Tutti in fila: la serie A pronta al via!

campoFinalmente se n'è andato il calcio d’estate, sciolto al sole di risultati che lasciano spesso il tempo che trovano, ma che regalano indizi interpretabili a piacimento su cui c'è chi si accapiglia volentieri. La Juventus si è aggiudicata il Trofeo Tim e si è persa ai rigori gli extra money della Peace Cup e gli onori del Berlusconi. D’accordo che vincere fa sempre bene, ma nel caso di altrettante vittorie bianconere dal dischetto l’aria si sarebbe fatta così gasata da far pensare di poter fare la fine di certe gazzose, opportunamente agitate dai facili entusiasmi del tifo e da certa stampa di cortile. Invece il campionato parte con una griglia che vede doverosamente in pole position sempre l’Inter, campione in carica, a cui si affianca una Juventus con un Diego in più nel motore e un Milan a marce basse che spera nei miracoli del diesel.

E a proposito di motori, mettiamo per gioco alla griglia di partenza la serie A. Al semaforo verde lo schieramento dovrebbe più o meno essere questo:

Prima fila (Le squadre in lotta per lo scudetto)

Inter – Juventus - Milan.
C’è un Ibra (70 mln) in meno per Mourinho ma un Lucio (5 mln), un Thiago Motta (13 mln), un Milito (13 mln) ed un Eto’o (20 mln) in più. Prima bastava quasi passare la palla avanti allo zingaro per risolvere i problemi, adesso i nerassurri per vincere certe partite dovranno per forza passare dal gioco e non è detto che ci riescano brillantemente. Per non rischiare più di tanto il mister portoghese chiede al suo presidente di comprargli pure un trequartista di primissima fascia e sembra proprio che venga accontentato. Sarà mai abbastanza? Vedremo se l'allenatore di calcio più pagato al mondo è veramente special o solamente mister titulo qualsiasi. La Juventus è l’antagonista che sulla carta si è rafforzata di più. E’ arrivato un fuoriclasse come Diego (25 mln) e pure uno tostissimo in mediana come Felipe Melo (25 mln). Cambio di modulo obbligato per Ferrara per liberare l’estro brasileiro di una Juventus che sulla carta sembra pressoché appaiata agli “onesti” per definizione. I rossoneri hanno faticato più del dovuto nel precampionato ma rombano anche loro in prima fila anche per il mancato rafforzamento di concorrenti quali Roma e Fiorentina. L’arrivo di Huntelaar (15 mln) e di Thiago Silva (10 mln a gennaio) non può compensare certo la partenza di Kaka (67 mln). Il motore rossonero nel mezzo è quello di sempre con Gattuso-Pirlo-Ambrosini, ma gli anni passano e non è detto che il tagliando del campionato valga l'accesso alle primissime piazze. Davanti le speranze sono tutte su Pato, mentre a sperare in Ronaldinho ormai sembra essere rimasto solo il Papi.

Seconda fila (Le squadre in lotta per qualificarsi alla Champions League)

Napoli – Roma - Fiorentina.
Il Napoli riconquista sulla carta posizioni di maradoniana memoria grazie all’ingente esborso economico del presidente De Laurentiis. Il ciuccio si è rafforzato ovunque: in difesa con Campagnaro (7 mln), in mezzo con Cigarini (12 mln), sulle fasce con Zuniga (8,5 mln), in avanti con Quagliarella (16 mln). L’obiettivo minimo è un posto in Europa League, ma poter sognare, specie a Napoli, è una ragione di vita. Una Roma angustiata dai problemi finanziari ha pensato a serrare i ranghi e indebolirsi il meno possibile. Sacrificato Aquilani approdato sulla sponda red del Mersey (22,5 mln), quello giallorosso rimane comunque un complesso di prim’ordine potendo contare sempre su gente come Mexes-Juan-De Rossi-Pizarro-Vucinic-Totti. Se in particolare Totti starà bene, la Roma è squadra da primissime piazze. I viola sono quelli dell’anno scorso con un Felipe Melo in meno in mezzo. Si tratta di un'assenza pesante che potrà essere compensata solo da uno Zanetti (2 mln) in buona salute.

