Ad un passo dall'impresa

MellbergCe l'avevi quasi fatta, mia Vecchia Signora. Ad un minuto dal termine sfuma infatti il sogno di iniziare il campionato con tre punti pesantissimi in un campo veramente difficile come quello di Firenze.
Innanzitutto perché di fronte vi è una squadra come la viola, da considerarsi ormai non più come sorpresa, bensì certezza del calcio italiano da qualche anno a questa parte.
E poi perché il vantaggio è sfumato ad appena un minuto dal termine, in condizioni di superiorità numerica solo per merito di una prodezza di Alberto Gilardino, più che di un errore della retroguardia bianconera.
Forse prima della partita un pareggio sarebbe stato un risultato gradito, viste le contemporanee assenze della spina dorsale della squadra, ovvero della coppia centrale titolare di centrocampo, Sissoko C. Zanetti, e dell'unico fuoriclasse nel reparto arretrato, ovvero, Giorgio Chiellini.
In verità mancava anche David Trezeguet, ma la particolare situazione della rosa di quest'anno che mette a disposizione del mister un attacco stellare, a fronte di una difesa appena sufficiente, non può essere di certo considerata un alibi serio.
Fiorentini senza Mutu e con Sergio Almiron in mezzo al campo.
Nel primo tempo, il gol del vantaggio di Nedved e un'azione fallita in modo clamoroso da Del Piero rappresentano le uniche azioni degne di nota.
Difesa alta, gioco misto, iniziato con qualche lancio lungo per le punte e finito con giocate sullo stretto, più consone alle caratteristiche della squadra.
Nella ripresa la Fiorentina ha cercato il pareggio senza crederci più di tanto, soprattutto con qualche calcio da fermo, eccezion fatta per una situazione pericolosa creatasi a seguito di un errore difensivo di Mellberg che ha permesso a Gilardino di presentarsi solo davanti a Buffon, il quale però ha costretto il bomber viola a defilarsi troppo e a concludere a lato.
Poi l'espulsione di Felipe Melo per un fallaccio su Poulsen che sembra ipotecare il risultato a favore dei bianconeri.
A seguire lo strano cambio tra Camoranesi e Iaquinta: inusuale togliere un portatore di palla, in grado di far trascorrere i minuti finali addormentando la partita, per una punta, non necessaria visto l'andazzo della partita.
Per finire la beffa: lancio lungo a servire Gilardino che supera Mellberg e Buffon grazie alla sua specialità, strenua difesa della palla con le spalle rivolte alla porta e conclusione perfetta.
Insomma, si tratta comunque di buon risultato, anche se con il bottino pieno ad un passo, resta un grandissimo amaro in bocca. Specialmente per i passi falsi delle altre big.

Pagelle:
Buffon: 6,5 . Sicuro in qualche uscita difficile. Bravissimo a non andare a terra a tu per tu con Gilardino.
Molinaro: 5 . Non controlla a dovere Santana, il diretto avversario e manca totalmente in fase offensiva.
Mellberg: 5 . Il gol di Gilardino è anche il frutto di una grande giocata oltre che di un suo grave errore. Ancora più grave l'incertezza di qualche minuto prima, puntato e saltato sempre dallo stesso Gilardino. Da rivedere.
Legrottaglie: 6.5
. Sicuro, preciso, partita senza alcuna sbavatura.
Grygera: 7 . Non sbaglia praticamente nulla dietro, e contribuisce in maniera determinante al vantaggio bianconero, con una grande accelerazione sulla fascia e ad un perfetto assist per Nedved.
Poulsen: 6,5 . Oltre a svolgere in maniera egregia il compito di copertura, si fa notare per diversi lanci millimetrici, in particolare uno per un perfetto taglio di Amauri ad inizio partita.
Marchisio: 6 . Bene in costruzione e prova anche il tiro da fuori.
Camoranesi: 6,5
. Giocate sopraffine e di gran classe. Mezzo voto in meno per aver perso qualche pallone di troppo a causa di troppa sicurezza. E' comunque l'uomo in più di questa squadra.
Nedved: 6,5 . Oltre a concretizzare facilmente il servizio di Grygera si muove molto. Suo l'assist per Del Piero a fine primo tempo.
Amauri: 5,5 . Poco a suo agio. Cresce nel finale e prova a decidere la partita nel finale con un tiro da posizione difficilissima, brillantemente neutralizzato da Frey.
Del Piero: 5,5 . Presente in diverse occasioni, molto mobile ma impreciso davanti. Paga il clamoroso gol fallito davanti a Frey a fine primo tempo che avrebbe chiuso la partita.