Hey Stoopid

Alice CooperLa prima cosa che vorrei puntualizzare è che non so esattamente quale possa essere il motivo per cui dovrei scomodare Alice Cooper per dare il titolo a questo articolo.
Anche perché non è tra i miei artisti preferiti...
Sarebbe stato meglio citare Confucio, tanto per darsi un tono, ma non si può mai dire… Non è mai troppo tardi.
Per ora ha vinto l’istinto.
L’istinto vive una sua vita senza interferenze esterne, al massimo si può non dargli ascolto quando non si è convinti...
Ma lui fa il suo lavoro senza il permesso di nessuno.
Io questa volta ho seguito alla lettera il suo messaggio.
Del resto è stato un messaggio così insistente durante gli ultimi giorni, che non potevo farne a meno.
Ora provo a spiegarmi.
Dopo la sentenza GEA di primo grado, con il quale Luciano Moggi è stato condannato solo per violenza privata invece che per associazione a delinquere, si è acceso il dibattito sulle colpe di quella Juventus, sugli scudetti, sulle future iniziative legali, sulla volontà della dirigenza di muoversi in “funzione restituzione”, sull’esito futuro del processo di Napoli, ecc
Il dibattito ha dominato tutti i principali forum Juventini della rete, ha dominato le piccole emittenti tv lombarde e piemontesi, le radio, e anche le tv nazionali.
”Porta a porta”, telegiornali, programmi sportivi, processi sportivi in tv, e altro ancora.
Addirittura allo stadio Olimpico di Torino, udite udite, è apparso uno striscione in cui vi era scritto: “…E ora riprendiamoceli…”
Insomma, se n’è parlato molto.
Nel giro di pochi giorni ho sentito tante di quelle frescacce che sarebbe difficile per chiunque eguagliare un record del genere.
Ma il punto non è nemmeno questo.
Quello che vorrei approfondire è un altro aspetto.
Aldilà delle diverse posizioni sui fatti e sulle possibilità future, ho visto per l’ennesima volta Professorini dell’etica vaneggiare senza remore.
Non sono mancati, all’appello delle frescacce, nemmeno tifosi vip (o pseudo vip) della Juventus.
Perché al peggio non c’è mai fine.
E la cosa più grave è che alcuni di questi Professorini spesso si sono infilati in vespai dialettici dove i fatti esposti dimostravano il contrario di quanto detto da colui che apriva bocca.
Ma non sarebbe meglio stare zitti in questi casi?
Ma non si diceva, una volta, che il silenzio è d’oro?
Inoltre, molti di loro vaneggiavano di etica con tanto di casacca di club di appartenenza (tifo), in bella evidenza.
Sentire un giornalista interista, in un programma sportivo, che si mette a parlare dell’etica, fa ridere già solo pensarlo… Hey Stoopid.
Per non parlare poi delle diverse trasmissioni dedicate alle sentenze con tanto di giuristi ospiti.
Giuristi che, giustamente, facevano notare le differenze tra il sistema giudiziario ordinario e quello sportivo, ma che si dimenticavano un fattore importante, ossia che qualunque sistema giudiziario deve avere qualche schema di fondo di stampo democratico, per poter essere considerato tale. E’ necessario che un sistema giudiziario, anche più povero, fisiologicamente più povero, logicamente più povero rispetto a quello ordinario, abbia un minimo di attendibilità/credibilità.
Apro una parentesi, tanto per essere più chiaro.
Mi invento io qualche linea ideologica che bisognerebbe seguire, tanto per giocare un pochino.
Ho una fantasia molto vivace e produttiva:

Hey Stoopid, tutti i tesserati hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, di club di appartenenza.

E già su questo punto direi che quello del 2006 era un casto baccanale.
Casto, perché nei baccanali dell’antica Roma si sfociava spesso nelle danze di femmine svestite e nell’orgia, cosa che in questo caso non è avvenuta in effetti.
Però viste le spese di 33.000 euro sostenute dalle corti della giustizia sportiva solo per il cibo… direi che magnare hanno magnato e bere hanno bevuto.
I risultati ottenuti a stomaco pieno sono chiari: secondo l’accusa, un uomo cattivo aiutava il suo club con degli imbrogli e molti altri club usufruivano dell’aiuto di questo uomo cattivo. In B solo la Juve.
Gli altri solo piccole penalizzazioni. Per la felicità di Bacco.
Questo perché nella seconda sentenza, quella di Sandulli, questo cupolone già non era stato più riconosciuto.
Nonostante ciò, la Juve senza un motivo giuridico specifico, è stata messa in serie B.
Avete sentito/visto i dibattiti, con ospite il Sandulli stesso, ove si è trattato il tema delle differenze che esistono tra l’art. 1 e l’art. 6 del codice sportivo, fattispecie diverse e pene diverse… eppure il pasticcio è stato fatto ugualmente.
Sandulli non ha convinto i più attenti.
Un aborto giuridico nato dentro un bicchiere di spumante?
Non è dato sapere.

Hey Stoopid, tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi; e non solo, se ritengo di essere stato danneggiato dalla giustizia sportiva posso chiedere giustizia presso quella ordinaria.

