Narducci a SkySport24 e lo sconcerto sul web

narducciSi chiamano "ospitate" e, sempre più spesso, le vediamo occupare spazi anche nei Tg. Sono vestite con ridottissimi abiti che servono a dare la parvenza di informazione ma, solitamente, servono per pubblicizzare e favorire la vendita di un libro o un disco. In queste ospitate non si sentono mai domande scomode e chi assiste ha la sensazione di domande concordate.
E' la sensazione che hanno avuto in tanti vedendo il 30 giugno l'ospitata del pm Narducci a SkySport 24. Il pm napoletano si è presentato in maniche di camicia blu navy, con maniche arrotolate e apertura dei bottoni con vista sterno. In una trasmissione sui Mondiali, Lea Capizzi e Leo Di Bello lo hanno invitato per parlare del libro di Pablo Llonto "I mondiali della vergogna" sul Mondiale del '78, lo hanno presentato come "l'uomo che ha scoperto Calciopoli" e, nella prima parte, hanno parlato del libro per il quale il pm ha scritto solo la prefazione. Narducci ha detto che il calcio è una delle cose più belle, ha parlato di come fosse pilotato quel Mondiale in Argentina, di Maradona e dell'Argentina di oggi come il segno che qualche volta il calcio può cambiare.
Fin qui tutto normale. La gente non si scandalizza certo perché un magistrato scrive libri, o prefazioni, come in questo caso. Nel suo tempo libero ognuno può fare ciò che vuole e dare corpo alle sue passioni, come quella di scrivere. Ci sono altri magistrati che scrivono libri, che sono invitati spesso in radio e tv per parlarne, e nessuno ha critiche da muovere. Sarebbe diverso se in queste occasioni parlassero di processi in corso con loro nelle vesti di una delle parti in causa.
Narducci, invece, non ha opposto un "no comment, c'è un processo in corso" alle domande che subito dopo sono state poste da Capizzi e Di Bello sul processo Calciopoli. I giornali che hanno parlato dell'ospitata a SkySport24, come era logico, non hanno mostrato interesse alla parte sul libro, ma hanno riportato solo le risposte legate al processo.
Capizzi e Di Bello chiedono cosa è cambiato nel mondo del calcio grazie al suo lavoro e Narducci risponde: "Alcune cose nel calcio sono cambiate: c’è una consapevolezza maggiore e più diffusa, più forte di mali antichi e atavici del calcio e una capacità maggiore oggi di discutere in modo più franco, senza ipocrisia e pudori. Il processo? In questa fase vanno esaminati i testi delle difese, il processo s’è interrotto e riprende ad inizio ottobre. E’ una fase molto lunga, seguirà una fase non facile: l’esame degli imputati. Poi ci avvieremo alla conclusione del secondo processo Calciopoli".
Segue una domanda di una ingenuità disarmante per chi ha un minimo di conoscenza di come si svolgano delle indagini e conservino le prove. Viene chiesto se queste nuove intercettazioni c'erano già quattro anni fa o se sono spuntate fuori solo ora, dal nulla, e Narducci replica dicendo: "Tutte le registrazioni sono quelle fatte nel 2004-2005 dai carabinieri per disposizione dalla Procura di Napoli ed esistono dal 2005-2006 da quando l’indagine è terminata. Qualcuno in tempi recenti ritiene legittimamente di farne un uso processuale. Dal nostro punto di vista quelle telefonate in un processo penale non hanno rilevanza".
Qui chiunque avesse potuto fare una domanda da casa avrebbe chiesto: "Lei le aveva ascoltate, le telefonate che stanno uscendo solo ora? Le erano state riportate e segnalate da Auricchio?", perché finora nessun giornalista ha posto questa domanda a Narducci, e nessuno sa se a valutarle "irrilevanti" sia stato Auricchio, Narducci o entrambi. Sembra che i giornalisti davanti a questo tema abbiano la curiosità atrofizzata. Perché se Narducci avesse risposto che le aveva ascoltate, quelle telefonate di Facchetti, solo per fare un esempio, sarebbe stato interessante poi domandare: "Ci spiega, allora, cosa l'ha spinta a dichiarare in aula che piaccia o non piaccia non c'erano?". Domande facili facili, ma a Capizzi e Di Bello non sono venute in testa. Forse non sono domande da "ospitata".
