La domenica del villaggio

AncelottiNon vi sono posticipi per gli imbattibili ritardatari. Quando la Champions League impone gli anticipi, al Milan, fuori dall'Europa, non regalano nemmeno il posticipo serale della domenica, sperimentando il richiamo della Serie B. I tifosi rossoneri partecipano comunque, forse per la voglia di far sentire la loro voce, inforcano gli occhiali da sole ed espongono un eloquente striscione commentato finanche dai panchinari rossoneri "La squadra più titolata del mondo? Si, ma con questa politica si va a fondo".

Forse offeso dall'impertinenza dei suppoorters nostrani, Ancelotti schiera buona parte del Milan ammuffito dall'età con Pirlo regista arretrato, Flamini e Beckham in mezzo al campo, l'inglese detta i tempi più e meglio di Pirlo, che si becca anche qualche fischio. Maldini, davvero arrivato, battibecca con l'allenatore dopo l'ennesima palla persa e davanti il solito Filippo Inzaghi che infila 3 palloni alle spalle di Consigli, ma per almeno 15 volte manda a quel paese lo sbandieratore di turno, che in occasione del primo goal si dimentica di segnalare il fuorigioco attivo di Pato. Siamo sicuri che Pistocchi chiarirà il dubbio.

Tre punti guadagnati grazie all'evanescenza degli avanti bergamaschi, bergamaschi per modo di dire, Plasmati nativo di Matera e Valdes di Santiago del Cile non sanno nemmeno come ordinarla la polenta taragna. L'Atalanta messa benissimo in campo da Del Neri, nonostante un ottimo Cigarini, soffre le assenze contemporanee di Doni, Floccari e Manfredini, costruisce per tutta la partita con un centrocampo solido e validi esterni, ma negli ultimi 18 metri evapora. Padoin e Ferreira Pinto non trovano terminali concreti.

Il Milan finisce il primo tempo in vantaggio, ma col fiatone, ed inizia il secondo riportandosi in campo l'affanno. La voglia di Beckham di partecipare ai prossimi mondiali però avvantaggia i rossoneri, sia nel bilancio che in campo. L'inglese, forse, disputa la sua miglior gara fornendo sia quantità che qualità, recupera, imposta e sventaglia, alla faccia della Panini e di chi lo aveva già appiccicato sull'album. Ancelotti non contento suggerisce a David l'unica parola inglese che conosce: "Play". Immagino la risposta blindata nei pensieri dell'esterno d'oltremanica "What do you think I am doing asshole".

Del Neri prova a recuperare la partita, ma a furia di scattare sul filo del fuorigioco, Inzaghi trova l'infilata di Pato, anticipa di punta Consigli ed appoggia in rete, passano 4 minuti e la punta rossonera si porta a casa il pallone del match appoggiando per la terza volta in porta, sfruttando l'uno-due di Jankulovski e Zambrotta. L'ex-esterno bianconero allunga all'ex-bomber bianconero, che anche questa volta riesce ad evitare il fuorigioco segnando con un coefficiente di difficoltà zero! L'ennesima conferma che l'ex-Juve rubava!

La Fossa dei leoni, sconfessata dalle vecchie glorie, dimentica la contestazione e fa partire il coro "vinceremo il tricolor", poi sullo schermo di San Siro passa la classifica aggiornata, si spengono gli applausi per far sentire la voce del miglior giocatore in campo. Pensavo di sentir parlare inglese ed invece trovo Inzaghi che ringrazia compagni, tifosi e le donne con una mimosa virtuale. Aspetterà anche lui il posticipo della domenica del villaggio, Sassuolo-Bari, perchè la domenica sera spetta ormai alla Serie B. C'è crisi e si sente!