La Newventus naufraga a Verona

elkann blancSinceramente mi sentivo in imbarazzo al momento di iniziare questo commento. Cosa scrivere ancora, dopo quanto già scritto negli ultimi mesi? Non c’è nulla di originale da descrivere oggi, nulla di diverso dalle precedenti, disastrose esibizioni, e non vorrei offendere l’intelligenza dei lettori riproponendo la solita sequenza di critiche alla dirigenza, umili suggerimenti (inascoltati) al tecnico e rimproveri ai giocatori. Tutte cose sottintese, e per questo prego i lettori di rifarsi ad uno qualsiasi degli articoli pubblicati da metà novembre ad oggi, inutile e illusoria serata del 5 dicembre esclusa.

Oggi me la prendo con me stesso e con noi tifosi che, invece di star qui a polemizzare e a criticare, dovremmo iniziare una forma di protesta silenziosa ma probabilmente più efficace. Basta con lo stadio, altro che protestare per la curva Sud chiusa: disertiamo completamente gli spalti e guai a chi volesse entrare. Basta con le magliette e i gadgets, basta con le pay tv, basta con le FIAT, basta con i prodotti pubblicizzati dai bellimbusti bianconeri. Dite che sto facendo demagogia da quattro soldi? Può darsi. Altri pensano che un atteggiamento del genere potrebbe portare alla rovina definitiva? Il suggello al ridimensionamento? Balle, il ridimensionamento c’è stato ed è evidente da anni: solo uno sciocco potrebbe ignorarlo. Oggi siamo davanti ad una montagna di macerie e stiamo scavando alla ricerca di una flebile speranza, armati di cucchiaino da caffè. Occorre un azzeramento totale, un nuovo bagno purificatore, ma stavolta autentico e naturale, non vergognosamente architettato come quello che ha causato il disastro di cui ora si manifestano gli (ampiamente preventivati) effetti più nefasti.

Non si inventa nulla nel calcio; non si inventa un dirigente francese specializzato in eventi eccezionali e senza concorrenza a capo della più prestigiosa società italiana, in un calcio competitivo e infestato da squali; non si inventa un direttore sportivo specializzato in fotocopie, fax e sollevamento di lavagnette; non si inventa un allenatore pescando un ex gloria alle prime armi, che si affida ad un carneade come tattico. Ma soprattutto non si inventa una passione che non esiste, non si può gestire una squadra di calcio come un semplice “asset” familiare senza emozioni, con distacco e indifferenza. Usiamo anche noi tifosi, una volta tanto, indifferenza e distacco e ignoriamoli. Lasciamoli andare alla deriva, conducano pure il loro schifoso “projetto’” nel baratro. Un “projetto’” che soddisfa solo gli avversari che gioiscono puntualmente: oggi crolla l’ennesimo record, il Chievo (reduce da tre sconfitte consecutive) batte la Juve per la prima volta nella sua storia. Ridicolo appellarsi alle assenze, al campo e agli infortuni: al Chievo mancava il sempre determinante Pellissier, il terreno era lo stesso per entrambi, gli infortuni sono da mettere in preventivo; e certe fatalità possono anche essere figlie del destino, per chi ci crede, che punisce la malafede e l’incompetenza di certi soggetti.

Da non credere. Domenica arriva la Roma, e ai tifosi bianconeri suggeriamo di trovare un modo alternativo di trascorrere il sabato sera: uscite con la famiglia, guardatevi un film o, i più fortunati, programmatevi un bel weekend lontano da questa tristezza chiamata Newventus.

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