Cavani stende il Milan, la Juve c’è, un brodino per Inter e Roma

barzagliIl Napoli disintegra un Milan falcidiato dalle assenze, la Juventus si impone a Siena con il minimo scarto, mentre Inter e Roma non vanno al di là di uno 0-0 piuttosto deludente che lascia aperti pesanti interrogativi sul futuro a breve termine delle due squadre.

Triplo Cavani rulla il Mian. Troppe, e pure pesanti, le assenze per il Milan (Ibrahimovic, Boateng, Flamini, Gattuso, Ambrosini, Zambrotta, Inzaghi, Robinho e Mexès) perché possa tener testa a un Napoli ben intenzionato a non farsi sfuggire l’occasione per rilanciare la propria candidatura allo scudetto. Ma a fare la differenza è soprattutto un Cavani spietato, capace di realizzare una tripletta con cui ha concretizzato tutte e tre le occasioni che gli sono capitate fra i piedi. Per il Milan nel breve periodo si fa dura. La mancanza di alternative valide per far rifiatare l’undici sceso in campo a Napoli potrebbe essere veramente letale per i rossoneri, visti gli impegni ravvicinati fra coppa e campionato. E mercoledì c’è l’Udinese, avversario sempre ostico per i rossoneri.

Un passo da tre punti per la Juventus. Dopo aver schiantato il Parma, il banco di prova senese si presentava importante per il nuovo corso juventino. Ebbene è arrivata la vittoria, seppur senza quella brillantezza di gioco che si augurava chi credeva di intravedere anche dei progressi. Di positivo c’è che la Juventus non ha rischiato praticamente nulla, pur soffrendo troppo in fase di disimpegno per i troppi errori di misura davanti a un avversario ben organizzato, ma indubbiamente modesto. Il 4-2-4 in fase di attacco dovrebbe fare la differenza sulle fasce, ma sia Pepe che Giaccherini si sono resi protagonisti di una prova da sufficienza risicata. Piuttosto male anche il tandem di attacco Matri-Vucinic, anche se è stato proprio un guizzo del montenegrino a fare la differenza, quando ha servito un assist comodo comodo per il compagno di reparto. L’impressione è che con la velocità e l'estro di Elia, di Estigarribia o di un Krasic in palla e con il pieno recupero di Quagliarella, la squadra possa fare un bel salto di qualità. Buona la prova di Grosso chiamato a sostituire De Ceglie. Con il trentaquattrenne campione del mondo la difesa sembra dare maggiore affidabilità.

Il bicchiere mezzo vuoto di Inter e Roma. Uno 0-0 che fa fare pochi passi avanti alle due squadre, anzi. Un po’ meglio la Roma, che però sembra cercare solamente di giocare come vuole il proprio allenatore: ma di tirare in porta non se ne parla. Far giocare decentrate due prime punte come Osvaldo e Borriello (quando è entrato) disinnesca buona parte del capitale offensivo di una squadra che evidenzia grossi problemi in fase realizzativa. Quanto all’Inter, a meno di una clamorosa resurrezione, si tratta di un pareggio che sembra prolungare l’agonia di un allenatore già sfiduciato, a suon di dichiarazioni, dal suo presidente. Anche l’ambiente nerazzurro sembra non credere nella nuova Inter. Spalti con ampi spazi vuoti e tifosi divisi nel contestare la campagna “di indebolimento” estivo della società e le scelte tecniche e tattiche dell’allenatore.

Harakiri Lazio e Bologna. A sorprendere è stato soprattutto l’harakiri casalingo della Lazio, sorpresa in contropiede dal Genoa che si è aggiudicata l’intera posta in palio: squadra appesantita e distratta quella laziale dopo le fatiche del turno di Europa League e tifosi che già chiedono la testa dell’allenatore. Altra battuta d’arresto interna è quella del Bologna, prossimo avversario della Juventus. I felsinei sono stati surclassati dal ritmo imposto alla gara dal Lecce, uscendone con le ossa rotte. Anche in questo caso si sprecano i fischi del pubblico di casa, indirizzati a squadra e allenatore. Completano il quadro di giornata cinque vittorie delle squadre di casa senza che nessun pronostico sia stato sconvolto. L’Udinese regola con un doppio scarto la Fiorentina che perde pure Gilardino per infortunio, solo nel finale il Parma ha ragione di un Chievo quanto mai combattivo, e pure di misura si affermano negli anticipi sia il Cagliari sul Novara, che l’Atalanta sul Palermo. Di rigore i tre punti del Catania sul Cesena. Ci si ritrova già a metà settimana con il turno infrasettimanale e i riflettori accesi per la prima notturna di campionato sullo Juventus Stadium.

TOP DI GIORNATA

Cavani (Napoli). E’ il top di giornata grazie a una tripletta con cui stende il Milan. Tre reti una più bella dell’altra, tutte battute di prima intenzione. E Napoli sogna.

Giovinco (Parma). Doppietta pesante la sua con tanto di rete nei minuti di recupero grazie alla quale il Parma batte il Chievo.

Jorquera (Genoa). Questo 23enne cileno proveniente dal Colo Colo entra nella ripresa e cambia la partita. Nasce da Jorquera infatti il contropiede che porta al pareggio genoano, con il giovane cileno che fa fuori in slalom mezza squadra avversaria prima di lanciare in profondità l’assist vincente per Palacio. Uno schema che si ripete per l’azione del raddoppio, che parte dai suoi piedi con passaggio smarcante per Palacio.

FLOP DI GIORNATA

Montolivo (Fiorentina). Ufficializzata la rottura con la società, Mihajlovic lo schiera, ma lui infila la più negativa delle prestazioni. Protagonista dell’involontario assist per il raddoppio dell’Udinese, scalcia poi un avversario meritandosi un cartellino rosso che non arriva solo per un’errata interpretazione arbitrale. Sostituito, si becca per giunta una selva di fischi dei pochi tifosi viola presenti al Friuli. Si prospettano mesi difficili per lui a Firenze.

Gasperini (all. Inter). Non deve avere le idee chiarissime se, complici le esternazioni del suo presidente, finisce per schierare il terzo modulo tattico su altrettante partite. Fatto sta che l’Inter procede a strappi, ma senza dare l’impressione di essere una squadra. Contro la Roma l’elemento di maggior classe, ovvero Sneijder, finisce per essere troppo spesso prigioniero di compiti di centrocampo che lo allontanano dalla tre quarti avversaria. Da digerire poi l’ultima sostituzione di Forlan con Muntari, tenendo in panca Pazzini. E’ vero che da quel momento in poi Sneijder ha trovato più spazio, ma così facendo, in una situazione già precaria, si tira addosso lo sconcerto di tutta San Siro, Moratti compreso.

Tagliavento (arbitro di Napoli-Milan). Non arbitra male nel complesso il big match di giornata. Sfugge a lui e a un suo assistente il fallo di mano di Cannavaro da punire con il calcio di rigore che poteva riaprire la partita, ma sono cose che possono capitare. Non dovrebbe succedere invece che non si punisca adeguatamente un calciatore che mette le mani sul collo a un avversario, anche se si tratta di Nesta. Altrimenti veramente tutto diventa troppo discrezionale.