Due punti persi

iaquintaAndava sfruttato un turno agevole contro una squadra che ha tutte le credenziali per retrocedere, si doveva zittire una volta di più un pubblico fra i più boriosi d’Italia, un pubblico che vive ancora sul ricordo dello “squadrone che faceva tremare il Mondo”. Roba da archeologia pre-bellica…
Il rigore che viene assegnato (erroneamente) a Krasic scatena ulteriormente il già prevenuto pubblico bolognese, da sempre in prima linea quando si tratta di rosicare.
“Sciete dei leeedri”: l’insulto rivolto dall’esemplare classico di “homo felsinius”, tifoso rossoblu con la mente offuscata dal lambrusco, indirizzato a tutto ciò che di bianconero c’era al “Dall’Ara”.
Ne parleranno giornali e tv, sarà una settimana calda per cucinare a dovere il piatto prelibato della prossima settimana: Milan-Juventus.
A Lecce è avvenuto un episodio ancora più eclatante (il difensore del Brescia tocca la palla, Portanova nemmeno la vede) e anche qui il rigore erroneamente concesso è stato sbagliato. Ma, ovviamente, si parla solo del caso Krasic e della probabile applicazione della prova televisiva per punirne la simulazione.
Cari tifosi juventini, prepariamoci perché nelle prossime ore bisognerà adottare uno stato d’animo il più sereno possibile per poter digerire la serie di bestialità che verranno scatenate contro la Juventus da parte dei media, e in particolare di quelli milanesi e riferibili al proprietario del Milan, i quali tenteranno di certo un replay del trucchetto che riuscì già 5 anni fa, al tempo della “terribile cupola” moggiana che, secondo loro, “tutto prevaricava e gli avversari vessava”: far squalificare l’uomo più decisivo della Juventus tramite prova televisiva gentilmente offerta dalle telecamere del Gruppo.
Moviole, rosicamenti, tentativi di riportare in auge lo spettro della farsa calciopolara a parte, sul piano tecnico guardiamo prima il bicchiere mezzo pieno, e dobbiamo partire dal numero “0” alla voce “gol subìti”, che conferma una solidità difensiva confortante.
D’accordo, l’avversario poggiava il suo attacco sul solo, encomiabile Di Vaio, ma in tempi anche recenti la difesa di Del Neri ha sofferto enormemente reparti di livello simile se non inferiore.
L’unico pericolo per Storari è arrivato al minuto novanta su un tiro di Mutarelli deviato da Felipe Melo.
Il reparto ha tenuto e, quanto ai singoli, benissimo si è comportato Chiellini, un po’ meno Bonucci, tutto sommato però sufficiente; e bene ha fatto De Ceglie.
Maluccio Motta, che non conosce il verbo “difendere” e in avanti si perde spesso in soluzioni sbrigative per liberarsi da una palla che fra i suoi piedi sembra scottare.
Il centrocampo sviluppa una gran mole di lavoro, Melo e Aquilani migliorano l’intesa di partita in partita e Marchisio è l’universale che Del Neri può spostare ovunque ricavandone un rendimento sempre buono. Krasic era partito bene, offrendo un paio di palloni al bacio a Quagliarella e Amauri che non concludevano però a dovere: sfortunato il primo sul rimpallo a porta semivuota, maldestro come al solito il secondo.
Un segnale dal “Malaka” Martinez, un‘azione modello Catania-style conclusa con un destro troppo stretto e affrettato, e le note positive sono finite, per lasciare spazio alle negatività.
La partita di Krasic finiva all’episodio del rigore, calciato male dal solito arruffone Iaquinta, subentrato all’ormai evanescente Amauri, che a sua volta aveva fallito due occasioni ghiottissime di testa prima di farsi nuovamente male al tendine d’Achille.
E il conto degli infortunati ricomincia a correre, soprattutto il vecchio problema della recidività torna attuale. Attenzione…
Ma il problema più grosso di questa Juve, come denunciato da quest’estate, è l’assenza di un grande attaccante, visto che l’irritante Iaquinta e il dannoso Amauri sono pseudo centravanti (quanto mi manca Trezeguet!) e con un “puntero” da Juve questa squadra sarebbe competitiva per lo scudetto da subito, vista la concorrenza e il livello di un campionato mediocre nel quale chi comanda la classifica sta facendo leva sui gol scaturiti da curiose carambole.
Suggerimento a Marotta: a gennaio compri un centravanti serio, una mossa che può far cambiare le prospettive di una stagione: perché con questi si può arrivare in zona Champions League, ma anche replicare il piazzamento della scorsa stagione.

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