La FIGC in questo caso si arrangia, oppure, come si dice dalle mie parti, si attacca al tram.
Quando invece dalle mie parti decidiamo di utilizzare un linguaggio un po’ più scurrile, diciamo che ci si attacca… Stop. Ci siamo capiti.
E non venite a raccontarmi della clausola compromissoria, perché è palesemente incostituzionale.
Lo sa anche uno studente di giurisprudenza al primo anno.
E’ incostituzionale anche se i contraenti la rispettano, come accade ora tra la FIGC e Cobolli Gigli.
Cobolli Gigli è sempre educato e gentile con tutti, basta dire che non si è nemmeno costituito parte civile nel processo Telecom, quello sullo spionaggio.
Più gentile di così c’è solo la connivenza…
Ora che ci penso... mi sorge un dubbio atroce: mica ci sarà connivenza?
Non è dato sapere.
O forse è dato sapere.
Eccome.
Ovviamente intendo il Cobolli Gigli nella sua attuale carica di presidente della Juventus e non come persona fisica.

Hey Stoopid, il codice sportivo determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.
Se il codice sportivo, per caso, per dimenticanza, per disdetta, per iella, non determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari, allora ci si rifà sempre all’ipotesi tranviaria di cui sopra. Non so se mi spiego…


Sono confuciano da questo punto di vista:
“Un uomo che ha commesso un errore e non lo ha riparato, ha commesso un altro errore”.
E rispetto anche il Seneca pensiero secondo cui:
“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”, che tradotto letteralmente significa, “commettere errori è umano, ma perseverare (nell'errore) è diabolico”.

Hey Stoopid, si procede al giudizio, possibilmente senza inventarsi sul momento nuovi tipi di illeciti che non esistono, sennò siamo al circo.

E non importa quanto è buono il vino e quanto sono buone le costose vivande.

Hey Stoopid, principio semplice semplice semplice: nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge e nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.

Oppure si può, ma sempre al circo, e comunque l’abbigliamento per l’occasione non è previsto dal codice, ma vi è l’obbligo di mettersi almeno il naso rosso.
Per la banda non c’è problema, perché la madre degli stupidi è sempre incinta e qualcuno che suona la tromba a mezzo stampa lo si trova sempre.
Questo principio Guido Rossi lo conosceva quando nel 2006 ha deciso di eliminare un grado di giudizio?
Non è dato sapere.

Hey Stoopid, la difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento, ma questo non vuol dire che se uno non si difende la condanna è certa, perché è necessario che l’accusa dimostri/provi qualcosa.

Durante calciopoli abbiamo sentito costruzioni accusatorie grosse come palazzi, (per l’appunto), ma di fatti provati neanche uno, niente.
Niente di davvero rilevante.
Le telefonate ai designatori erano poco etiche?
E allora anche quando un arbitro parla negli spogliatoi con un qualunque dirigente di un club, in teoria potrebbe essere un illecito.
Così l’arbitro, quando va ad arbitrare un match, non dovrebbe mai essere accolto da un dirigente della squadra di casa, come oggi avviene sui campi di periferia come in quelli di serie A.
Ma in che mondo vivono questi qua?

Hey Stoopid, non possono essere istituiti giudici straordinari o giudici speciali.
La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dal codice.
Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale.
La legge ne assicura la ragionevole durata e se lo scandalo è grosso grosso, e magari, così... solo per fare un esempio, ci sono 100.000 telefonate (file) da verificare, si prende il tempo che gli serve.


