THE DAY AFTER: “Ma a chi piace questo calcio italiano?”

zampariniLa domus del calcio italiano non si è ancora sgretolata come quella dei gladiatori di Pompei, ma certe infiltrazioni di mediocrità sembrano ormai averne corroso le fondamenta in modo irreversibile. Altro che le palle di Calciopoli! Presidenti, grandi squadre, arbitri, giornalisti. Una pochezza autentica che imperversa anche a metà settimana. Eppure la giornata di campionato con quasi tutte partite in contemporanea di mercoledì sera dovrebbe essere spettacolo vero; invece ne viene fuori un teatrino itinerante scialbo e noioso. Fra testa e coda, nel campionato italiano, dopo 11 partite ci sono solo 14 punti, nel campionato inglese sono 20, in quello spagnolo 19, mentre in quello tedesco sono 21. I teorici dell’equilibrio ci vedono un bel campionato, passando sopra con indifferenza a tanta pochezza.

Non è che il Cesena abbia giocato la partita della vita, ma è bastato un tiraccio da lontano di Parolo ad abbattere l’ormai ex capolista Lazio, forse ancora stordita dall’uno-due di rigore subito nel derby. Adesso c’è il Milan capolista! Ha vinto sul Palermo grazie ad alcune “sfortunate” decisioni arbitrali che, se avessero riguardato la Juventus, sai che goduria per gli ultras travestiti da opinionisti a spararle contro dai megafoni di certa stampa. Succede al Milan? Come se niente fosse! La Juventus a Brescia invece segna un gol “stra”regolare? Ebbene si parla lo stesso di “dubbio fuorigioco” e un leggero tocco, pure involontario, di Bonucci su Caracciolo in area viene bollato senza esitazione “da rigore” dai tribunali catodici.

Zamparini poi parte alla carica contro il potere delle “grandi”. Minaccia di lasciare la presidenza del Palermo e il calcio, mette nel suo minestrone di accuse Inter, Milan e Juventus perché in undici giornate non hanno subito un rigore contro. Gia che c’era poteva fare la lista completa di squadre che non hanno avuto rigori contro aggiungendo Sampdoria, Chievo, Fiorentina e Cagliari. Non ricordiamo uno Zamparini così scandalizzato quando, in Juventus-Palermo di qualche settimana fa, non venne assegnato un calcio di rigore ai bianconeri per un netto fallo di Cassani su del Piero sullo 0-1. Troppo comodo prendere e portare a casa quando conviene e stracciarsi le vesti quando non gira come si vorrebbe. Zamparini a questo ci ha abituato e nemmeno stavolta si smentisce.

E l’Inter? Sembra depressa! Con quello di Lecce fanno tre pareggi nelle ultime quattro partite di campionato per la squadra che solo qualche mese fa si era aggiudicata il triplete. Voci sinistre sul futuro di Benitez, ma il tecnico ci pare il meno responsabile di questo momento un po’ così. Se l'allenatore spagnolo ha una colpa è quella di aver accettato una squadra con la pancia piena e per di più indebolita dalla partenza di uno dei giovani di maggior talento. Per imporre il suo calcio aveva bisogno di giocatori ben disponibili ad adattarsi ai suoi schemi, non ha avuto nessuno. E per fortuna sua c’è un Eto’o in grande spolvero, altrimenti chissà quanti punti in meno avrebbero gli Onesti.

Grandi “poco grandi” quindi, che comunque il prossimo turno metterà di fronte. Quasi uno scherzo del destino vuole infatti che le prime otto squadre si affrontino fra loro quasi come se si trattasse di un quarto di finale di andata del campionato che inizierà sabato sera con Juventus-Roma per proseguire all’ora di pranzo di domenica con Lazio-Napoli, quindi all’orario canonico Sampdoria-Chievo e il gran finale serale con il derby Inter-Milan.

TOP DI GIORNATA

Lavezzi (Napoli). Ancora un gol pesantissimo segnato negli ultimi minuti dopo quello di Brescia. Anzi, all’ultimo minuto di recupero. O forse dopo?

Roma. Quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque partite. Il periodo nero dei giallorossi sembra proprio alle spalle. La Juventus è avvisata.

Inzaghi (Milan). Il suo è un top alla carriera proprio nel momento più difficile, mentre un serio infortunio rischia di fargli dire che è arrivato il momento di dire “basta!” Invece Superpippo reagisce con una carattere e una determinazione senza pari. A 37 anni vuole guarire e tornare protagonista. Non è un caso se parliamo del più prolifico goleador in Champions League della storia.

FLOP DI GIORNATA

Banti (arbitro Milan-Palermo). E’ sfortunato e distratto perché non vede un netto fallo di mano in piena area di Boateng e poi, nell’altra area, si fa uccellare dal tuffo di Ambrosini che varrà al Milan il rigore gaglioffo che spezza l’equilibrio.

Ambrosini (Milan). Se la caduta di Krasic in area bolognese è costata allo juventino due giornate di squalifica, non si vede come “Ambro” possa averla fatta franca. Forse perché gioca nel Milan e a Mediaset non hanno chiesto la squalifica?



Garrone (Presidente Sampdoria). Ognuno può dire quello che vuole e se ne assume la responsabilità, ma rilasciare una dichiarazione sull’eventuale sciopero calciatori tirando in ballo “Moggiopoli”, e quindi Luciano Moggi come capro espiatorio di tutto il marcio del calcio, è quanto meno ingeneroso e fuorviante secondo il quadro che sta emergendo al Processo ordinario di Napoli, specie se detto da un presidente che dovrebbe saperla lunga su come è stato governato il calcio italiano negli ultimi anni.