THE DAY AFTER: "Un mezzo bicchiere per la Juve"

delneriFra un anticipo e un posticipo, campionati e coppe, si gioca ormai quasi tutti i giorni e l’ottavo turno è durato la bellezza di 48 ore. Dall’antipasto fra Fiorentina-Bari a Napoli-Milan servita come dessert, e in mezzo una domenica con Juventus e Inter protagoniste a metà. In vetta allunga la Lazio, che a Capello già ricorda il Verona di Bagnoli, quello di Briegel ed Elkjaer, che nel 1984-85 vinse a sorpresa lo scudetto. Forse è ancora troppo presto per gettonare il paragone, fatto sta che a tenere il passo dei laziali c’è solo il Milan. I laziali portano a casa complimenti a destra e a manca e se li chiudono nell’astuccio insieme ai fortunosi tre punti rimediati contro un Cagliari che scivola in fondo alla classifica. Ora però per la Lazio il calendario inizia a mostrare le prime difficoltà: prima a Palermo e poi il derby. Parlavamo del Diavolo rossonero, che al San Paolo trova tre punti d'oro contro un avversario ridotto in 10 per metà partita ma tostissimo fino all’ultimo minuto.

Dietro Lazio e Milan, l’Inter perde un colpo non riuscendo ad andare al di là del pari contro la Sampdoria. Ma, andando oltre a quel che dice un risultato non troppo positivo, con rete nerazzurra firmata ancora una volta da Eto’o, la squadra di Benitez ha giocato davvero bene mettendo fra l'altro in mostra il giovanissimo Coutinho che si dimostra sempre più a suo agio con una maglia da titolare. E’ stato pari anche per la Juventus a Bologna e ci si divide fra chi ritiene il bicchiere mezzo pieno, come Del Neri, e chi invece lo vede mezzo vuoto, come quanti vorrebbero vedere una squadra autoritaria e vincente ovunque già pronta a lottare per il titolo. Chi scrive se la vorrebbe godere una Juventus d’alta classifica, ma in quest’occasione sta con Del Neri. Sono infatti tre partite che la squadra non subisce gol, Motta e De Ceglie sono finalmente protagonisti di una partita soddisfacente, mentre in mezzo cresce l’autorevolezza della coppia Aquilani-Felipe Melo. Le dolenti note arrivano là davanti dove, se Krasic non accende la luce, c’è buio pesto.

Il rigore farlocco assegnato alla Juventus è stata anche l’occasione per rivedere all’opera chi della crociata contro la Vecchia Signora ha fatto una ragione di vita e non aspetta altro se non l'occasione di spararle contro. Si sono sprecati i paragoni con Nedved, accostato al serbo perché “soprattutto a fine carriera - per dirla alla Liguori - era solito fare queste sceneggiate”. Su “Il Messaggero” si sono persino spinti a scrivere un “Rigore rubato come è accaduto e accadrà sempre”. Persino dei professionisti del campo di gioco, alla prima occasione, si sono lasciati andare a dichiarazioni da bar dello sport; ma a rasentare nientemeno che lo scontro diplomatico Italia-Serbia è stato Pistocchino (detto con tenerezza) che, in cerca di una battuta che facesse ridere, ha giocato con le parole dicendo su Krasic un “lo credevo serio, invece è solo serbo”. Ha riso solo qualche cortigiano in studio, gli altri molto meno.

Detto del Chievo sorprendentemente al quarto posto dopo aver battuto il Cesena all’ultimo respiro, il risultato forse meno atteso della giornata è stato il terzo successo di fila dell'Udinese che ha piegato un Palermo ancora sotto shock, con i rosanero che, dopo il crollo casalingo in Europa League contro il CSKA Mosca, non sono riusciti a rialzarsi. Preziose le vittorie di Genoa e Lecce, rispettivamente contro Catania e Brescia, mentre Parma-Roma sembrava la partita della paura. Tanto possesso palla, ma pochi pericoli per le due difese. Ne è uscito un pareggio che, pure per l’orario in cui si è giocato (domenica alle h.12.30), è sembrato niente più di un brodino per entrambe. Nell’anticipo del sabato la Fiorentina ha trovato un po’ di ossigeno battendo il Bari, che archivia la terza sconfitta consecutiva.


TOP DI GIORNATA

Del Neri (All. Juventus). Dopo il nulla di fatto di Bologna dice che il bicchiere è mezzo pieno. Come dargli torto? La difesa non prende gol per la terza partita di campionato consecutiva con Motta e De Ceglie che contro il Bologna non sfigurano, a centrocampo l’equilibro c’è con la coppia Felipe Melo-Aquilani. Purtroppo in avanti, a parte Del Piero da utilizzare part time e Quagliarella buono come terza o quarta punta, ci mancano due attaccanti all’altezza.

Eto’o (Inter). Non gioca al livello delle ultime prestazioni, ma ancora una volta è determinante. Realizza il gol del pareggio per i suoi e ora comanda la classifica cannonieri con 7 reti realizzate in 8 partite.

Udinese. Dopo una partenza ad handicap infila il terzo successo consecutivo chiudendo la partita in inferiorità numerica ma resistendo al ritorno del Palermo.

FLOP DI GIORNATA

Iaquinta (Juventus). Se Amauri smontona tanto senza costrutto, il bisonte calabro riesce nell’impresa di fare peggio. Contro il Bologna risulta inguardabile tanto che mai riesce a rendersi pericoloso, ma nemmeno a essere veramente utile alla squadra. Si prende pure la briga di tirare un rigore e lo fa maldestramente, sprecandolo. Falloso e spesso in fuorigioco, forma con Quagliarella una coppia di assoluta inconsistenza. Lì davanti se si spegne Krasic sono dolori!

Pistocchi (Mediaset). Riesce a dare il peggio di sé lasciandosi andare di brutto con le parole sull’episodio del rigore fischiato per un fallo inesistente su Krasic. Il moviolista di casa Mediaset si lascia scappare un “Il giocatore della Juve lo credevo serio, invece è solo serbo”. Se non si è trattato di razzismo è stata però una battuta poco intelligente e pure mal riuscita. E che dire poi della risatina del conduttore della trasmissione? Cambiate canale!

Viviano (Bologna). "Meno male che la Juve non ha vinto grazie a un rigore regalato, come al solito..." Ecco, questa è stata la dichiarazione del portiere della Nazionale. Un esempio perfetto di come l’ultrà (viola per l’occasione) possa prevalere sul professionista. Un italiano perfetto per l'Inter!