THE DAY AFTER: Inter intercettata e sorpassata alla curva Calciopoli

ranieriNon sarà lo striscione dell’ultimo chilometro ma poco ci manca. Quando restano solo cinque giornate alla fine del campionato si materializza alla curva Calciopoli il sorpasso della Roma sull’Inter. Sembra un romanzo con un lieto fine forse scritto troppo presto quello della squadra allenata da Ranieri, ma la certezza è quella di poter vivere un finale di stagione più aperto che mai. Ci aspetta una settimana caldissima in cui, senza forse, la partita più importante per il calcio italiano si giocherà in un giorno feriale nell’aula di un Tribunale e si tratterà di una curva in cui qualcuno potrebbe sbandare di brutto. Poi arriveranno due partite dall'incrocio suggestivo come Inter-Juventus e il derby Lazio-Roma. Ma mentre la Roma potrà preparare al meglio il derby disponendo di una settimana di lavoro, i nerazzurri hanno pure la seccatura di una Coppa Italia da non mollare nella partita di andata a Firenze, l’anticipo contro la Juventus da onorare e poi finalmente il sogno della Champions contro il Barcellona. Roba da risvegliarsi ricoperti da gigantografie della squadra sul giornale dalla carta rosa nel caso dovesse andare tutto bene, o magari destarsi tutti sudati dopo un incubo, ritrovandosi a mani vuote, e magari con un processo sportivo riaperto a degradare le truppe morattiane di uno scudetto di cartone e chissà che altro.

L’aria farsopolesca di questi giorni sembra aver chiarito le idee a molti innamorati della Juventus riguardo a come andarono le cose nell’estate 2006. A Torino ci sono stati i soliti inutili e controproducenti cori contro i giocatori, ma il bersaglio grosso della contestazione si è spostato su dirigenza e proprietà. Il motivo prevalente non è nemmeno più quello di aver fallito miseramente il famoso progetto, ma la consapevolezza, ormai radicata nei più, che proprietà e dirigenza non hanno mosso un dito per difendere la società nell’estate di Calciopoli, forse per la troppa voglia di scaricare dirigenti diventati troppo scomodi. Benvenuti a Farsopoli anche per i nuovi arrivati. Il tutto detto senza ironia, ma con molta amarezza. Quanto a proprietà e dirigenza si può dire che comunque ben difficilmente si poteva farla franca prendendo per il naso milioni di (clienti) tifosi toccati sul vivo della propria passione. Il conto da pagare è salato, perché l’unica via d’uscita è quella della totale rifondazione societaria, che allontani gli sventurati protagonisti di questo sfascio nel più breve tempo possibile.

Intanto contro il Cagliari i bianconeri hanno racimolato tre punti di speranza grazie al gol del solito indomabile Chiellini, nonostante la prova non certo esaltante a livello di squadra. Davanti ai sardi in caduta libera (un punto nelle ultime sei partite e, se allarghiamo il quadro, solo due punti nelle ultime nove) Zaccheroni ha schierato un 4-4-2 tutto muscolare, come quando si scende in campo per non prenderle, e buon per lui che Cossu abbia centrato la traversa prima che Chiellini supplisse in fase realizzativa agli impresentabili Amauri e Iaquinta. Nonostante la vittoria, sembra allontanarsi la possibilità di centrare la qualificazione alla prossima Champions per la Juventus per via delle contemporanee vittorie del Palermo, trascinato da un Miccoli dal look sempre più tamarro, ma decisivo quanto basta sul rettangolo di gioco, e della Sampdoria, che si è aggiudicata il derby della Lanterna con il gol decisivo di Cassano. Alla penultima di campionato potrebbe essere decisivo lo scontro diretto Palermo-Sampdoria: entrambe precedono i bianconeri di tre punti ed il Palermo è pure in vantaggio negli scontri diretti. Se la Juventus vuole inserirsi nella lotta fra le due squadre che la precedono ha l’obbligo di inseguire l’intera posta nella prossima trasferta di San Siro contro l’Inter. Il Napoli, che cade inopinatamente in casa nell’anticipo contro il Parma, sembra invece aver perso definitivamente le speranze di agganciare il quarto posto, e anche per un posto nella prossima Europa League è costretto a rincorrere. 


Oltre la palude di metà classifica di squadre che al campionato non hanno più nulla da chiedere, si ravviva la lotta per non retrocedere, in cui l’Udinese compie un decisivo salto in avanti espugnando Livorno; ma anche la Lazio coglie una vittoria fondamentale sulla strada della salvezza vincendo a Bologna ed inguaiando i felsinei, ora solo a quattro punti dalla terzultima piazza occupata dall’Atalanta, battuta all’Olimpico dalla nuova capolista. Alla terzultima giornata è in programma Atalanta-Bologna, che potrebbe emettere verdetti importanti. Rimane appesa a un filo la salvezza del Siena che vince in rimonta contro il Bari, ma che è atteso da un calendario molto impegnativo. Sembra già spacciato il Livorno, solo la matematica non condanna ancora gli amaranto.



TOP DI GIORNATA

Ghezzal (Siena). Se il Siena ha ancora qualche speranza di salvezza lo deve a lui, autore di una decisiva e spettacolare doppietta grazie alla quale raggiunge per ben due volte il Bari sul pareggio, prima che Rosi metta a segno il gol vittoria. Prodigiosa la seconda rete segnata da Ghezzal con una palombella da fuori area che si è insaccata all’incrocio dei pali alla destra di Gillet.

Chiellini (Juventus). Se la Juventus finalmente non incassa gol dopo 19 partite buona parte del merito è sua. Giorgione realizza pure il gol della vittoria bianconera e ne avrebbe addirittura segnati due, se non si fosse intromesso sciaguratamente Iaquinta sulla traiettoria di un gol già fatto.



Ranieri (all. Roma). Non è che la Roma disputi una grande partita, ma quello che è importante è che aggiunge in classifica i tre punti del sorpasso. Nulla è ancora fatto, ma l’essere arrivati in vetta a questo punto rende merito all’allenatore giallorosso, che sta riuscendo ad essere profeta in patria. Durante Juventus-Cagliari ci sono stati due boati ad accogliere i gol della Roma e proprio i lupacchiotti, statene certi, faranno un gran tifo per la Juventus che venerdì scenderà in campo contro l’Inter a San Siro. Miracoli del calcio!

FLOP DI GIORNATA

Bologna. Sciupa il doppio vantaggio e si suicida letteralmente uscendo addirittura sconfitto al Dall’Ara contro la Lazio. Quinta sconfitta consecutiva per i rossoblu che si ricacciano nei guai.

Livorno. Perde gli ultimi spiccioli di salvezza uscendo sconfitto in casa contro l’Udinese. Nel 2010 il Livorno ha messo insieme una vittoria, 5 pareggi e 10 sconfitte. Ora, con 9 punti da recuperare a cinque partite dalla fine, gli amaranto sembrano essere già sull’ascensore che scende diretto in serie B.

Mazzarri (All. Napoli). Perde le staffe e una partita da vincere assolutamente; e si lamenta inutilmente per le scelte arbitrali che ritiene avverse. Ma è il secondo tempo giocato dai suoi che è stato gravemente insufficiente e i tre gol non li ha segnati l’arbitro, ma il Parma.