Buona fede, la commedia di Natale

Cobolli e MorattiTitola La Gazzetta Sportiva, edizione del lunedì della Pravda, "Buon NatALE". Foto di Del Piero con la linguaccia. Un po' sulla scia di Tuttosport, che ormai declina tutto quanto succede in casa Juve su Del Piero, anche quando non c'entra niente, come domenica scorsa, giornata in cui il grande Alex ha sì segnato ma senza praticamente mai più vederla. Del Piero unisce. Blanditi gli juventini e tutti gli altri.
Giri pagina e leggi: "la Juve come l'Inter", ovviamente riferito all'arbitraggio.
L' Inter ha vinto a Siena con un goal in fuorigioco chilometrico, di una facilità disarmante da individuare.
La Juve ha vinto a Bergamo con un goal in fuorigioco di pochi centimetri, particolarmente difficile da individuare. Il fatto che il guardalinee sia perfettamente in linea con Marchionni, praticamente a qualche centimetro di distanza, è infatti una scusante e non un'aggravante. Marchionni infatti gli impalla tutta la visuale e, posto che finchè sei in linea con l'ultimo difensore non sei in fuorigioco, per l'assistente è difficile capire in un attimo se il difensore lo tenga in gioco o no.
Aggiunto che pochi minuti prima il guardalinee aveva fermato Marchionni solo davanti al portiere, sbandierando un fuorigioco inesistente, si taccia.
E che cavolo, non ci toccate la Juve.
Eh ma Cobolli Gigli si è fatto sentire. Oh se si è fatto sentire.

"Sentire Ranieri e Mourinho ammettere che i gol delle loro squadre erano in fuorigioco è stato un bel gesto. Errori così pssono capitare, non sono un dramma. Collina lavorerà per migliorare la sua squadra. Certo gli arbitri non sbagliano per volontà perché si giocano la carriera. L'Inter non ha avuto episodi sfavorevoli? Per il calcolo delle probabilità li avrà nel 2009".
"Ho sentito qualche battuta, anche il termine "sistema Juventus" ma francamente non l'ho capita e non la capisco dal profondo della mia mente. Credo che gli errori non vadano sempre e soltanto da una parte, anche se per me è facile fare questo discorso quest'oggi, però spero di farlo con assoluta buona fede e penso che non bisogna dargli troppa importanza..."
"Se proprio vogliamo vedere, l'errore di Bergamo è meno evidente rispetto a quello di Siena. Anche se rimane un errore pure quello. Comunque l'Inter rimane una grande squadra, una portaerei che gioca un grande calcio. Complessivamente la più aiutata dagli errori arbitrali? E' possibile".

Flagelliamoci in massa. Anche perchè all'Inter sono dei veri signori.
Ascolta Moratti: "Quello di Siena è stato un incidente, lo abbiamo ammesso e non so francamente cosa si possa fare di più. È in buona fede, ben diverso da quello che avveniva anni fa. È successo lo stesso domenica anche alla Juventus".

L'ad Paolillo: "Escludo ogni favore, credo ci siano degli errori, mi riferisco ai tanti rigori dati che non c'erano e anche ai penalty non fischiati a noi".

Alla fine stai a vedere che quelli che rubano siamo noi.
Solo due giorni fa avevo chiesto a Babbo Cobolli un regalino per Natale.
Faccia l'antagonista, presidente, antagonista vero. Difendere la Juve sui media, in Lega, nei gangli del potere. Se no fai la fine della Roma l'anno scorso.
Avrei voluto che parlasse alla Gazzetta e gli dicesse una cosa così:

"Stia comunque tranquillo il presidente dell’Inter. Non voglio dire che la “beneamata” è stata aiutata scientificamente. Queste sono invenzioni che appartengono ad altri, lui compreso e per primo. Errori e aiutini vari ci sono sempre stati, e l’unica cosa che varia è l’interpretazione che ad essi viene data. Ora è di gran moda parlare di buona fede. Sono tutti pronti a dire che la sudditanza psicologica non esiste, salvo poi notare (lo ha fatto anche Sacchi) che il potente viene guardato in altra maniera e che a farne le spese sono sempre le piccole. Debbo dire grazie a Maurizio Mosca che in un dibattito sulla giornata negativa per gli arbitri (o degli assistenti, ma poco cambia) ha avuto il coraggio di chiedere provocatoriamente alla platea di Controcampo che cosa si sarebbe detto se questi errori avessero interessato ancora la Juve di Moggi.

La verità sia pure a fatica viene fuori, lo stesso Mosca ha aggiunto con tono alto e severo “Su quella Juve sono stati vomitati per anni sospetti di imbroglio”, s’intende ingiustamente. In passato non ci sono mai stati né complotti, né macchinazioni, perché diversamente se ci fossero stati prima, ci sarebbero anche oggi. E così non è. E stando in tema debbo dire anche del sempre attento e pugnace Mughini che ha detto di voler leggere le intercettazioni, “non quelle delle chiacchiere da bar, ma di una almeno dove si dimostri che qualcuno sia stato corrotto”. Questa domanda la pongo io a Moratti e nello stesso tempo gli faccio presente che l’unica società che in quei tempi aveva contatti diretti con un arbitro in attività era l’Inter. Mi auguro che questi squarci di verità illuminino anche chi, per partito preso, dal suo orecchio proprio non vuol sentire."


Mica male eh?
Purtroppo non è la Gazzetta, ma Libero. E non è Cobolli, ma il Moggione.
Uno che la Juve la difendeva. Che di commedia ne faceva poca.
Che a Natale quando danno la classica commedia di Natale "Una poltrona per due" non sghignazza giulivo, ma gli scende una lacrimuccia, quando vede come fregano quell'arrogante di Dan Aykroyd. Proprio come hanno fregato lui. L'altro ride come Eddie Murphy.
Cobolli rimarrà sempre quello che ha venduto ai nerazzurri Ibrahimovic e Vieira. Nè antagonista, nè alternativo.
Quando si mette sulla difensiva, è per difendere l'Inter.
Tante volte abbiamo parlato del suo disturbo dissociativo dell'identità, neanche fosse un raver avvezzo alla ketamina, che poi lo spinge a dichiarare che la Juve ne ha 29, che non ha capito perchè siamo andati in B, salvo poi pentirsene al momento buono.
Anche quella una commedia.
La commedia delle parti.