Ritratti: Pavel Nedved

nedvedDaremo scheletro e carne all'invisibile, all'impalpabile, all'imponderabile, all'impercettibile.
Giacomo Balla - Ricostruzione futurista dell’universo 


Pavel Nedved, l’anarchia nella disciplina, l’imprevedibilità nella schematicità, la semplicità nella complessità.
Difficile descrivere questo calciatore che apparentemente ci ha fatto vedere un calcio semplice e facilmente leggibile. Ma che in realtà è difficile da prevedere, sia dal campo per gli avversari, sia negli spalti o in tv, per gli spettatori.
Chi poteva sapere se, una volta presa la palla, sulla sua fascia sinistra, avrebbe galoppato sino alla linea di fondo per servire con un assist, il suo compagno al centro dell’area o se arrivato al limite dell’aria di rigore, avrebbe scoccato un tiro verso la porta avversaria?
Tutto prevedibile in Pavel, tutto semplice. Solo apparentemente, però. Nella realtà difficilissimo da interpretare, difficilissimo da fermare. Nel suo gioco c’era l’impalpabile, l’imponderabile, l’impercettibile.

Per descriverlo può aiutarci il curioso vezzo dell’Avvocato Agnelli che amava paragonare i suoi campioni preferiti a dei pittori: Michelangelo Vialli, Raffaello Baggio, Pinturicchio Del Piero e De La Croix Zidane.
A noi piace pensare che l’Avvocato avrebbe paragonato Pavel ad uno dei pittori a lui preferito: Giacomo Balla. L’artista che volle dipingere l’impalpabile. Ciò che tutti conosciamo ma che ci è impossibile vedere: la velocità.

Balla dipinse la velocità riuscendo a costruire dei “segni” che dessero la percezione della velocità e del dinamismo.
Così Pavel ha interpretato il calcio, dando valore all’impercettibile: stupendo gli avversari con l’invenzione “attesa” ma imprevedibile nell’attimo in cui avviene.

L’attimo… anche nella sfortuna, l’attimo e l’imprevedibile sono stati presenti nella carriera di questo calciatore: ricordate la finale di Champions mancata per un'entrata su un madridista?
Entrata fatta per troppa generosità, quindi non ponderata, quindi decisione presa in un attimo… in velocità.
Ecco, Pavel ha sempre dominato l’attimo nel suo modo di giocare, e da un errore di valutazione fatto in una frazione di secondo ha subito la peggior delusione della sua carriera (sul campo). La nemesi.

Per tutto questo ricorderemo Pavel come il campione futurista che riuscì a dominare il “tempo“e a cavalcare il “secondo”. Ma che nella circostanza più importante ne fu dominato e beffato.

Pavel Nedved il più umano degli Eroi.