THE DAY AFTER: Campionato riaperto, ma che calcio misero!

leonardoChi l’ha detto che i gol fanno spettacolo? Sarà anche così, ma il record stagionale di reti (39) si porta in dote la sensazione della modestia assoluta in cui ormai è sprofondato il campionato italiano. Se l’Inter cade a Catania in attesa di capire se riuscirà finalmente ad andare oltre gli ottavi di Champions, le altre grandi, o presunte tali del campionato, sembrano galleggiare allo stesso livello di un Livorno, un Siena o un Chievo qualsiasi. Questa è la sensazione, anche se poi il fatto del giorno è che il Milan, grazie a una prodezza di Seedorf in pieno recupero, è adesso a un solo punto di distacco dai cugini nerazzurri. La Roma a Livorno perde invece punti importanti per avvicinarsi alla capolista, ma il mirino dei giallorossi è puntato sul 28 marzo, giorno di Roma-Inter. Nel campionato delle altre, il Palermo conserva la quarta piazza pur perdendo ad Udine.

A Torino la squadra di casa gioca 10’ da Juventus e il resto da Ridentus. Non c’è limite al ridicolo di cui, specie quest’anno, si sta coprendo la società bianconera. Con tre tiri e tre gol sembrava proprio di poter vivere finalmente un pomeriggio sereno contro l’ultima in classifica, ma ancora una volta sono emersi tutti i limiti di una squadra senza capo né coda, costruita da gente che ha dato tale prova di incapacità che non vorremmo davvero vederla mai più associata al nome di quella società che ebbe presidenti Edoardo prima e poi Gianni, quindi Umberto Agnelli, per tacer dei Boniperti e dei Chiusano. Quella di adesso è gente che in quattro anni ha dilapidato duecento milioni e passa in acquisti-farsa senza un qualsivoglia progetto tecnico, alla faccia di certi record di bilancio sventolati ad minchiam. Gente che non sembra mai rispondere delle proprie responsabilità, nonostante le colpe siano così evidenti che basterebbe un minimo di dignità per fare un passo indietro. Con chi altri prendersela per lo scempio di questa stagione? Altri cinquanta milioni buttati in due brasiliani che con la Juventus non c’entrano nulla e patrimoni come Giovinco bruciati in nome di scelte scriteriate. Durante la partita contro il Siena ci è toccato addirittura assistere a un Felipe Melo qualsiasi che si è permesso di mandare platealmente a quel paese il pubblico che lo beccava. Ma dove siamo? Non certo alla Juventus, perché un individuo del genere in una società che si faccia rispettare dovrebbe essere multato, messo fuori squadra e venduto alla prima occasione. Per certa gente, prima dell’ingaggio, non sarebbe male pensare a un test che misuri il quoziente intellettivo. Scommettiamo che qualcuno non sarebbe mai arrivato? Ormai la stanchezza sta lasciando spazio alla disaffezione per una squadra che è veramente sempre più difficile associare alla Juventus. L’unica speranza è che a giugno cambi veramente tutto, con persone credibili che vadano ad occupare i dovuti ruoli senza continuare con la tafazziana politica di mandare dilettanti allo sbaraglio. 



Il prossimo turno di campionato metterà i bianconeri di fronte alla Sampdoria nella trasferta di Marassi. Quella con i doriani, che seguono a un punto in classifica, è una partita particolarmente importante, cui Del Piero e compagni arriveranno dopo aver disputato il ritorno di Europa League giovedì sera a Londra. E’ lecito chiedersi se questa squadra, pure falcidiata dagli infortuni, abbia la possibilità di centrare il doppio obiettivo di continuare il cammino nell’Europa di serie B ed arrivare almeno quarta in campionato. E se la risposta è no non è pessimismo, ma realismo, che vorremmo venisse smentito dai fatti. Dietro a Del Piero e compagni, oltre alla Sampdoria, sgomitano Genoa e Fiorentina che vincono gli scontri diretti rispettivamente contro Cagliari e Napoli, e pure il Bari riprende la serie positiva espugnando l’Olimpico laziale. Merita un approfondimento il Napoli, cui non è stato concesso un rigore solare che poteva chiudere la partita contro la Fiorentina, che stavolta non si è lamentata dell’arbitro. Il presidente De Laurentiis avrebbe avuto tutte le migliori ragioni per sbroccare ed inveire in sala stampa contro la decisione che al Napoli è costata tre punti ma, a differenza di quando si lamentò a sproposito parlando di Calciopoli, stavolta lo fa con misura ed eleganza andando dritto al nocciolo: “Questo è un calcio vecchio governato da sordi”. Nella lotta per non retrocedere sembrano poter essere decisive le vittorie di Catania e Udinese con le due squadre a 7 dal terzultimo posto. Ormai la lotta salvezza sembra ristretta solamente a Lazio, Livorno, Atalanta e Siena. Tra la quartultima e l'ultima ci sono solo 4 punti: e delle quattro see ne salverà solo una.


TOP DI GIORNATA

Muntari (Inter). Dà il massimo in 80” in cui riesce ad entrare, farsi ammonire, procurare un rigore per gli avversari e farsi espellere. Una presenza quella di Muntari assolutamente determinante per sancire la vittoria del Catania. La sua candidatura a interistavero del decennio è di quelle pesanti tanto che Gresko, mai dimenticato protagonista del fatidico 5 maggio, si sarebbe già ritirato dal concorso.

Lucarelli (Livorno). Realizza una tripletta trascinando il Livorno a spuntare un pareggio contro la Roma. Per gli amaranto si tratta di un punto pesante rosicchiato alla Lazio che li precede in classifica. Vero capitano!



Seedorf (Milan). Entra in campo a pochi minuti dalla fine con il risultato che non ne vuole sapere di sbloccarsi. Lui ha il merito di azzeccare a tempo scaduto la giocata da grande campione che riporta temporaneamente il Milan sotto di appena di un punto in classifica rispetto all’Inter.
E mercoledì, nel naufragio di Manchester qualcuno l'ha lasciato in panchina...


FLOP DI GIORNATA

Grygera (Juventus). E' il miglior attaccante del Siena. Dai suoi piedi parte l’assist che rimette in partita i toscani ed è sempre lui che procura goffamente il rigore del pareggio. Quanto ci toccherà sopportare ancora questa autentica sciagura?

Lazio. Nemmeno l’arrivo di Reja e il ritorno in squadra di Ledesma sembra siano serviti a qualcosa. Dopo la vittoria dell’esordio a Parma sono arrivate tre sconfitte e un pareggino per la Lazio del nuovo corso, che è sempre più invischiata nella lotta per non retrocedere e dimostra pure di non possedere gli anticorpi per lottare.

Felipe Melo (Juventus). Finisce dietro la lavagna per motivi disciplinari. E’ inammissibile che un elemento, con qualsiasi maglia giochi, e a maggior ragione con quella bianconera, si rivolga al pubblico mandandolo a quel paese. Speriamo faccia un bel Mondiale con il Brasile, ma solo per assicurarsi che qualcuno se lo porti via. Indegno!