Con la Roma un pareggio da spareggio

IaquintaPremetto subito: una bellissima partita densa di significati. Da una parte il ritorno a Torino di un motivatissimo Ranieri, speranzoso di levarsi qualche altro sassolino dalla scarpa, dall'altra il signore dell'umiltà Del Neri, impegnato nel difficile compito di mantenere la Juventus nelle parti alte della classifica. Mister 4-4-2 questa volta si presenta a Torino con un 4-3-1-2, schierando punta alta Vucinic e alternando in supporto Totti e Menez, mantenendo in tasca la carta Borriello per il finale. Schiera la caratteristica difesa alta, con un Mexès in grande spolvero, per favorire l'applicazione del fuorigioco, riuscendoci per sei volte. Il centrocampo giallorosso, sospinto dalla vicinanza della linea difensiva, ha preso da subito il comando della gara, pressando la Juventus, per quasi tutto il primo tempo e per buona parte della ripresa, nella propria metà campo. Per molti tratti sembrava di rivedere la Roma a due tocchi di Spalletti ma, nonostante la supremazia nel possesso palla, come evidenziato da Del Neri nel dopo partita, al calcio non si vince tenendo la palla nei piedi, ma buttandola in rete.
Andando infatti a vedere le occasioni da goal, la Juventus ne ha create sette contro appena due dei capitolini (incluso il rigore), Storari ha eseguito una sola parata e la Roma, oltre al tiro di Menez e alla punizione di Totti da cui è scaturito il penalty, non è riuscita a creare altre eclatanti palle goal, se escludiamo un paio di traversoni che hanno attraversato l'area bianconera.

La Juventus, di contro, si è dimostrata molto più concreta in fase difensiva, cinica nel ripartire e nel creare le possibilità di portarsi in vantaggio; purtroppo il limite della squadra ritorna ad essere il solito: l'inconsistenza in attacco, nonostante l'eccellente stato di forma di Quagliarella; infatti, oltre a lui, la pericolosità dei nostri avanti è limitata dallo stato di forma di Iaquinta, dalla mobilità di Del Piero, che alla lunga diminuirà fisiologicamente, e dall'irreversibile involuzione di Amauri, che oramai riesce a segnare solo in partitella. Rimane l'amaro in bocca nel contare le occasioni create, nelle ultime gare, dalla qualità di un centrocampo giovane, e finalmente convincente, rispetto a quelle finalizzate. L'inizio sfavillante con un'inaspettata prolificità sotto porta si allontana sempre più, l'unica nota positiva è la solidità difensiva ritrovata ma, pur continuando la striscia positiva, i pareggi in un campionato a tre punti sono equiparabili ad una mezza sconfitta, soprattutto a Torino; considerando la preparazione anticipata per l'Europa League, dovremmo mettere più fieno in cascina adesso per non rischiare di trovarci nel traffico e a rischio spareggio per accedere alla Champions League del prossimo anno. No Champions League, No Party!

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