CARTELLINO ROSSO - Facebook verboten!

Cartellino rossoCi eravamo lasciati plaudendo al nuovo sistema di rapporti arbitri – media come profetizzato dal neo Presidente AIA Nicchi ed ecco subito un dietrofront: in data 2 aprile una circolare interpretativa dell’art.40 dello Statuto AIA, ribadisce il DIVIETO per gli arbitri di rilasciare dichiarazioni se non preventivamente autorizzati e di partecipare a gruppi di discussione tipo FACEBOOK!

Questa marcia indietro sembrerebbe dettata dalle parole del designatore Collina, il quale in settimana aveva manifestato scarsa apertura alla presenza degli arbitri in sala stampa nel dopo partita.

Per carità, eccessi ed abusi nell’utilizzo della navigazione internet non servono alla crescita del mondo arbitrale e tanto meno ad un suo recupero di immagine e credibilità. Ma fini commentatori hanno già sottolineato profili di anticostituzionalità potenzialmente insiti in questa raccomandazione rivolta agli associati AIA.

Forse si tratta di mero errore materiale nella esposizione della norma…una puntualizzazione non guasterebbe pertanto, anche per evitare che anacronistiche affermazioni contenute nello Statuto AIA, come in tale fattispecie interpretato, si prestino a critiche vieppiù di contenuto giuridico!

Ma un mondo arbitrale di discutibili qualità tecniche ( ancora disastri la scorsa domenica) non può sconfiggere i fantasmi del passato senza una rivoluzione culturale che investa anche gli uomini guida laddove questi ultimi si ritrovino con qualche scheletro nei loro armadi!

E d’altra parte la confusione che regna tra i poteri del calcio non può certamente rappresentare il giusto viatico per una credibilità da riconquistare. Prendiamo la spaccatura LEGA – FIGC: i maggiorenti della Lega Calcio minacciano scissioni perché, in assenza di accordo nel loro ambito, la Federcalcio ha ugualmente provveduto alla nomina dei Vicepresidenti, trascurando quindi la componente società.

Ma questo calcio come potrà mai risolvere i suoi problemi se vengono riciclati i soliti personaggi, ingabbiati dai loro stessi veti incrociati?

A nostro sommesso avviso solo una nuova e sana comunicazione tra le varie componenti del calcio italiano può contribuire ad eliminare il gioco delle parti, magari mediando con la giusta ironia posizioni storicamente inconciliabili.

Nel frattempo il turno di campionato appena trascorso ci ha fornito le prove tecniche delle nuove frontiere negli orari di inizio delle partite! E’ questa probabile rivoluzione a rappresentare il nodo cruciale nella gestione dello show business dei futuri campionati!


S.T.


Nel ringraziare Stefano Titomanlio per la sua preziosa collaborazione abbiamo colto l’occasione per fargli alcune domande che alleghiamo al suo contributo odierno.

Nicchi ha restituito la parola agli arbitri. Se dopo il tanto discusso Lazio-Fiorentina di Calciopoli l'arbitro Rosetti avesse potuto parlare, cos'avrebbe detto?
Rosetti in questi anni si è comportato come se avesse vissuto su Marte....è agli atti una dichiarazione del neo vice-presidente AIA Pisacreta su quella partita...

Franco Ordine, su Il Giornale, ha paventato la possibilità che dietro il nome di Nicchi ci sia anche il sostegno di Pairetto. Cosa ne pensi tu?
Dietro un'elezione così sofferta sono state messe in campo tutte le forze significative dell'associazione...vedremo in estate i tangibili riconoscimenti.

Bergamo in un'intercettazione dice invece che dietro Pairetto c'erano parecchie squadre, anche qualche "parte lesa". Tu come la vedi?
Ma credo che in un sistema di interessi contrapposti indagini di tal genere diventino meri esercizi di pensiero!

Collina si è presentato durante il ritiro della Nazionale, per parlare con i giocatori. Pare si sia giunti alla pace con De Rossi, che lo aveva aspramente criticato. A Roma tutti si sentono ancora defraudati dello scorso scudetto. Vittimismo da esecrare o hanno qualche ragione?
Perchè non si lamentano del fatto di aver avallato una sorta di dequalificazione della classe arbitrale?

Un atteggiamento di aperta contestazione come quello tenuto da De Rossi ha una diretta conseguenza sulla psicologia dell'arbitro che tende a far corporazione o a inculcare lo spirito corporativo ci pensa qualcun altro? Qual è la tua esperienza?
La contestazione al gruppo cui si appartiene, che va ad incidere sulla psicologia di ciascuno di noi, è una reazione dell'animo umano e quindi anche del mio.