THE DAY AFTER: Gli Onesti perdono sul campo, mentre in Tribunale...

caceresJuve che batte l'Inter e riapre il campionato. La rabbia e l'orgoglio bianconeri hanno avuto la meglio in una partita di rara bruttezza in cui a fare la differenza è stata la giocata decisiva di Marchisio, uno cresciuto a pane e Juventus che, a soli 23 anni, della Juve di oggi è già una bandiera. Finisce la partita dell'Olimpico e mi arriva un sms sul cellulare: "Grazie!" E' di un mio amico milanista che interpreta così il sentimento di una tifoseria cui non sembra vero di essere arrivata a sole quattro lunghezze dai cugini capolista. Cinque vittorie nelle ultime cinque partite per i rossoneri che in una ventina di minuti hanno schiantato una Sampdoria (3-0) sempre più irriconoscibile rispetto a quella ammirata ad inizio stagione. Le ultime quattro trasferte i doriani le hanno perse tutte subendo la bellezza di 13 gol, con un solo golletto all'attivo.

Ma torniamo a Juventus-Inter e allo strano silenzio del dopo partita da parte della guida tecnica e della dirigenza. Un silenzio "strano" per una società che in settimana una bella batosta l'aveva ricevuta anche nelle aule del Tribunale di Napoli, in cui si sta processando Calciopoli. Il teste dell'accusa che fa riferimento a presunte pressioni per alleggerire un referto arbitrale riguardante l'espulsione del nerazzurro Cordoba in un Inter-Venezia del settembre 2001 ricorda un po' quell'autogol di Materazzi da metà campo con cui l'Inter perse contro l'Empoli al 91', in una delle ultime giornate del campionato 2005-2006. Era l'Inter dello "scudetto di cartone", fortissima sulla carta (...), che arrivò a "soli" 15 punti di distacco dalla Juve di Capello. Ma l'autogol messo a segno a Napoli rischia di fare molto più male all'Inter rispetto a quello di Materazzi sul campo.

La sentenza di Calciopoli. I fatti che racconta l'ex guardalinee Coppola sono prescritti, e quindi a questo livello nulla l'Inter ha da temere, ma l'idea sempre più diffusa che di certi comportamenti poco etici si è resa protagonista anche la società degli Onesti per definizione è sempre più una certezza. Semmai l'aspetto inquietante della vicenda riguardante la deposizione di Coppola è la mancata verbalizzazione da parte dei Carabinieri dell'episodio accennato, quando il teste si recò a rendere loro una dichiarazione spontanea nel maggio 2006. Sembra che ai Carabinieri interessasse solo quello che faceva riferimento alle intercettazioni che, in spregio a qualsivoglia segreto istruttorio, i giornali pubblicavano beatamente in quei giorni, anticipando le sentenze di improvvisati tribunali sportivi. Non è la prima volta che al Processo di Napoli emerge una mancata verbalizzazione di fatti da parte degli inquirenti. A pensar male sembra proprio che Calciopoli sia stata fatta apposta per inseguire una tesi precostituita, rigettando qualsivoglia informazione poco utile alla costruzione del castello accusatorio. Se le cose dovessero stare veramente così, allora la revisione di certi processi celebrati con "troppa fretta" sarà presto un dovere per un sistema che ha poca voglia di vergognarsi per l'enorme scempio fatto sulle carni di un unico binomio come capro espiatorio: Moggi e la Juventus!

La Calciopoli vista dal Corrierone. Nonostante i fatti stiano smentendo certe teorie, certi giornali non sembrano accorgersene. Uno di questi, il più prestigioso, è Il Corriere della Sera che, in particolare con Fulvio Bufi, sta seguendo il Processo di Calciopoli a Napoli, segnalandosi spesso per ricostruzioni "un po' così". Un articolo l'ha scritto anche sabato scorso, 5 dicembre, sulla deposizione dell'ex guardalinee Coppola, sminuendo la portata delle dichiarazioni del teste. Non ci è dato di capire perché Bufi scriva che "la testimonianza di Coppola ha perso consistenza di fronte alle domande della corte e del pubblico ministero". Ma perché? Ma quando mai? Bufi poi riporta i fatti che sembrano dimostrare l'esatto contrario, fino a concludere cercando di rafforzare la propria tesi, scrivendo a proposito della deposizione di Coppola che "La sua testimonianza si è però indebolita quando i giudici hanno cercato di chiarire perché nelle carte dell' inchiesta non c' è traccia del racconto che l' ex guardalinee avrebbe fatto ai carabinieri. Gli è stato chiesto chi fossero i militari ai quali avrebbe riferito l' episodio, e lui ha risposto di non saperlo, in quanto «avevano nomi di copertura», circostanza apparsa alquanto strana perché i nomi di copertura li usano gli investigatori che indagano, appunto, sotto copertura, e non chi raccoglie in una caserma la deposizione spontanea di un testimone." Bufi, non così! I tuoi colleghi i nomi dei Carabinieri li hanno scritti! Sono quelli di Auricchio e di Di Laroni. Ma Bufi, ci fai o ci sei?

