Il sosia.

Cesare GussoniQuello nella foto, se solo fosse ipermetrope e portasse un bel paio di lenti modello oblò dello Shuttle, sarebbe il sosia di Guido Rossi. Si chiama Cesare Gussoni, è il capo degli arbitri italiani e, perfettamente sincronizzato con le lancette degli orologi (Rolex?) che scandiscono il tempo del nuovo calcio pulito, ha definitamente aperto lo sciacquone. Anche lui. Olé.
L'ho sentito con le mie orecchie ieri mattina, mentre ero di ritorno dall'asilo dove avevo accompagnato mio figlio, e possa maledirmi la Maga Clara insieme alla mia cronica incapacità di farmi i fatti miei, per avere acceso quella dannata radio nel breve tragitto asilo-casa, manco dovesse durare quanto la traversata atlantica in pedalò.
Ospite del servilissimo Riccardo Cucchi, Gussoni ha affermato che "Tutti quanti dobbiamo darci una regolata, ma bisognerebbe anche pensare a qualche sanzione in più per chi, in modo pervicace, insiste a offendere e a supporre che tutti siano in malafede".
Cacchio, ragazzi: questo è meglio che sniffare il Bostik. Io non pensavo che si potesse sballare così tanto senza prendere niente, ma solo ascoltando delle belinate, per quanto grosse. Dovrebbero farle entrare nelle scuole, queste surreali caricature di un mondo che nemmeno a Ciprì e Maresco verrebbero in mente.
Ve lo immaginate, sulla falsa riga delle interviste ai signori Abbate o Giordano, su Cinico TV? La voce fuori campo che esclama "Gussoni!", e quello che risponde, con l'aria mesta e rassegnata: "Dica". "Com'è il calcio adesso?" E lui giù con uno scorreggione, metafora del pensiero dell'intervistato.
Ma si mettano il cuore in pace, i due registi siciliani. Questo imprenditore del packaging è troppo avanti anche per loro. La moviola in campo, sempre secondo il Guido Rossi senza occhiali, "rappresenterebbe un mare di problemi. Se ci mettessimo a vivisezionare il calcio speculando sul comportamento di un arbitro, sarebbe la fine del gioco. Nell'immediato si potrebbero ottenere risultati, ma alla lunga? Perchè speculare su un uomo solo?".
No, non scherzo. Ha detto davvero così. Ma non è tutto: "Quest'anno non succede nulla di diverso da ciò che avviene da almeno un decennio o forse da sempre".

Chapeau, monsieur Gussoni. Sarà dura batterla. Avanti coi fagioli, dunque.