Chiudo la parentesi su alcuni di quelli che dovrebbero essere i principi base di un qualunque ordinamento giuridico degno di tale nome.
Era proprio necessaria questa parentesi, perché serve per segnalare che molti giuristi hanno davvero guardato il dito e non la luna.
L’etica conta poco o niente, perché i processi sportivi dell’estate 2006 sono un aborto giuridico da tutti i punti di vista: nella struttura appositamente riorganizzata per l’occasione da Guido Rossi, nelle decisioni prese rispetto alle prove presentate, nella valutazione differente da caso a caso delle prove stesse, nel fatto che i rapporti tra dirigenti di club e dirigenti del sistema calcio erano promossi e stimolati dalla stessa federazione per evitare le tante polemiche e le diffamazioni a mezzo stampa degli ultimi 20 anni di calcio, ecc
Detto questo, tralasciando tutti gli aspetti giuridici, mi ha molto stimolato la versione mediatica dei fatti offerta dai giornalisti di tutte le testate o quasi.
Nei vari dibattiti alcuni di loro hanno fatto figure davvero magre.
Non capisco davvero come ci si possa ridurre in quello stato.
Negare cose evidenti, continuare con una solfa che non sta in piedi nemmeno puntellandola con l’etica, dimenticarsi di tutti gli scandali da retrocessione degli ultimi 10 anni di calcio, dimenticandosi all'istante dei problemi di bilancio serissimi che molti club Italiani hanno e che sono tali da non permettere probabilmente nemmeno l’iscrizione al campionato, dello spionaggio industriale per cui un club deve ancora essere processato, ecc
Nessuno di questi giornalisti ha mai gridato allo scandalo negli anni scorsi, ma ora si lamentano di problemi di etica, dimenticandosi del fatto che anche loro in teoria dovrebbero averla, e che dovrebbe essere mista all’onestà intellettuale (manca anche questa).
Eppure niente. Ognuno è affezionato alla sua piccola squadra del cuore (o della sua piccola associazione per delinquere, a seconda di quale è il club per cui si tifa), alla sua piccola poltrona in redazione, alla sua piccola fama pagana, alla sua piccola appartenenza politica, alla sua piccola corte di sottoposti, ai suoi piccoli scudetti finti, ai suoi piccoli successi del passato, ai suoi piccoli editoriali da bar, ai suoi piccoli articoletti che raccontano il niente o delle falsità, ai suoi piccoli scudetti con passaporto falso, ai suoi piccoli scudetti con regole cambiate ad hoc durante il torneo, ad iscrizioni irregolari al campionato con tanto di imbrogli di vario genere, ecc
Solo qualcuno ha cominciato a fare una piccola retromarcia, qualcuno ha persino detto di fronte a milioni di Italiani, che bisognerebbe chiedere scusa al signor Moggi per come è stato trattato negli ultimi due anni da tutte le testate/redazioni nazionali.
Ma ci sono ancora un servilismo e una stupidità (come da titolo), di proporzioni davvero davvero davvero preoccupanti.
Il giornalismo libero è quasi morto, e quello semi-libero è comunque al soldo dell’editore, e quando dico al soldo, intendo al soldo degli interessi dello stesso e non nel senso di un semplice rapporto di lavoro.
Dipende ovviamente da caso a caso.
Ma l’aria che tira, anche quando non si parla di calciopoli, è sempre nauseante tanto quanto basta.
Sentire un giornalista che intervista Galliani dopo un match, mettendosi a parlare della cessione di Kakà e facendo riferimento alla cospicua somma che potrebbe aiutare il bilancio del club, è come minimo grottesco.
Grottesco perché si intravede la conoscenza del giornalista dei piccolissimi-issimi-issimi problemini di bilancio della prima squadra di Milano, (problemini che con l’introito della vendita di Kakà si possono solo attenuare e non estinguere, non so se mi spiego…), ma allo stesso tempo decide di presentarla come una lontana e casuale ipotesi…
“Se per caso il bilancio ne ha bisogno… se per caso…”
E poi il giornalista, (chiamiamolo così per comodità), chiede se invece, eventualmente, quei soldi saranno utilizzati per rinforzare la rosa.
Stiamo raschiando il fondo del barile.
Il bilancio del Milan ne ha bisogno di un introito di quel tipo (oltre 100 milioni di euro). Certo che ne ha bisogno!
Il bilancio, con annesso buco, non è una cosa che un giornalista sportivo può mettere in discussione solo per non dare fastidio all’ex presidente della Lega Calcio durante un’intervista…
Ma che discorsi sono questi?
Si potrebbero citare casi analoghi in ogni ambito che riguarda il calcio e non solo su Calciopoli: rigore, fuorigioco non dato, gol da annullare, squalifiche, ecc
E anche a voler rimanere sullo scandalo Calciopoli, il giornalismo sportivo, ovviamente, si è dimenticato di una sentenza del tribunale di Roma che ha stabilito che i sorteggi non erano truccati.
E con questa siamo già a due.
Sono due, per ora, le sentenze che smontano l’idea/accusa della cupola.

Hey Stoopid, consigli confuciani per tutti gli stupidi, (per l'appunto), di tutte le testate e di tutte le redazioni di questo paese, (volutamente non faccio i nomi):

State zitti.
Lo dico per il vostro bene.
“Meglio stare zitti dando l’impressione di essere stupido, che parlare togliendo ogni dubbio”.
E anche se “i vasi vuoti fanno un grande rumore”, la realtà è sotto gli occhi di tutti.
Noi vi leggiamo. Noi vi giudichiamo.
Noi non compriamo i vostri giornaletti perché abbiamo già la carta igienica, ma siamo attenti a tutte le falsità che propinate da anni.
Noi siamo qui.
La verità si diffonde ovunque, come la peste bubbonica.
Siamo qui con tre idee scolpite in testa:

- “Arrendersi è il più grande vantaggio che si può dare al nemico”
- “Chi vede il giusto e non lo fa, è senza coraggio”
- “In qualsiasi direzione vai, vacci con tutto il cuore”


Vi conviene arrendervi.
Negli anni ‘70 Alice Cooper, in alcuni concerti, faceva uno spettacolo con dei serpenti…
Ecco. Anche per noi i serpenti che scrivono sulla carta igienica, (quella di serie B, quella ruvida), o quelli che straparlano in radio o in Tv, sono uno stimolo e un gioco.
Il castello crollerà piano piano, pezzo per pezzo, e voi farete la solita figura puzzolente di sempre, solo un po’ più grossa.
E ogni volta che aprirete bocca, ci sarà sempre qualcuno pronto a gridarvi dietro il ritornello di Cooperiana memoria:

“Hey, hey, hey, hey...
Hey Stoopid!”


CRAZEOLOGY