THE DAY AFTER: Il virus ammazzagrandi si abbatte sull'Europa pallonara

krasicIl virus ammazza grandi miete vittime illustri nell’Europa del calcio che conta nel fine settimana. Se infatti l’Inter cade all’Olimpico in pieno recupero, forse anche perché Benitez ha meno bus del cul di chi l’ha preceduto, succede anche in Inghilterra, e non solo al Chelsea contro il Manchester City nel derby dei mister italiani. Il virus è letale anche per l’Arsenal, battuto in casa dal West Bronwich Albion; e che dire del Liverpool che nemmeno riesce a battere il Sunderland in casa e si ritrova a navigare fra i bassifondi della classifica della Premier League? Ti sposti in Germania e ti ritrovi i campioni del Bayern Monaco battuti senza appello dalla matricola terribile Mainz (la Magonza italiana), che così mette in fila la sesta vittoria su altrettante partite. Vai in Francia e scopri che il Lione, che fino a un anno fa ha dominato la Ligue 1, perde in casa con il Saint-Etienne ed è penultimo in classifica. Ti aspetti che in Spagna ci sia un’altra musica e invece i galattici del Real con tanto di Speciale One in panchina steccano miseramente contro un modesto Levante imbottito, fra l’altro, di riserve.

La stranezza della serie A dopo cinque giornate di campionato sta anche nella classifica corta: in cinque punti ci stanno tutte le squadre ad eccezione dell’Udinese confinata in coda. Le grandi, o presunte tali, faticano a ingranare le marce alte e così un generale livellamento verso il basso porta su squadre come la Lazio che appaia al comando l’Inter, poi Chievo e Brescia. Quindi c’è il criticatissimo Milan di Allegri è solo a -2 dall’Inter, ma contro il Genoa ci è voluta anche un po’ di fortuna oltre al piedone di Ibra. Scala qualche gradino anche il Napoli, che espugna il campo di Cesena anche grazie al regalo di un rigore con cui passa in vantaggio. Il Catania non va oltre il pari contro il Bologna, in cui va in gol ancora Di Vaio; e il Bari si fa sotto regolando il Brescia. Poi finalmente, a -3 dalla coppia di testa, arriva la Juventus che con il Cagliari offre lo spettacolo di sei gol, ma questa volta ne segna fortunatamente quattro, lasciandone “solo” due agli ospiti. Il cantiere insomma è sempre aperto e, a parte la notte magica di Krasic, non è che si siano notati progressi particolari. I bianconeri, dopo cinque giornate, hanno il miglior attacco con 12 gol (anche se i gol delle punte sono solo 4), ma anche la peggior difesa avendone incassati addirittura 9. E per il prossimo turno in calendario c’è Inter-Juventus, una splendida occasione per trovare un equilibrio di squadra proprio nel classico derby d’Italia.

TOP DI GIORNATA

Ranieri (all. Roma) Rischia di mettersi il capitano contro sostituendolo, ma stavolta gli va bene, perché è proprio il nuovo entrato Vucinic che gli risolve la partita in pieno recupero facendolo respirare un po’.

Cavani (Napoli). Entra lui e il Napoli vola. Sotto di un gol a venti minuti dalla fine, parte dall’uruguagio l’azione del pareggio e, dopo il rigore in gentile omaggio che consente al ciuccio di andare in vantaggio, nei minuti di recupero realizza una doppietta con cui va in vetta alla classifica marcatori (5 gol in 5 partite). Decisivo e insostituibile.



Krasic (Juventus). Segna una tripletta e batte praticamente da solo il Cagliari. Difficile trovare un giocatore proveniente da un altro campionato che da subito è così decisivo come il purosangue serbo. Questa Juventus è quanto mai legata al suo carro.

FLOP DI GIORNATA

Gilardino (Fiorentina). Gabba l’arbitro appendendosi alla maglia dell’avversario in piena area per poi franare a terra e reclamare il calcio di rigore che Romeo gli concede e con cui la Fiorentina sblocca la partita nella ripresa. Un comportamento, quello del giocatore viola, ben peggio della simulazione perché c’è l’aggravante che è lui stesso a commettere fallo in partenza.

Totti (Roma). Sul piano del gioco fa la sua partita da sufficienza piena, ma non fa una bella figura ad uscire stizzito imboccando il tunnel degli spogliatoi anziché star vicino alla squadra da buon capitano.



Milito (Inter). Ci sta per un grande attaccante di far cilecca una partita, ma el Principe, a parte una doppietta marcata contro un irriconoscibile Bari, ha iniziato veramente male la nuova stagione. E per Benitez non c’è nemmeno un Balotelli di scorta.