Fantasmi al buio

SpallettiSabato pian piano se ne va cantava nel 1975 Claudio Baglioni, ed un sabato romanista se n'è andato nel peggiore dei modi, con una sonante sconfitta da parte degli uomini di Spalletti nella terra dei limoni e degli aranci.
E di limoni e aranci la Roma, senza Totti, Perrotta, Mexes, Juan e De Rossi perso per strada causa una contrattura al collo al 36’ del primo tempo, ne ha presi ben 3, da un Palermo super che con un Miccoli formato show ed un Simplicio monumentale ha spento il vantaggio romanista firmato Batpista.
C’è da dire che la Roma ha impressionato nei primi 10/15 minuti di gara, autorevolezza e padronanza del campo che l’hanno portata, prima a sfiorare il vantaggio con un palo su punizione di Batpista e successivo miracolo di Amelia sulla ribattuta di Aquilani; e pochi minuti dopo ha confezionato il vantaggio con una realizzazione da manuale del calcio, splendido uno/due Okaka-Aquilani-Okaka con l’esterno giallorosso che mette in mezzo per il semplice tocco del nazionale brasiliano.
Da qui praticamente il buio, con un Palermo che pian piano ha ritrovato organizzazione e sopratutto il bomber tascabile autore di una doppietta, con la prima realizzazione da Oscar della domenica.
Mezz’ora più tardi, sotto una leggera pioggerellina è andata in scena la prima stagionale dell’Inter al Meazza di Milano.
Ospite d’onore il grande ex Walter Zenga, che alla guida di un ottimo Catania ha provato a mettere i bastoni tra le ruote a Ibrahimovic e compagni.
E quasi ci riusciva grazie al vantaggio firmato Plasmati a pochi minuti dalla fine del primo tempo.
Ma la fortuna delle grandi squadre si legge quando si riesce a pareggiare, nonostante un primo tempo compassato e privo di note rilevanti, grazie ad una “trivela” destinata ad un cross per un compagno casualmente deviata da Mascara nella propria porta solamente 60 secondi dopo, e guarda caso dall’esterno portoghese Quaresma, l’uomo definito da Mourinho “indispensabile” per quest’Inter.
Ma le ciambelle non escono sempre con il buco e pochi secondi prima del riposo un gesto sconsiderato di Mountari faceva rientrare negli spogliatoi la compagine neroazzurra in 10.
La ripresa cominciava con un’Inter diversa; combattiva, vogliosa, nonostante l’inferiorità numerica e, infatti, dopo solo 3 minuti, da una rimessa laterale di Maicon, Terlizzi nel tentativo di anticipare Ibrahimovic in piena area, spizzicava di testa la sfera indirizzandola nell’angolino alla destra di Bizzarri colpendo il palo.
Il pallone tornando verso il numero uno catanese attraversava la linea di porta, secondo l’assistente dell’arbitro Damato varcandola completamente.
Dalle immagini in nostro possesso si fa un’enorme fatica a capire se il pallone è realmente entrato o no, quello che fa cronaca è il risultato: Inter-Catania 2-1.
E con questo risultato termina la gara, con un’Inter autorevole e soprattutto squadra, che ha sfiorato in più di un’occasione (Ibrahimovic) la terza segnatura.
La domenica ha presentato sul piatto tre portate da pregustare: Genoa-Milan per la voglia di riscatto dei rossoneri, Lazio-Sampdoria e Napoli-Fiorentina per confermare da parte di tutti le buone cose fatte all’esordio.
E riscatto per gli uomini di Ancelotti non è stato, anzi, dopo le due reti prese a San Siro dal Bologna altre due prese in casa dei Grifoni, con il ritorno in grande stile del “principe” Diego Milito, autore di un assist e di un gol su calcio di rigore da lui stesso guadagnato.
Parlare di crisi dopo due sole giornate ci sembra alquanto prematuro, quello che però emerge è lo stato di forma della squadra rossonera, al di sotto di ogni previsione e di uno “zero” in classifica che comincia a farsi pesante.
Il Napoli, dopo l’ottima prestazione all’Olimpico contro la Roma nella gara d’esordio, ha superato una Fiorentina che era andata in vantaggio con il recuperato Adrian Mutu (peraltro in netto fuorigioco non ravvisato), con il solito inesauribile Hamsik (due gol in due gare di campionato) e il neo acquisto Maggio che ha ricominciato la stagione da dove aveva interrotto, con gol e una super prestazione.
Lavezzi è stato il vero trascinatore di questo Napoli con giocate e assist che hanno deliziato il pubblico partenopeo.
A Roma andava in scena la Lazio di Zarate contro la Sampdoria di Cassano.
Ha vinto la compagine biancoazzurra con l’ennesima perla (3 gol e capocannoniere in due sole giornate) del ventunenne talento argentino, che con un gol capolavoro ha sbloccato il risultato.
La Sampdoria non ha comunque demeritato, sfiorando in più di un’occasione il pareggio con un sempre più ispirato Antonio Cassano, autore di giocate che valgono il prezzo del biglietto, prima di capitolare definitivamente grazie al raddoppio di Pandev (anche per lui 2 gol in due gare).
 
