Ti ci porto in Vespa

Gigi BuffonSe fosse vero che il presidente arrapato del Manchester City è disposto a versare nelle casse della Juventus 70 milioni di euro pur di avere al proprio servizio la faccia sempre allegra di Gigi Buffon, in Corso Galfer sappiano che mi offro volontario per il trasporto della merce senza chiedere una lira. E ci metto anche la Rustichella e la Fanta all'Autogrill di Viverone, ultima tappa-viveri prima di affrontare un tratto unico dal Monte Bianco fino alla Manica.

Come mezzo di trasporto - o prova d'amore, fate voi - una Vespa PX del 1985 elaborata dalle sapienti mani dello Sfregiato. Uno in grado di dare un'anima da 200 all'ora a qualsiasi cosa abbia le ruote, semplicemente armeggiando mezz'oretta su marmitta e carburatore.

Lui, Gigi, il nuovo simbolo della nuova Juve, anche se di militanza un po' troppo vecchia per non ricordare da dove proviene, ha subito commentato da par suo la notizia di fantacalcio:


"Mai arriverà un'offerta simile per me, se arrivasse la Juventus è normale che possa fare le sue valutazioni. Certamente la Juve del passato mi avrebbe impacchettato davanti a una simile offerta e subito venduto".

Una volta tanto mi sento di condividere qualcosa con quest'uomo, che da quando è scoppiato il finimondo sembra la trasposizione in campo di quanto rappresentano i dirigenti ridarelli fuori. Sempre presente nei pensieri positivi di chiunque debba promuovere il bello che avanza, eletto emblema del rinnovamento e del gusto di voltare pagina, e senza mai rinunciare al lusso di provare un certo fastidio nel ricordare il passato. Il tutto sempre in nome del brillante futuro.

Come sostiene lucidamente il rancorosissimo Mago di Ios ogni volta che rimprovero ai giocatori della Juventus (a tutti i giocatori) il silenzio assordante con il quale hanno avvolto calciopoli, purtroppo per noi tifosi le sentenze sportive del 2006 hanno evirato tutto il bianconero possibile, trofei compresi, tranne una cosa: i premi e i benefits di ogni categoria e gruppo che i giocatori ricevettero per quelle vittorie, anche se oggi ufficialmente cancellate dagli albi d'oro. Quindi ufficialmente inesistenti.

Che la Triade di fronte a un'offerta del genere non avrebbe esitato un solo istante, è fuori discussione. Da Roberto Baggio in poi, avevamo capito che per non essere dei Moratti o dei Sensi o dei Tanzi o dei Cragnotti qualunque e potersi iscrivere ai campionati regolarmente, certi sacrifici, anche dolorosi, sono necessari.

Infatti, le grandi manovre che avrebbero spinto lontano da Torino Buffon già alla fine della stagione 2005/2006 sono il segreto di Pulcinella. Lo sanno tutti che, molto probabilmente, sarebbe accaduto proprio durante quell'estate.

Poi però scoppiò il gran casino e, ironia della sorte, chi allora non avrebbe disdegnato di levare le tende, oggi può perfino dedicare ai soliti tre Bandidos uno sputacchio postumo, come un Totti qualsiasi. Quante cose ha sistemato, e quante vite e quanti percorsi ha cambiato, quel mondiale vinto dalla nazionale di Lippi...

Non si discute il valore tecnico del portiere (anche se, per la stampa piccola piccola del Bel Paese, appartiene alla ristrettissima cerchia di quelli che se prendono gol è perché il tiro era imparabile), ma da tifoso abituato a certe logiche gestionali del recente passato, e ai risultati che ne conseguivano, non posso che sperare in una sbronza dei Lawrence d'Arabia giunti alla conquista della Premiership armati di poca lucidità ma tantissimi petrodollari. E che 70 milioni siano, perbacco.


Ve lo immaginate quanti altri bidoni ci potrebbero comprare i Dirigenti col Sorriso, con tutti quei soldi?