero punti di un Cesena che sembrava essersi molto rafforzato in sede di campagna acquisti. Inevitabilmente Giampaolo e Luis Enrique rischiano di far presto compagnia a Gasperini nelle fila dei tecnici appiedati.

TOP DI GIORNATA

Rigoni (Novara). Protagonista di una strepitosa prestazione, condita dai due goal con cui stende ciò che resta dell'Inter. Complimenti al Novara e a questo ragazzo cresciuto nel nostro settore giovanile.

Atalanta. Avrei potuto inserire Denis, già tre goal, ma il merito va a tutta l'Atalanta che in sole tre partite ha annullato la penalizzazione rimettendosi in carreggiata. Senza il -6 sarebbero in testa alla classifica: chapeau!.

Pirlo (Juventus). Ieri Tuttosport scriveva, tra il serio e il faceto, che la sua presenza potrebbe comportare un sovrapprezzo sul biglietto d'ingresso. A 32 anni continua a disegnare calcio e ad abbinare classe cristallina e corsa, vero signore del centrocampo juventino. E quel numero sulla schiena...

FLOP DI GIORNATA

Gasperini (ex Inter). Inevitabile mettere dietro la lavagna l'ennesimo tecnico esonerato da Moratti, ma il posto e le responsabilità andrebbero equamente divisi con una società che gli ha messo a disposizione una squadra molto indebolita rispetto all'anno sorso. Comunque grazie lo stesso, Gasp!

Vucinic (Juventus). Rovina la serata della Juve andandosi a cercare un'espulsione stupida e incomprensibile: sempre inutili le proteste a muso duro verso l'arbitro, davvero folle poi quel fallo a centrocampo a tempo quasi scaduto, con un giallo già sulle spalle. Conte dovrà fargli un bel discorsetto.

Pandev (Napoli). Con quel trio d'attacco trovare spazio è molto difficile, se poi il macedone non sfrutta nemmeno le poche opportunità a disposizione ma regala prestazioni imbarazzanti, di campo rischia di vederne poco. Altro che rosa da scudetto e turnover...