Negli altri match da sottolineare la vittoria esterna dell’Atalanta che con un gol di Guarente ha battuto un Bologna che non ha confermato l’esordio positivo, e con il solito Cristiano Doni in forma superlativa si è istaurata in testa alla classifica, in comproprietà con la Lazio, a punteggio pieno.
Vittorie casalinghe per il Lecce, che si è riscattato dopo la brutta sconfitta contro il Torino, contro un rinunciatario Chievo, e del Siena che ha evidenziato tutti i limiti attuali del Cagliari, fanalino di coda insieme al Milan a zero punti. Entrambe vittoriose con il risultato di 2-0.
L’unico pareggio di giornata è arrivato da Reggio Calabria tra la Reggina e il Torino, 1-1.
Nel posticipo serale seconda apparizione consecutiva per la Juventus (dopo il debutto contro la Fiorentina) che ha affrontato un’Udinese in grossa condizione e con un Di Natale in formato stagionale super.
Partita a senso unico per i bianconeri di casa, che durante il primo tempo (nonostante il turn over effettuato da mister Ranieri con Del Piero e Trezeguet in panchina) hanno più volte sfiorato il gol del vantaggio, sia con Iaquinta che con Amauri, quest’ultimo autore di un colpo di testa su cross dalla destra di Camoranesi che è andato ad incocciare sul palo.
Nella ripresa ancora Juventus, e ancora un legno (traversa di Poulsen) che salvava temporaneamente i friulani.
Il gol del meritato vantaggio arrivava al 22’ grazie ad Amauri che ribatteva in gol un’azione confusa in area di rigore.
L’unico brivido per gli uomini di Ranieri arrivava a pochi minuti dal termine con un’incursione del subentrato Floro Flores dopo un’errata correzione di testa dello svedese Melberg, sventata da Buffon e Chiellini.
Un inizio di campionato sostanzialmente anomalo, con le grandi che continuano abbondantemente a deludere.
Una brutta Roma che continua a guardarsi troppo dopo essere andata in vantaggio (come al debutto casalingo contro il Napoli) per poi perdere nettamente, una Fiorentina che dopo il fortunoso e rocambolesco pareggio interno contro la Juventus ha confermato un periodo opaco andando a perdere al San Paolo di Napoli ed un Milan nel buio più completo nonostante i tre palloni d’oro schierati dal primo minuto a Marassi.
L’Inter invece, nonostante le autoreti a favore, di cui una fantasma, ha già racimolato 4 punti in due gare, staccando le dirette avversarie per la corsa scudetto, Juventus esclusa che, dopo il comunque ottimo pareggio esterno a Firenze è riuscita a portare a casa tre punti fondamentali nella sfida interna contro l’Udinese.
 
Dal punto di vista arbitrale una domenica che ha confermato il discreto debutto di quindici giorni fa.
Dell’autorete di Terlizzi in Inter-Catania rimane ancora il dubbio, e con questo episodio sono già due, dopo solo due giornate, gli episodi che hanno “favorito” la squadra di “the special one” (Ibrahimovic ndr.), mentre nelle altre partite c’è da segnalare il netto errore di non segnalazione di fuorigioco per il gol di Mutu in Napoli-Fiorentina, così come rimangono molti dubbi sulla segnalazione di fuorigioco sul gol di Larrivey in Siena-Cagliari (dalle immagini sembrerebbe valida la realizzazione).
Tra fantasmi e buio pesto va in archivio questa seconda giornata di campionato, con Atalanta e Lazio che si godono un meritato primato, Juventus e Inter che sorridono grazie ad un vantaggio di 3 punti su Roma e Fiorentina e di ben 4 sul Milan, e quest’ultimo che dovrà ben presto ritrovare i risultati, per il bel gioco e gli eventuali palloni d’oro ci sarà tempo.
Adesso Champions League, per confermare (Inter, Juventus) o riscattare (Roma e Fiorentina) quanto fatto in questo week-end.
Appuntamento con la terza di campionato a sabato 20 e domenica 21.