THE DAY AFTER: Moggi meglio di Juve, Inter e Milan

moggiMentre la Juventus sprofonda nel baratro della crisi (quattro sconfitte nelle ultime cinque partite), il Milan ferma la sua corsa perdendo in casa con il Palermo (0-2) e l'Inter racimola un punticino dalla trasferta di Bergamo (1-1). Risultati che mantengono accesa la fiammella di speranza di iniziare, prima o poi, a vedere un campionato con tinte differenti da quel nerazzurro imperante negli anni post Calciopoli. Si tratta oggettivamente di una speranza con poco fondamento per i colori bianconeri, vista la Juventus di questi tempi che in campionato si deve guardare anche dal Parma che, rimontando vittoriosamente il Bologna (2-1), consolida il quarto posto, portando il proprio distacco a sole due lunghezze.

Effetto Champions? Detto della batosta subita a Bari dalla Juventus, della sconfitta rossonera e del pareggio interista, rimane la Fiorentina, che ha lasciato l'intera posta in palio al Bentegodi contro un indomito Chievo (2-1). Che le fatiche psicofisiche della Champions si siano fatte sentire è una certezza (un pari e tre sconfitte per le italiane), ma c'è una bella differenza fra chi ha superato il turno e aspetta il sorteggio per gli ottavi di finale e chi invece è stato retrocesso nella serie B d'Europa, quale è in effetti l'Europa League.

Moggi vs. Lapo. Per uno ju29ro, sbiadito l'interesse per il campionato dopo l'ennesima sconfitta di sabato sera, un po' di spettacolo è arrivato dalle interviste televisive della domenica pomeriggio. Protagonisti, in rigoroso ordine di visione, Lapo Elkann e Luciano Moggi. Lapo, intervistato dalla giornalista Maria Latella su Sky TG 24, ha definito "raccapricciante" la Juventus che è uscita sconfitta in Champions League e a Bari, ma purtroppo il suo bersaglio sono stati solo i giocatori che, secondo Lapo, "non stanno dando il meglio di loro stessi in campo e questo non è accettabile per un tifoso né per la maglia che portano". Eh no, caro Lapo, troppo facile prendersela ora con i giocatori! E' un po' come accorgersi a metà palazzo che sta crescendo storto e prendersela solo con i muratori. E invece a questo punto se proprio Lapo vuole lamentarsi da tifoso, che lo faccia almeno con il fratellino!

Molto meglio Luciano Moggi, ospite della conduttrice Barbara D'Urso su Mediaset. Lucianone è introdotto da un servizio con tanto di"We will rock you" in sottofondo, che sa di riscossa. C'è poco da fare perché è solo lui che mantiene alto l'onore di dodici anni di legittima storia bianconera, gli anni della Triade. E' musica per le orecchie di uno ju29ro sentire Moggi rivendicare i due scudetti sottratti da Calciopoli e soffiare sul vento che sta cambiando direzione. Oggi il Direttore può dire che quello che è successo alla Juventus con Calciopoli è stato causato da una "faida di famiglia" che ha visto soccombere il ramo Agnelli. La cortina di fumo e di mistero si sta pian piano dissolvendo. "Gli unici innocenti siamo stati io, Giraudo e Bettega" sentenzia Lucianone. Per gli scettici basterebbe mettere insieme la sentenza di primo grado del Processo alla GEA, in cui è stata smontata l'associazione per delinquere, e la sentenza del Processo per l'accusa di doping amministrativo, che ha assolto Moggi, Giraudo e Bettega perché "il fatto non sussiste". E nel caso non bastasse, allora bisognerebbe seguire davvero il Processo a Calciopoli in svolgimento a Napoli, dove l'accusa sta facendo sfilare dei testi che paradossalmente stanno facendo crollare il fragile castello accusatorio.

Dove eravamo rimasti con il calcio giocato? Alle prime quattro. Il resto è roba da A2, sembra un altro campionato con Sampdoria e Roma (0-0 nel posticipo) che guidano un plotoncino di nove squadre racchiuse in due punti in zona Europa League. Dietro c'è già il filotto di squadre che, chi più chi meno, hanno a che fare con la zona retrocessione. Magari l'Udinese è l'unica nel limbo, ma dietro Lazio e Bologna, con 16 punti, hanno tre sole lunghezze di vantaggio sull'Atalanta terz'ultima.

