Il campionato fra sacro e profano

campoLa Reggina che vince a san Siro? Va bene gufare, ma certe cose capitano solo nelle favole. La cenerentola del campionato infatti dura giusto dieci minuti a San Siro. Becca due gol e a chi scrive non rimane che un annoiato zapping fra gli altri campi aspettando le cinque per il collegamento con Anfield Road: in cartello, Liverpool-Aston Villa. Eppure oltre alle favole sembrava esserci un beneagurante segnale arrivato via etere con Legrottaglie ospite della Ventura a Quelli che il calcio. Nicola che dispensa pillole di saggezza, che parla di fede e fa continui riferimenti alla Bibbia. Non parla degli innominabili, ma la sua liturgia mi fa pensare a Inter-Reggina come a un nuovo scontro fra Davide e Golia. Qui non si tratta di gufare ma di affidarsi a ogni appiglio, dal sacro al profano. Ho pensato anche di scomodare la Dea Eupalla, ma visto lo squilibrio dei valori in campo l'impresa sarebbe stata troppo impegnativa anche per lei. La Dea del calcio è giusta ma non va scomodata inutilmente.

Via libera quindi all'Inter che ne fa tre alla derelitta Reggina (3-0) e ristabilisce il +7 dalla Juventus come se riallungasse l'elastico. Prima dell'ultima sosta di campionato, rimane questa la distanza fra le uniche squadre che possono aggiudicarsi lo scudetto. Sì, anche la Juventus lo può vincere il titolo! Finiamola con il dire che "solo l'Inter può perderlo" perché ci sta che una squadra tonica come quella bianconera in questo momento possa vincere lo scontro diretto e recuperi altri quattro punti nelle altre otto partite che mancano alla fine del campionato a un avversario che nelle ultime partite non ha dato certo l'idea di essere imbattibile. Lo strapotere di un ritrovato Iaquinta e la maglia da titolare finalmente sulle spalle di Giovinco, si sono rivelate scelte (in parte obbligate...) fondamentali di due vittorie sonanti conquistate contro Bologna e Roma (4-1 ad entrambe) nelle ultime giornate di campionato. La Roma aveva 11 infortunati? E che c'entra? La Juve forse ne aveva molti di meno? I tre punti conquistati all'Olimpico sono stati di straordinaria importanza per allungare il filotto di vittorie e non perdere contatto con chi sta davanti. Vincerle tutte? E che sarà mai se la squadra sta bene come sta dimostrando di stare. L'importante è convincersi senza nascondersi inutilmente e nemmeno con inutili proclami.

In Inghilterra è giusto quello che sta facendo il Liverpool che vincendo contro l'Aston Villa (5-0!) si è portato a un solo punto dal Manchester United che ha raccolto contro il Fulham la seconda sconfitta consecutiva in campionato (2-0). La situazione al vertice del campionato italiano è però per ora più simile a quella del campionato spagnolo che inglese. Il Barcellona comanda con sei punti di vantaggio sul Real Madrid con i catalani che nell'ultimo turno hanno rifilato un cappotto (6-0) al malcapitato Malaga. E' stata la quarta volta in questo campionato che il Barça ha segnato sei gol alla squadra avversaria. Se giocano sempre così, per il Real (3-0 all'Almeria) non ce n'è!

Tornando in Italia, il Milan continua nell'onanismo di certe interviste dei suoi protagonisti (Ancelotti: "i migliori in Europa negli ultimi anni...") per esorcizzare gli zero titoli di questa stagione lontana dai palcoscenici dell'Europa che conta. I rossoneri si danno un gran daffare per portarsi a casa tre punti dal San Paolo ma il ciuccio napoletano raglia e scalcia che è un piacere e lo butta pure dentro un gol che però gli viene inopinatamente gabbato dall'errato sbandieramento del guardalinee. Napoli e Milan finisce 0-0.

In zona Champions, Genoa (+5) e Fiorentina (+3) staccano la Roma grazie a due faticose vittorie casalinghe conquistate rispettivamente contro Udinese (2-0) e Siena (1-0). A Marassi a sbloccare il risultato fra due squadre sempre toniche è stato l'ex juventino Sculli su assist di Palladino (ancora mezzo bianconero) finalmente decisivo anche nel propiziare il secondo gol su azione partita da Olivera (tutto bianconero) e finalizzata da Milito. Tanta Juve in una partita in cui Criscito (anche lui tutto bianconero) è stato ancora una volta fra i migliori in campo. Diverso il discorso per i viola che hanno regolato il Siena con un golletto di Mutu. La rete è arrivata a venti minuti dalla fine ma la Fiorentina ha rischiato grosso di perderla la partita a conferma che la forma dei violacei non è quella dei tempi migliori.

A metà classifica, in quella zona ormai buona solo per animare le quote delle scommesse SNAI, la puntata (sempre bianconera) buona l'ha messa a segno il piedone di Paolucci (8° gol) grazie a cui il Catania (1-0) ha sconfitto la Lazio.

Dove invece fa veramente sempre più caldo è nella parte bassa della classifica dove il Chievo, battendo il Palermo (1-0), si assesta a quota 30 mettendo 4 lunghezze fra sé e il Bologna e addirittura 6 dal terz'ultimo posto. Il Bologna perde infatti una grande occasione per staccare il trio di coda con la quinta sconfitta casalinga consecutiva maturata contro il Cagliari (0-1) ed è due punti sopra il Lecce che è riuscito ad aggiungere un punticino alla propria deficitaria classifica con il pareggio raggiunto al 91° su rigore contro l'Atalanta (2-2). A dividere con i giallorossi pugliesi la penultima piazza c'è la maglia granata di un Toro sempre più scornato. Oggi ne ha presi 3 al Comunale dalla Sampdoria (1-3) con Cassano che è sembrato prendere le misure di quello che il prossimo anno potrebbe essere "il suo stadio" se è vero che si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui stia cercando casa nelle immediate vicinanze di Torino.

"Con Cassano sarebbe un altro Toro" sembra abbia commentato Novellino a fine partita, mentre si suppone che il pensiero fisso nella testa di Cairo in queste ore sia invece "senza Novellino sarebbe un altro Toro..."