Terza fila (Le squadre con qualche velleità “europea”)

Genoa – Palermo – Udinese.
Il grifone è passato all’incasso piazzando Milito e Thiago Motta all’Inter e ha cambiato necessariamente molto puntando su Amelia (scambiato con Rubinho), Esposito (3 mln) e Moretti (4 mln) sulla linea difensiva, Kharja (6 mln) e Zapater (3 mln) in mezzo, un tridente niente male in avanti con Floccari (12 mln), Crespo (0) e Palacio (5 mln). Mastro Gasperini assemblerà certamente al meglio il tutto puntando almeno a confermare il quinto posto della passata stagione. Il Palermo di un tostissimo Zenga in panchina scommette sul valore aggiunto degli argentini Bertolo (3,6 mln) e Pastore (4,6 mln) e c’è già chi giura che Zamparini li rivenderà entro un paio d’anni a prezzi moltiplicati per “x” volte tanto. Se nel frattempo Zenga raccoglierà un risultato importante tanto meglio. La qualificazione all'Europa League è alla portata dei rosanero. L’Udinese, secondo politica aziendale, ha venduto bene Quagliarella e investito su una moltitudine di giovanissimi arrivati da Spagna, Argentina, Brasile per una pipa di tabacco. C’è da stare sicuri che come sempre qualcuno emergerà andando a rafforzare una compagine che ha mantenuto tutti suoi pezzi da novanta con l’eccezione appunto del solo Quagliarella.

Quarta fila (Le squadre che puntano alla prima metà della classifica)

Lazio – Sampdoria – Atalanta.
Tanti movimenti sui parametri zero per la Lazio già forte di un titulo di stagione. Il sacrificio economico è stato fatto per riscattare Zarate (20 mln) che sarà affiancato, fra gli altri, dal nuovo arrivato Cruz (0). Se dovessero tornare fra i ranghi i dissidenti Pandev e Ledesma, gli aquilotti potrebbero riguadagnare qualche posizione. I doriani si ripresentano al via con una fascia sinistra nuova di zecca con i domiciliati Zauri e Mannini, che chissà quanto spaventerebbero certi allenatori a cui faceva paura Pieri su quella stessa fascia (…) L’Atalanta, fra le principali operazioni, ha ceduto Cigarini e Floccari ed il ricavato è stato reinvestito sul centrocampista Barreto (4,5 mln), e sugli attaccanti Acquafresca (10 mln) e Tiribocchi (2,8 mln).

Quinta fila (Le squadre che puntano ad una salvezza tranquilla)

Cagliari – Catania – Parma – Siena.
I sardi, protagonisti l’anno scorso di un gran campionato, confermano Allegri in panchina, ma perdono Acquafresca in attacco (14 gol la passata stagione). Non sarà semplice ripetersi e puntare più in alto. Gli etnei con il nuovo tecnico Atzori rinnovano i centrali difensivi con Bellusci (2,2 mln) e l’argentino Spolli (1,5 mln). L’acquisto di punta è il trequartista argentino Barrientos (4,5 mln), su cui però c'è il grosso interrogativo su quello che sarà il recupero fisico dopo un grave infortunio da cui è reduce. Fra le neopromosse è il Parma la società che ha convinto di più in sede di calciomercato. La difesa si è rafforzata con l’arrivo del centrale argentino Fontanello (1 mln) e Panucci (0), il centrocampo con Galloppa e Cordova, mentre in avanti sono arrivati Bojinov e l’esterno Lanzafame.

Sesta fila (Le squadre che puntano ad una salvezza all’ultima giornata)

Bari – Bologna – Chievo – Livorno
. Si salvi chi può! Il Bari “texano” del nuovo presidente Timothy Barton si ritrova in lascito una squadra che ha cambiato molto, ma che non sembra attrezzata per raggiungere una salvezza tranquilla. Tandem d’attacco Barreto-Meggiorini piuttosto interessante, ma tutto da verificare ai massimi livelli. Bisognerà aspettare il mercato di riparazione di gennaio per verificare quali saranno i primi colpi di mercato del magnate texano. Per Il Bologna, che un nuovo presidente non ce l’ha, c’è da segnalare fra i pali Viviano, uno dei giovani portieri più promettenti, ma la squadra che si è salvata con mille patemi all’ultima giornata nello scorso campionato è la stessa. Squadra “che si salva non si cambia” anche per il Chievo, protagonista di movimenti minori, mentre il Livorno ritorna in serie A riabbracciando il suo bomber Lucarelli.

Basterà? Potrebbe anche essere in una serie A indebolita dalla partenza di alcuni decisivi campioni e "forte" di 20 squadre iscritte. E' evidente che sono decisamente troppe per mantenere il torneo su alti livelli tecnici. Sarebbe auspicabile quanto prima il ritorno a 18 squadre, ma questa è un’altra storia. Limitiamoci in questa sede ad aspettare che il semaforo sia verde per passare dalle parole ai fatti del campo.