Come schivare l'accusa sportiva: il caso Conte insegna

PalazziCari allenatori, ma anche dirigenti del calcio,
avete scelto un mestiere che vi rende tesserati della FIGC, vi impone il rispetto delle sue regole e vi assoggetta ad essere giudicati da quella Cosa che viene definita "Giustizia sportiva". Non aspettatevi la garanzia dei principi basilari della giustizia ordinaria perché, ve lo ricordano e ripetono di continuo i giornali, all'accusa basta accusare senza provare e sarete voi a dovervi difendere dimostrando l'innocenza.
Il caso Conte dovrebbe avervi fatto rizzare le antenne sui rischi che correte nel vostro lavoro. Ce ne sono tanti di casi simili, ma prendiamo ad esempio questo perché il più eclatante e reclamizzato per risollevare un caso quasi snobbato dalla stessa stampa.
Una volta di più avete visto come siete esposti alle insidie del mestiere, che non sono solo quelle del non vincere o di perdere la panchina.
Se siete allenatori di grido, e non da settimo posto, rischiate di più. Se il vostro nome fa vendere più copie rischiate ancora di più. Se per vostra disgrazia allenerete la Juve sarete merce preziosa.
Un giorno potrebbe capitarvi che un giocatore pretenda di giocare e al vostro rifiuto vi sussurri "Ok mister, dorma preoccupato...". Ad un dirigente potrebbe accadere lo stesso in caso di non adesione a richieste economiche non dovute, ecc.
Se qualcuno vi tirerà in mezzo, la Cosa Sportiva è impostata in modo tale che sarete voi a dover dimostrare la vostra innocenza. E saranno cacchi vostri. E rischierete macchie sulla fedina sportiva pur senza aver commesso il fatto se chi vi accusa, ancorché colpevole, sarà ritenuto credibile qualsiasi cosa dica.
E' vero che la nuova frontiera proposta oggi, l'ultima moda suggerita da più parti, prevede il patteggiamento con invitanti sconti di pena ma, se è l'Eldorado dei colpevoli, resta indigesta per chi è innocente.
Se vi va bene, come accaduto a Guardiola, potrete chiedere dopo anni, al termine dell'iter della Giustizia Vera, che vi sia cancellata la macchia infamante cucitavi addosso dal mondo del calcio italiano, ma nel frattempo sarete stati bollati, additati per mesi sui giornali in prima pagina, e la vostra innocenza, quando sarà riconosciuta, verrà riportata solo nelle pagine vicine agli annunci commerciali. E sarà già grasso che cola.

Come evitare questo rischio?
Come evitare di essere deferiti, condannati, o costretti al patteggiamento per spirito di autoconservazione?

Grandi testate e giornalisti scrivono, senza mai porsi un dubbio sulla mostruosità della cosa, che tocca a voi portare le prove d'innocenza. Scrive Francesco Ceniti, Gazzetta dello Sport del 14 luglio 2012: "Nel procedimento sportivo l’onere della prova è invertito. Tocca a chi è accusato dimostrare l’innocenza". In quale norma del codice di giustizia sportiva è prevista l'inversione dell'onere della prova? Noi non ne abbiamo trovato traccia. Comunque, abbiamo pensato a quali misure minime di sicurezza possa prendere un allenatore, ma vale anche per un direttore sportivo, per un qualsiasi dirigente. Ecco pochi ma utili consigli:

1. Assumere almeno 6 cameramen per poter coprire un turno h24 ed avere qualcuno sempre pronto a riprendervi giorno e notte. La notte non per filmare la vostra intimità, ma per inquadrare il portone di casa (meglio se un altro operatore tiene una telecamera fissa anche sulla porta del garage) e dimostrare che non vi siete incontrati con qualcuno, nottetempo, per combinare partite.
2. Le riprese devono essere rigorosamente accompagnate dall'audio, altrimenti, ad esempio, potrebbe reggere comunque l'accusa che quando avete preso da parte il portiere potreste avergli detto di farsi fare gol. Quindi, fatevi microfonare. Scomodo correre ed allenare così, ma pensate al vantaggio di evitare un bel po' di noie legali.
3. Fate riprendere in audio e video anche le riunioni tecniche. L'alternativa di invitare sempre, per avere una testimonianza a favore, qualcuno che non c'entri nulla col calcio, ad esempio un barman d'albergo, o un passante che possa certificare di non tifare per la vostra squadra, è un sistema meno sicuro. Le testimonianze di anche 25 presenti, se propri calciatori, non servono a nulla, visto che la Cosa Federale potrebbe dire che quelli non sono testimoni ma "diretti interessati, cointeressati", come scrive la Gazzetta.
4. Contro l'accusa di possibile combine per via telefonica, fatevi inviare i tabulati delle chiamate ogni mese, custoditeli per almeno 8 anni, registrate ogni telefonata che fate o ricevete e, all'inizio di ognuna, usate una formula tipo "12 luglio 2012, ore 19.50, X chiama Y". Così sarà più facile difendervi fornendo voi tabulati ed audio.
5. A fine giornata fate riversare tutta questa enorme mole di materiale su un server potentissimo e capace di custodire il materiale degli ultimi 8 anni.

Se farete tutto questo non possiamo garantirvi ancora che sarete "coperti al 100%" dal rischio sputtanamento sui media, accusa e deferimento, ma avrete una alta possibilità di provare la vostra innocenza.

 

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