Sarà che la Juventus di questi tempi è una controfigura di se stessa ma, giornata dopo giornata, si sta profilando un campionato davvero mediocre con un Inter avanti solo per mancanza di avversarie all'altezza della situazione. Il tempo per rimediare in casa Juve c'è, ma tutti dovrebbero mettersi in discussione, perché i risultati sono di molto inferiori rispetto alle attese e alle spese di una campagna acquisti impegnativa. "Il progetto va avanti" continua ad asserire con spocchia francese Blanc, ma attenzione che continuando così si arriva dritti al precipizio.

TOP DI GIORNATA

Delio Rossi. Il tecnico che ha rilevato Zenga a Palermo coglie una vittoria esterna a San Siro contro il Milan dopo aver battuto, nel precedente turno di campionato, il Cagliari. Battute quindi le due squadre date come le più in forma di questo scorcio di campionato. Ora il Palermo può veramente aspirare a raggiungere un posto utile alla qualificazione nelle coppe europee. Citazione d'obbligo per Miccoli, autore di gol e assist da funambolo.

Poulsen. Nella Juve all'apice della crisi lui emerge come il migliore fra i suoi. Gioca nel suo ruolo preferito come vertice basso del rombo e recupera decine di palloni dal primo all'ultimo minuto di gioco. Quella di Bari è stata per lui la miglior prestazione in maglia bianconera in un anno e mezzo.

Malesani. Seconda vittoria consecutiva per il suo Siena che in due partite ha fatto tanti punti quanti nelle precedenti 14 giornate. Al suo esordio sulla panca senese, il tecnico era stato piuttosto sfortunato con la sconfitta rimediata a Bari con il gol decisivo subito in pieno recupero, ma contro Catania e Udinese sono arrivate due vittorie pesantissime.

FLOP DI GIORNATA

Ferrara. Ci dispiace inserirlo fra i flop perché le responsabilità della crisi Juventus stanno più in alto. ma lui ci mette del suo. Rispetto a Ranieri almeno faceva meglio in conferenza stampa, ma adesso anche lì parla di un "Libro Nero" dove appuntarsi i nomi di chi lo critica; e non trova niente da rimproverare a una squadra che prende tre gol a Bari. E' in confusione completa. Se è vero che Hiddink è stato avvistato alla Malpensa (domenica mattina) proveniente da Amsterdam, ben venga chi può prendere veramente in mano questa squadra, almeno fino a giugno. Poi chi ha sbagliato l'ennesimo mercato e mandato allo sbaraglio un allenatore senza la necessaria esperienza si assuma le proprie responsabilità e si faccia da parte con il suo fantomatico progetto.

Diego ed Amauri. I due brasiliani sono quelli che rimediano i voti più bassi nelle pagelle della stampa e dei tifosi. Diego ci ha messo anche la buona volontà ed è possibile sbagliare un rigore, ma quello fallito a Bari è stato un errore pesante che dato il definitivo indirizzo alla partita. Poi del giocatore, sebbene sia rimasto in campo, si sono perse le tracce. Per Amauri il discorso è diverso. Sembra un'auto ingolfata che non riesce ad ingranare su ogni azione. Non ne becca una e, se ci arriva, lo fa sempre in modo maldestro. Si muove male sul terreno di gioco e la sua condizione fisica sembra tutt'altro che buona.

Mourinho. Continuano a saltare i nervi all'allenatore portoghese che, secondo quanto riportato dai maggiori organi di informazione, ha aggredito verbalmente il giornalista de "Il Corriere dello Sport" colpevole, nel dopo partita di Bergamo, di essersi avvicinato alla postazione di Inter Channel, nei pressi del pullmann interista, tanto da "autorizzare" i pesanti insulti di Mourinho. Ormai non passa giorno che il tecnico portoghese non dimostri la sua insofferenza nei confronti di tutto e tutti. Acido.