Coppa Italia? Solo una formalità

del pieroNon c'è molto da gioire per quanto riguarda il superamento degli ottavi di finale della Coppa Italia, però c'è da sentirsi almeno rinfrancati a ben guardare la prova fornita dalla squadra in campo. La prova contro il Napoli è l'ulteriore conferma che i problemi erano, o sono, squisitamente interni, di unità di intenti e di spogliatoio. La squadra si è confrontata in gruppo prima della gara; solo i ragazzi, senza allenatore, senza nessun altro a ficcarci il naso. Cosa si saranno detti? Cominciamo a giocare a pallone tutti assieme? Aiutiamoci in campo a prescindere da chi indosserà la maglia da titolare? Boh, forse anche quello oppure, a giudicare dall'intervista a fine partita, Diego ha semplicemente imparato l'italiano.

La speranza, nemmeno troppo nascosta, è quella che la cura Bettega stia iniziando a dare i suoi frutti, e finalmente ci sia uno Juventino vero, che parla come una volta, con le stesse parole e la stessa voce che ci allarga i cuori, parole che vogliono dire molto altro. Se Bettega dice che inseguiamo la decima Coppa Italia da molti anni, ci lasci pensare, come ai bei tempi, che vorrebbe dire altro, ma che ancora non può. Per quanto ama la Juventus, Bobby Goal vorrebbe vedere la Juventus scendere in campo ed imporre il proprio gioco sempre, in campionato e in Champions League, ma per ora potremo farlo solo nei tornei nazionali ed in Europa League. Forse un pezzo della Juventus d'autore è finalmente tornato, anche se troppo tardi per questa stagione, e tenta di ricucire con il filo che è rimasto la stoffa che ha trovato.

C'è sinceramente da rimarcare, per dovere di cronaca, che la Dea bendata questa sera ha anche aiutato i più meritevoli sul campo. Il Napoli ha cominciato la gara in maniera aggressiva e molto determinata, sperando di trovare la solita Juventus impaurita e tatticamente instabile, e i primi 10 minuti sono stati davvero traballanti sia in campo sia sugli spalti, dove il tifo organizzato continua la crociata contro la dirigenza, mandandola a quel paese senza riserve, ma con tre anni di ritardo. Fuochi d'artificio, bombe carta e i soliti cori per stillare, di settimana in settimana, altri soldi dalle casse bianconere; non gli basta più cacciarli: vanno mandati via senza un euro da spendere e, visti gli acquisti, l'intenzione non è nemmeno male!

Se per i napoletani qualche anno fa Giulietta era 'na zoccola, quelli di oggi a Torino hanno incontrato Romeo, non l'Alfa, solo l'arbitro, che ha smorzato nel primo tempo le velleità dei partenopei, fischiando pro Juventus tutti i falli interpretabili. Per il resto ci ha pensato la traversa, che ha negato ad Hamsik la possibilità di riaprire la gara. Per una volta, in questa stagione, la supponenza degli avversari si è rivelata inadeguata, e la presunzione di poter mettere per l'ennesima volta i piedi in testa alla Juventus è costata l'eliminazione al Napoli, che ha finito la gara in dieci per l'espulsione di Contini, già graziato da Romeo dopo aver volutamente calpestato la testa al capitano. Ed ecco un altro segnale significativo dato da un altro juventino di lungo corso che, pur sbagliando un facile 2-0, dopo la lunga permanenza in panchina, ha reso la pariglia mettendo due palle nel sacco e rimandando a casa sia Contini che il resto dei suoi compagni.

Se son rose fioriranno e se davvero Bettega, nonostante il Milan, ha iniziato un percorso in stile Triade per ricompattare spogliatoio e squadra, ben venga: il tutto va visto in preparazione della prossima stagione, per riappropriarci in maniera stabile e decisa di quel posto in classifica che potrà garantirci la partecipazione alle gare europee di massimo livello il prossimo anno; sarà comunque il caso di di affiancargli altri personaggi competenti che lo possano aiutare a ricostruire, con un mercato oculato, con la ricostruzione di un settore giovanile all'altezza, che possa sfornare tanto quanto abbiamo prodotto dal '94 in poi, e che possa relegare alla mera gestione economico-finanziaria il nostro Tricarico d'oltralpe. Se proprio non riusciamo a disfarcene, tanto vale che si concentri solo ed esclusivamente sulla ricerca di un magnanimo main sponsor e che procuri più soldi possibili da investire per tornare grandi; visto che ci siamo, un ulteriore suggerimento a Bettega, nel rivedere e soppesare gli altri collaboratori. Se riterrà Secco e Castagnini non idonei a fornire l'apporto necessario, non vedo perchè lui possa fare il VICE direttore generale, e gli altri non possano parimenti fare i VICE di qualcun altro più preparato.

Giù la testa e continuare a lavorare, non è successo niente, abbiamo solo passato gli ottavi di finale di Coppa Italia, una formalità per gli Ju29ri!

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