Una giornata d'oro

MorattiE' un Moratti in forma quello che nell'immancabile intervista del lunedì sostiene che "la Federazione svedese e quella italiana dovrebbero perorare la candidatura di Ibrahimovic al Pallone d'Oro".
Una richiesta eccezionale, senza precedenti.
E' il colmo per il presidente di una squadra che si chiama Internazionale.
Esattamente, Inter-n-azionale; con la "n" minuscola.
E fedele al proprio nome, di Nazionale con la "N" maiuscola (inteso come italiano) non ha che un paio di vecchietti imbolsiti e un ragazzotto naturalizzato da qualche settimana.
Quindi a che pro la FIGC dovrebbe sponsorizzare Ibrahimovic?
Esilarante.
Ma non è finita: siccome inizia la settimana di Inter-Juve e inizia (ironia della sorte) con la Panchina d'Oro assegnata al suo ex-allenatore ("ringrazio i giocatori dell'Inter per questo premio ", le parole del Ciuffo jesino), il presidente "perbene" rivolge un auspicio all'ex grande amore: "gli augherei (non è un errore, ha detto proprio così...) la panchina del Real Madrid che è un punto d'arrivo per la carriera di un allenatore". Come dire: il top, mica come la mia società. Presente alla cerimonia anche Mourinho, che non ha votato il suo predecessore.
Mancini, a sua volta, ha avuto parole al miele per il portoghese: "è un grande allenatore che ha fatto bene e sta facendo bene...". Sibillino e diplomatico, d'altronde come dimenticarsi di tutto quell'Oro che Moratti elargisce all'ex-"bimbo d'oro" per tenerlo a casa, silente e dedito all'ozio.

A margine dell'incontro tra gli allenatori Mourinho si è segnalato per aver detto una verità: il prodotto calcio italiano fa schifo e non conta nulla a livello mondiale, nonostante i sedicenti espertoni che guidano il carrozzone; in realtà dei dilettanti. "Vale di più West Bromwich-Wigan di una grande gara di serie A": è verissimo quanto detto dallo Specialone che, però, viene subito rintuzzato dai colleghi, i quali rispondono in coro che "Non è vero, in Italia ci sono tante belle partite e all'estero si vedono eccome" .
Chissà che gioia per gli allenatori sentire sminuire l'importanza del proprio movimento e di conseguenza la propria (soprattutto l'importanza del loro portafoglio) dall'ultimo arrivato, che già di suo sta un pochino sul gozzo a tutti.

E chissà cosa diranno in Via Durini del caro (in tutti i sensi) Josè: ma come, noi abbiamo un così disperato bisogno di soldi, sfondati dai debiti come siamo, e tu in sostanza deprezzi il valore del mio prodotto davanti alle tv?
E se domani Sky e MEDIASET se ne accorgono e mi vengono a chiedere di ridiscutere i diritti? Chi me li dà i soldi per pagare il tuo lauto stipendio?

Immaginiamo la conversazione tra presidente e allenatore:
"Caro Josè, sarebbe stato più "simpatico" il silenzio ".
Quello si, d'Oro.
 
Intanto, Pelè si è dimostrato "poco simpatico", non ascoltando la richiesta di "aiutini per Ibra" invocata da Moratti. Riportiamo questa notizia stampa:
"Ieri Zlatan Ibrahimovic ha ricevuto per la terza volta - record per il suo Paese - il Pallone d'Oro di Svezia, venendo gratificato nella circostanza dalla prestigiosa presenza di Pelè nella serata di gala organizzata a Stoccolma.
Peccato che prima di presenziare alla consegna del trofeo e suscitare le parole devote dell'attaccante dell'Inter- "Sono onorato di essere sul palco con lui" - l'ex Perla Nera del Santos abbia bastonato senza peli sulla lingua le ambizioni di grandezza assoluta recentemente espresse da Ibra a L'Equipe ("Se mi mettete al fianco di Messi e Cristiano Ronaldo non penso proprio che farei brutta figura").
"I migliori in circolazione sono Kakà, Messi e Cristiano Ronaldo - ha sentenziato Pelè - Ibra­himovic? Tutti sanno che è il più forte svedese e che possiede doti ecceziona­li, ma non è paragonabile ai migliori. Almeno non quest'anno. Per essere al loro livello deve avere più continuità"
.

O'Rey, non così.