Non tornano i Conti

ConteL'onda lunga del maremoto del 2006 arriva solo oggi sulle coste Pugliesi, terre fertili e produttive, di calciatori si intende, bianconeri si intende! Possiamo allegramente sfumare i più recenti ricordi, dimenticare violentemente Miccoli sul pullman è cosa buona e giusta, non aiutare Amoruso a rialzarsi dopo essersi preso il rigore a Reggio, altrettanto.
Il ricordo più vivace va quindi a Franco Causio, il Barone, subito dopo ad Antonio Conte a cui, seppur avvantaggiato dal cognome, non fu attribuito nessun titolo nobiliare, dovendosi accontentare "solo" del grado di Capitano di una Juventus vincente.
E' ancora li che corre, instancabile, come i giocatori che allena, stimolati da Ventrone. Un ex-capitano come allenatore, un ex-marine come preparatore atletico, che voglia avrei di rivedere Zeman sulla panchina del Lecce di oggi, che Derby sarebbe? Magari incontrare il Boemo aiuterebbe Conte a rivivere ricordi neppur troppo lontani per essere dimenticati.
Ricordi che sfiorano la delusione, quasi il rancore, per lui sia chiaro, non per noi, sacrificato dalla Triade tritatutto che cercava di far crescere la Juventus primavera, prima squadra, e prima di tutto! Mancanza di rispetto? Accordi non mantenuti? Non so, ma la delusione ed il rancore si provano verso le persone, non verso una fede, non verso la storia.
Non vedo motivo, togliendo l'opportunismo, di affrancarsi dall'etichetta da Juventino, come se fosse un freno, una macchia, quasi un'onta. Mio caro Antonio, se un allenatore è bravo è bravo, altrimenti non si spiegherebbe Zoff sulla panchina della Fiorentina, ne Trapattoni su quella dell'Inter, e del resto d'Europa, o di Capello, passato dal Milan alla Juventus via Roma, gente che ha dato qualcosa di più alla Juventus, da allenatori e da calciatori, senza mai sentire il bisogno di svincolarsi dal passato per ingannare il futuro.
Ti auguro con tutto il cuore di diventare un grande allenatore, di vincere con le idee e con la tua squadra, e convincere la Juventus ad accorgersi di te, come è già successo una volta. E se dovessi tornare, faremo finta che non te ne sia mai andato con i pensieri. Solo applausi e cori per il nostro capitano, noi non dimentichiamo, in fondo tra Juventinoero e Juventinovero ci passa solo una consonante. La "V" di vittoria, basta aggiungerla!