I due giornalisti hanno altre domande in scaletta, tipo quella se le nuove telefonate ridimensioneranno la posizione degli imputati. Narducci riceve il passaggio a porta vuota e risponde: "Io credo di no, l’impianto accusatorio è forte, solido, riconosciuto dal gup, è impossibile far scomparire quello che dalle intercettazioni è stato acquisito. Tanto è vero che si parla di alcuni colloqui, ma se ne parla per altri profili, tutti diversi da quelli che spettano al giudice penale e che riguardano l’ambito della giustizia sportiva, e delle prerogative della Figc, alla Figc lasciamo le valutazioni".
E qui due giornalisti sportivi, informati almeno sulla giustizia sportiva, avrebbero dovuto fare come minimo la domanda: "Ma perché non avete lasciato la valutazione alla FIGC, trasmettendo anche queste nuove intercettazioni, già dal 2006, come fece la Procura di Torino, senza far scattare la prescrizione sportiva?".
Forse pretendiamo troppo da Sky, ma per noi quelle due semplici domande erano il "minimo sindacale" per un servizio giornalistico.
L'ospitata di Narducci ha sollevato vibrate proteste sul web, per le domande fatte, valutate alla stregua di assist, e per quelle "sfuggite". Sui due principali forum bianconeri sono stati tantissimi gli interventi. Immancabili, in questi casi, i tanti che promettono di disdettare e quelli che evidenziano che buona parte degli stipendi di Sky li pagano i tifosi bianconeri, che meriterebbero un prodotto che non somigli ad InterChannel. Riportiamo solo alcuni dei pareri raccolti in rete.
Da J1897.com: Bobbygoal65: "Come puoi chiedere, se sei una giornalista professionista, se le 'nuove' intercettazioni erano già agli atti fin dal 2006? La domanda giusta era semmai: come mai, dirigenti che invitavano i designatori ad aggirare il sorteggio arbitrale e che frequentavano assiduamente arbitri in attività non sono stati attenzionati dalla Procura?"; Gitano: "Come mai Narducci ebbe a dire “piaccia o non piaccia, non ci sono telefonate dell’Inter”? Neanche lui le conosceva? Perché non le ha tirate fuori? Se sono state sempre lì, perché non sono state trascritte prima del processo sportivo?"; Karel: "Dopo il vertice romano (Moratti, Auricchio e Narducci) abbiamo un perito a Napoli che se la prende comoda e un Narducci che va a Sky per un'intervista in cui poco ci mancava che gli dicessero si faccia le domande e si dia le risposte. Il libro è una scusa. Trovo gravissimo che un pm parli in tv di un processo in corso. Comunque abbiamo visto di peggio: il gup De Gregorio che parla in tv prima di depositare le motivazioni della sua sentenza".
Su Vecchiasignora.com, invece, El Macho Camacho, che da come scrive sembra essere stato presente, critica l'informazione e ricorda la presentazione del libro avvenuta a Roma, il rapporto con Moratti quando "I due si scambiavano alternativamente paroline all'orecchio, o quando è sceso nello stesso ascensore col presidente dell'Inter (che fino a poco prima era seduto a fianco di Auricchio). Tutta la scena condita da uno stuolo di giornalisti in prima fila, e Gianni Minà sul palco, che sembravano preoccupati di non importunare i protagonisti della serata più che di fare il loro mestiere".
Avendo studiato bene Sky, la cosa che ci stupisce di più è che tanta gente si stupisca ogni volta.
La RAI che si dota di un Inter Club Rai, e lancia la candidatura di Mazzola a presidente FIGC, la dobbiamo finanziare anche contro la nostra volontà. Sky no, il finanziamento è volontario.