L'Inter e le plusvalenze fittizie

MorattiSecondo la relazione consegnata dalla Covisoc al pm della Procura di Milano, Carlo Nocerino, l’Inter non avrebbe superato i parametri per l’iscrizione al campionato 2005/06. Il club nerazzurro, in merito agli ultimi sviluppi dell’inchiesta sulle plusvalenze fittizie, precisa di “non aver mai appostato plusvalenze fittizie nei propri bilanci e di aver già presentato necessaria e completa documentazione tecnica a dimostrazione che, anche attraverso i sistematici versamenti di capitale effettuati dai soci, è sempre stato garantito il pieno e ampio rispetto dei dovuti equilibri finanziari". Inoltre, il presidente Moratti ha escluso la possibilità di un'eventuale restituzione dello scudetto 2005/06. “Non ci pensiamo assolutamente, era giusto che quel titolo fosse assegnato a noi", fa sapere dal carcere di Rebibbia, dove ha inaugurato un nuovo Inter Club e dato un'occhiata ai diversi monolocali liberi (per modo di dire). Attendiamo a breve un commento di Materazzi: “Toglierci lo scudetto? Sarebbe un'ingiustizia lo abbiamo vinto sul campo”.

Cosa prevede il codice di giustizia sportiva:

ART. 7 comma 3 - "La società che, mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, tenta di ottenere od ottenga l'iscrizione ad un campionato a cui non avrebbe potuto essere ammessa sulla base delle disposizioni federali vigenti al momento del fatto, è punita con una delle sanzioni previste dall’art. 13, lettere f), g), h) e i).

SANZIONI:
Art. 13
Sanzioni a carico delle società
1. Le società che si rendono responsabili della violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabile sono punibili con una o più delle seguenti sanzioni, commisurate alla natura e alla gravità dei fatti commessi:
a) ammonizione;
b) ammenda;
c) ammenda con diffida;
d) obbligo di disputare una o più gare a porte chiuse;
e) squalifica del campo per una o più giornate di gara o a tempo determinato, fino a due anni;
f) penalizzazione di uno o più punti in classifica; la penalizzazione sul punteggio, che si appalesi inefficace nella stagione sportiva in corso, può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente;
g) retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria;
h) esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio Federale ad uno dei campionati di categoria inferiore;
i) non assegnazione o revoca dell'assegnazione del titolo di campione d'Italia o di vincente del campionato, del girone di competenza o di competizione ufficiale;
l) non ammissione o esclusione dalla partecipazione a determinate manifestazioni.

A tal proposito l'avvocato Mattia Grassani dichiara: "Ora la procura della Federcalcio è a un bivio: o aspetta l'esito dell'inchiesta penale di Milano sull'ipotesi di falso in bilancio di Inter e Milan, oppure decide autonomamente di procedere col deferimento. E allora spetterebbe a lei dimostrare che quelle plusvalenze sono fittizie".
"L'illecito amministrativo è un reato gravissimo, secondo nella giustizia sportiva solo a quello sportivo - spiega Grassani, ritenendo che non vi sia prescrizione sportiva per i fatti dell'inchiesta milanese - Dopo la corruzione di un arbitro, nella scala di gravità c'è un bilancio falso per iscriversi al campionato al quale non si ha diritto. In questo caso le sanzioni vanno per i dirigenti dalla semplice ammonizione fino ai 5 anni con proposta di radiazione, e per i club dalla sanzione in denaro fino alla retrocessione".
Nessun caso Passaporti bis in merito alla prescrizione: Grassani ricorda che è di due anni per le società, più un anno in caso di indagine aperta, e di quattro più uno per i dirigenti. Resta da appurare se il bilancio sotto osservazione fosse quello chiuso al 30 giugno 2004 o al 31 marzo 2005. L'indagine della Federcalcio è stata aperta, infatti, a fine gennaio 2007.
Intanto aperta un’inchiesta sul trasferimento di Suazo: Moratti dichiarando di avere un contratto firmato dal giocatore prima di avere avuto l'accordo con la società Cagliari, ha di fatto confessato un reato sportivo. Speriamo che per il bene del calcio venga fatta giustizia, e lanciamo un appello al presidente Giovanni Cobolli Gigli: consigli a Moratti i servizi dell'avvocato Zaccone.