Il Mondiale degli altri

mondiali02“Lavoro nell’ufficio di una multinazionale a Londra con colleghi di 20 diversi paesi e da quando sono iniziati i campionati del mondo la produttività del nostro dipartimento è messa seriamente in discussione dalla visione, più o meno autorizzata, degli incontri delle rispettive rappresentative Nazionali.”
Tutto il mondo è paese, se vogliamo prendere per buona l’ammissione di un amico olandese, ovunque la febbre della Coppa del Mondo sembra aver contagiato un gran numero di tifosi e tifose.
Grazie al mio lavoro sono in contatto con turisti di diverse nazionalità e dall’inizio del torneo ho raccolto una discreta quantità di opinioni e curiosità sul Mondiale sudafricano e sul calcio italiano.
Tutti i miei clienti, tedeschi compresi, dichiaravano di seguire con simpatia l’Italia, attesa, anche perché campione in carica, ad un buon Mondiale. Il giorno della nostra eliminazione lo stupore superava sicuramente il malcelato sollievo per la fine della nostra partecipazione. La trista uscita di scena della Francia è stata accolta con scene di giubilo soprattutto dagli irlandesi, per i noti motivi, e dagli inglesi (the old enemy). Inglesi che a loro volta se l’erano vista brutta dopo i primi due incontri. Alla fine del Gran Premio del Canada, con doppietta britannica, ricordo la battuta di una coppia in pellegrinaggio verso Maranello: ”Maybe we can’t play football but we still can drive”. Ammirano Capello per la serietà dimostrata anche se gli rimproverano l’ingaggio elevato (£ 6 mil.) e alcune convocazioni. Non sembrano patire troppa nostalgia dello specialone, “a horrible man” secondo molti di loro, considerato particolarmente abile nell’accasarsi presso team che gli possano garantire una rosa galactica e di livello superiore ai concorrenti (Chelsea, Inter e Real ). La pesante eliminazione con il Bundes Team non li ha certo colti di sorpresa se non per il risultato proprio difficile da digerire. C’era addirittura chi temeva che il goal fantasma potesse rappresentare l’alibi dietro cui mascherare l’ennesimo fallimento ad un Mondiale che era stato affrontato con ben altre aspettative.

I supporters australiani dopo il 4-0 patito con la Germania si erano subito messi il cuore in pace.
Troppo largo il passivo subito per sperare nella differenza reti.
Gli americani, anche loro contagiati dalla febbre della Coppa del Mondo, sono stati piacevolmente sorpresi dalla loro squadra capace di piazzarsi al primo posto nel girone davanti ai maestri inglesi.
La sicurezza degli spagnoli era stata messa in discussione dalla sconfitta patita dagli svizzeri, illusi invece dopo il primo incontro, poi i goal di Villa hanno rimesso le cose a posto come da pronostico pre-campionato.
Gli Olandesi hanno vissuto il quarto di finale con il Brasile come una finale.
Molti uffici chiusi in patria alle ore 15,00 per consentire ai tifosi di seguire l’incontro. Da noi birra a fiumi. Solo l’ultima festa non è andata come speravano i molti turisti. Comunque birra a fiumi...
Belgi, russi, svedesi ed israeliani, non avendo superato il turno di qualificazione, dividevano il loro tifo fra Germania, Olanda e Italia…
I tedeschi avevano da subito individuato il punto debole dei ragazzi di Loew nella giovane età e nella conseguente mancanza d’esperienza, necessaria in una competizione massacrante come il campionato del mondo. Le vittorie contro l’Inghilterra, ma soprattutto contro Maradona, li hanno visti festanti e orgogliosi della loro squadra. Dalle mie parti, a differenza di quanto raccontato dalla telecronaca Rai, secondo cui tutta l’Italia era schierata a fianco degli argentini, tutti tifavano Germania, chiaramente solo per quel match, pregustando i grandi incassi generati dalla festa tedesca.
I francesi, abbattuti dopo la sconfitta con il Messico, avevano subito capito che per loro, e anche per noi purtroppo, non tirava aria da 2006 e mestamente hanno accettato l’eliminazione della loro squadra.
La finale l‘ho seguita con un sudafricano che tifava Spagna e odiava, come tutti, quegli strumenti infernali chiamati vuvuzelas…

Capitolo a parte meritano gli Internazionalisti che, non contenti di prendersela con il nostro CT, se la son presa con tutti gli allenatori che non impiegavano ”i campioni dell’Inter”. Di conseguenza l’eliminazione argentina è stata causata dal mancato impiego di Milito, quella del Brasile dall’impiego di Melo e il titolo di miglior calciatore del campionato spettava sicuramente a Sneijder.

Tutti si lamentavano della parziale copertura degli incontri del Mondiale da parte della Rai, anche se in parecchi paesi europei le cose non sono andate poi diversamente, con le sole Tv a pagamento a garantire la visione completa di tutti gli incontri.
Hanno vissuto il torneo in modo pacato senza polemizzare sugli arbitraggi, anzi temendo strumentalizzazioni da parte di una certa stampa, spesso accettando anche la decisione più controversa senza vittimismo, o dietrologia all'amatriciana, ma come componente inevitabile del calcio stesso. Perplessi ad esempio dall'infinita riproposizione del mancato corner per l’Olanda dagli studi Rai.

Sanno poco di Calciopoli e del calcio italiano in generale che in questi anni ha perso buona parte del suo fascino e si chiedono tutti che fine ha fatto la Juve.
Ma questa è un’altra storia…