Il campionato di A2. Se Inter, Milan, e Juventus stanno disputando un campionato e nelle aule di giustizia se ne sta disputando un altro, il resto della serie A sembra quasi un A2 con 7 squadre nel giro di 3 punti a concorrere per arrivare a quel quarto posto che alla fine varrà la qualificazione ai preliminari di Champions League. Lo spareggio di giornata fra Genoa e Parma è finito pari (2-2) consolidando la quarta piazza dei ducali, ma la Fiorentina (2-0 all'Atalanta) e la Roma (1-0 nel derby con la Lazio) si sono fatte sotto appaiando le due liguri. Il Napoli, al termine di una partita rocambolesca, ha battuto il Bari (3-2), trascinato da un inarrestabile Quagliarella, autore di una doppietta e di un assist. Il Palermo torna alla vittoria rimontando il Cagliari (2-1), che solo una settimana fa aveva fatto disperare la Juventus, mentre il Chievo espugna Livorno (0-2) consolidandosi a metà classifica, ma a soli tre punti da un posto buono per qualificarsi alla prossima Europa League. In coda tre punti pesanti li guadagna il Bologna con la vittoria contro l'Udinese (2-1), mentre Lazio, Atalanta e Livorno perdono ancora. Sul fondo il Siena appaia il Catania dopo averlo battuto (3-2).

TOP DI GIORNATA

Caceres e Marchisio. Della Juventus il migliore in campo è lui che sulla fascia destra è un po' un riciclato. A chi pensava che alla Juventus ci fosse bisogno di coprire quella fascia, l'uruguagio sta facendo cambiare idea. La condizione atletica è straripante, tanto che sembra avere una marcia in più rispetto a compagni ed avversari che si aggirano sulla sua fascia. Se mai un difensore di fascia potesse arrivare, forse sarebbe meglio pensare a coprire meglio l'altra fascia, visto che Grosso, anche contro l'Inter, è sembrato un Molinaro qualsiasi. Quanto a Marchisio, che dire? Gli occhi di chi ama la Juventus si inumidiscono pensando a questo ragazzo di 23 anni che interpreta al meglio lo spirito Juve plasmato da oltre un secolo di storia. Il gol con cui stende l'Inter è un giochetto con cui Claudio salta di solito gli avversari a centrocampo, ma farlo a due passi dalla porta interista, scherzando Julio Cesar con uno scavetto per segnare il gol vittoria, è tutta un'altra cosa.

Ranieri. Giù il cappello per la sua Roma che, anche con un po' di fortuna, si è aggiudicata il derby.Quattro vittorie e un pareggio nelle ultime partite hanno riportato i giallorossi a un punto dalla "Zona Champions".

Quagliarella. Dopo sette turni di astinenza da gol (non segnava dal 18 ottobre contro il Bologna) azzecca una grande partita, in cui mette a segno una doppietta e si inventa pure un assist, ad affossare il Bari. Un intero stadio San Paolo è ai suoi piedi.

FLOP DI GIORNATA

Preziosi e Panucci. Vergognosa rissa fra i due nel dopo partita a Marassi. Il giocatore denuncia che il focoso presidente genoano gli ha "messo le mani addosso", ma poi il teatrino inscenato dal giocatore con frasi colorite del tipo "ti spacco la testa con uno dei tuoi giocattoli" non si sa se fa più ridere o piangere. Poi in diretta alla Domenica Sportiva continua provocando anche la piccata reazione di Gasperini, che lo liquida con un "sono contento che tu non sia venuto a Genova".

Melo. E' veramente sciocco reagire a certe provocazioni con una doppia gomitata all'avversario, gesto che gli ha procurato un'indiscutibile espulsione. Fatto ancora più grave è aver mandato a quel paese l'arbitro con una plateale e ingiustificabile sbracciata. Certe cose non si fanno mai, specialmente se addosso hai la maglia della Juventus!

Mourinho e Balotelli. L'allenatore applaude platealmente l'arbitro facendosi giustamente espellere e poi, da dietro le quinte, sbaglia le mosse inserendo Balotelli, ma togliendo incisività alla manovra della squadra, visto l'arretramento di Stankovic. Da parte sua Balotelli ci mette del suo per farsi fischiare ed insultare dai tifosi juventini con un atteggiamento provocatorio, e innesca infine una rissa simulando di aver ricevuto una gomitata in pieno volto. Il colore della pelle non c'entra nulla!