Veleni sul 5 maggio

zanettiEcco ci risiamo!
Ennesima domenica di campionato, ennesima trasmissione sul calcio della Rai… ed ennesima occasione per sputare veleno sulla Juventus, quella con la J maiuscola.
Oggetto del contendere, questa volta, il fantastico scudetto del 5 Maggio 2002, la cui ricorrenza è stata celebrata proprio pochi giorni fa dal popolo bianconero.
Palcoscenico dello scempio, tanto per cambiare, la trasmissione di Rai 2 Stadio Sprint condotta da Enrico Varriale (già balzato agli onori della cronaca per il battibecco con l’allenatore del Catania, Walter Zenga), protagonista il giornalista (?!?!) e opinionista (?!?!) Bruno Gentili e coprotagonista-spalla il capitano dei Perdassurdinternational Javier Zanetti.
Sarà stata l’euforia di questi giorni dei tifosi juventini pronti a scambiarsi auguri, neanche fosse Natale, saranno stati i filmati dell’evento che hanno imperversato su Facebook, a risvegliare in qualcuno brutti ricordi o antiche invidie, fatto sta che, non appena si è presentata l’occasione, è partita la stoccata tanto inutile quanto ingiuriosa.

Questo il siparietto fuori luogo a cui siamo stati costretti ad assistere: Varriale: "Ed ora parliamo del pareggio 2-2 tra Chievo ed Inter, stesso risultato del 2002, l’anno del 5 Maggio, anche se rispetto ad allora i punti di distacco dalla seconda sono al più 5 e non 1 (Milan-Juve non si era ancora disputata), situazioni quindi diverse…". Intervento in tackle di Gentili: "Anche l’arbitro è diverso!", riferendosi a Massimo De Santis… Risposta indispettita di Zanetti: "Non riesco a capire perché ritorniate su certe cose quando sappiamo tutti benissimo cosa è accaduto in seguito".
Il servile presentatore Varriale si è pertanto prontamente scusato dicendo che non si volevano fare assolutamente insinuazioni, ma solo considerazioni statistiche!
Per carità, povera Inter! Chi vorrebbe mai augurarle un nuovo 5 Maggio? Al più ne volevano approfittare per far passare sottobanco una battutina sulla legittimità del successo della Juve, tanto per non perdere le buone, vecchie e care abitudini!
Tralascio il racconto sull’interessantissimo prosieguo dell’intervista con concetti nuovi e rilevanti del tipo: "Si vince in undici e si perde in undici, il pallone è rotondo, vinciamo senza rubare".

Credo di interpretare il pensiero di ogni tifoso juventino nel dire BASTA!!!
Ci siamo ampiamente rotti le scatole di sentire certe subdole accuse! Se qualcuno ha qualcosa da dire lo dica!
Faccia una denuncia al procuratore federale Stefano Palazzi, che si è sempre mostrato piuttosto pronto ad indagare su fatti riguardanti la Juventus. Magari avesse messo lo stesso impegno anche nell’indagare su quelli riguardanti le altre squadre: dai passaporti falsi (è attesa, prima della fine del secolo, la riapertura dell’inchiesta per adeguare la pena sportiva a quella comminata all’Inter in sede di giustizia ordinaria) ai bilanci truccati (la domanda nasce spontanea: avrà mai indagato sulla questione? Boh!).
Oppure recatevi direttamente al più vicino commissariato dei carabinieri e fate denuncia. Meglio assicurarsi che l’indagine venga svolta a Napoli, non vorrei mai che quei fannulloni di Torino o Roma decidessero di soprassedere considerando delle chiacchiere telefoniche, prive di un reale riscontro dei fatti, mancanti di interesse ed optassero per un’archiviazione.
Invece questi illustri signori, di nome non di fatto, preferiscono andare ad insinuare il sospetto in una trasmissione pubblica, pagata con i soldi pubblici, spiattellando le proprie opinioni, fondate sul nulla e perlomeno passibili di querela.
Mi domando quando si dirà basta a questo genere di tv spazzatura.
E’ cronaca questa? E’ giornalismo? O non piuttosto delle semplici chiacchiere da bar dello sport della peggior specie?
Infatti, come il sig. Gentili dovrebbe sapere, visto che, fino a prova contraria, conoscere il reale svolgimento dei fatti dovrebbe essere il suo mestiere, non c’è e non c’è mai stata nessuna indagine sul campionato 2001-2002, perché non ci fu nessun sospetto in merito ad alcuna partita di quella stagione; o meglio un piccolo dubbio ci fu ma nessuno pensò bene di approfondire.

Anche se sono passati ormai 7 anni, qualcuno ancora ricorda l’atmosfera bizzarra che precedette l’ultima gara di quel campionato: Lazio-Inter.
Mezza Roma si preparò ad accogliere i perdassurdi come i futuri campioni d’Italia, e quella metà era… biancazzurra?!?!
"Né Juve né Roma Inter Campione" recitava lo striscione in Curva nord, feudo laziale, pronta a sostenere con i propri cori la squadra… avversaria?!
Di certo gli episodi del primo tempo non contribuirono a fugare i dubbi sulla volontà della Lazio di voler aggiudicarsi il match.
Invito pertanto il sig. Bruno Gentili, giornalista-opinionista, a guardare con molta attenzione
il video dell’intervista del suo collega nel post partita e a pesare bene le sue parole: "Una bella lezione di regolarità e di sportività contro tutto quello che si era detto in settimana". Ricorda a cosa si riferisce? In pratica sostiene che, la vittoria della Lazio e, di conseguenza, lo scudetto della Juve, abbia restituito credibilità al campionato, cioè l’esatto contrario di ciò che lei sostiene!
Le chiederei, pertanto, almeno di tacere sull’argomento! Sarebbe troppo infatti pretendere un mea culpa in diretta tv (come in diretta è avvenuta l’accusa) con tanto di scuse, non alla società Juventus, ma ai tifosi-telespettatori-abbonati Rai-elargitori del suo stipendio. Sarebbe un simbolo di professionalità e un gesto anacronistico inusuale ed insolito nel mondo del giornalismo italiano.

Le dichiarazioni del capitano dei Perdassurdinternational, invece, non meravigliano affatto.
Cosa dovremmo aspettarci da chi, tre anni fa, gironzolava da indossatore di scudetti altrui sui campi d’Italia vantandosi di un titolo ampiamente immeritato sul campo?
A chi pensa però che tale comportamento sia la norma e che non debba essere condannato, rivolgo l'invito di rivedere
le immagini di questo gol, in clamoroso fuorigioco, subìto dalla Juventus nella finale con il Real Madrid e costatole la Champions League.
Ricordate a riguardo dichiarazioni di giocatori, tecnico e dirigenti altrettanto acide e menzognere nei confronti degli avversari ?
Credo proprio di no!

Nello sport bisogna saper perdere prima di imparare a vincere! Ad ammettere le proprie colpe e le proprie debolezze, a riconoscere i meriti dell’avversario, invece di gettargli addosso fango per invidia o gelosia.
Anche in questo gli Onesti non sono, stranamente, un fulgido esempio; ma si sa, allora c’era lo Stile Juventus, ora va di moda lo Stile Inter!